Di Crit e Datalogic un sistema di protezione innovativo che mira a rendere più sicura la robotica collaborativa

Crit e Datalogic hanno unito le forze per innovare e rendere più sicura la robotica collaborativa. Il loro progetto, SCaVa, punta a rivoluzionare la validazione dell’interazione sicura tra robot e lavoratori in fabbrica. Per il suo carattere innovativo, il progetto si è aggiudicato un finanziamento europeo all’interno dei COVR Awards di Horizon2020, ambito dedicato allo sviluppo di strumenti e metodologie per testare e validare l’impiego in ambiente industriale di robot collaborativi (cobot).

Pubblicato il 18 Giu 2021

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Innovare e rendere più sicura la robotica collaborativa, garantendo l’interazione priva di rischi tra robot ed operatori grazie all’utilizzo combinato di soluzioni meccatroniche e sistemi di rilevamento ottici. È questo l’obiettivo del progetto SCaVa (Stereo Camera Validation), nato dalla partnership tra Crit (azienda modenese specializzata nella consulenza tecnico-scientifica ad alto livello) e la bolognese Datalogic, che opera nei mercati dell’acquisizione automatica dei dati e dell’automazione industriale.

Il progetto punta a realizzare, entro la fine del 2021, un sistema di protezione innovativo, in grado di garantire elevati standard di sicurezza per i lavoratori ed aumentare l’efficienza nelle attività di automazione industriale. Un ambito di cruciale importanza, alla luce del ricorso sempre maggiore alla robotica collaborativa all’interno delle aziende manifatturiere.

Con i robot che lavorano a stretta vicinanza con gli operatori, cresce la necessità di una maggiore sicurezza all’interno degli impianti. L’attività di ricerca ed innovazione in questo ambito strategico diventa quindi un elemento imprescindibile per mantenere e sviluppare la leadership italiana in questo settore.

Proprio per questo, il progetto SCaVa si è aggiudicato un finanziamento dell’Unione Europea all’interno del programma Horizon2020 – COVR Awards, finalizzato a sviluppare strumenti e metodologie per testare e validare l’impiego in ambiente industriale di robot collaborativi (cobot), in conformità agli standard di sicurezza esistenti.

Crit, centro di innovazione tecnologica con sede a Vignola, e Datalogic hanno quindi unito le forze per progettare un metodo di validazione da applicare a due stereocamere, capaci di rilevare il braccio e il corpo di un operatore, affinché sia possibile testarle come parte di un sistema di protezione di nuova concezione. Tale approccio rappresenta una chiave di volta nella validazione dell’interazione sicura tra robot e lavoratori in fabbrica.

Le stereocamere saranno testate presso i laboratori di Datalogic, mentre Crit si occuperà delle attività di comunicazione e diffusione dei risultati raggiunti all’interno del progetto, promuovendoli nel mondo industriale (e non solo), attraverso comunicazioni mirate e l’organizzazione di webinar o working group che vedranno il coinvolgimento di partner internazionali già consolidati.

Il progetto SCaVa vedrà, inoltre, la collaborazione con il centro di ricerca STIIMA di Milano, gestito dal Consiglio Nazionale delle Ricerche. Ciò permetterà di sviluppare un nuovo protocollo per testare e convalidare questi dispositivi, interpretando la normativa europea: un passo significativo per tutti gli attori impegnati nel settore della robotica collaborativa.

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Michelle Crisantemi

Giornalista bilingue laureata presso la Kingston University di Londra. Da sempre appassionata di politica internazionale, ho vissuto, lavorato e studiato in Spagna, Regno Unito e Belgio, dove ho avuto diverse esperienze nella gestione di redazioni multimediali e nella correzione di contenuti per il Web. Nel 2018 ho lavorato come addetta stampa presso il Parlamento europeo, occupandomi di diritti umani e affari esteri. Rientrata in Italia nel 2019, ora scrivo prevalentemente di tecnologia e innovazione.

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