Presentato il Piano strategico nazionale sulla proprietà industriale per promuovere la cultura dell’innovazione

Il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti ha presentato il Piano strategico nazionale sulla proprietà industriale, la strategia triennale con cui il Governo intende promuovere la cultura dell’innovazione e degli strumenti di tutela e valorizzazione della proprietà industriale. Il Piano, inserito all’interno del PNRR, punta anche a rafforzare il ruolo innovativo dell’Italia in Europa.

Pubblicato il 29 Apr 2021

Giorgetti Proprietà Industriale

Il ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti ha illustrato le linee guida del Piano strategico nazionale sulla proprietà industriale (PI) per il triennio 2021-2023, che ha l’obiettivo di promuovere la cultura dell’innovazione e degli strumenti di tutela e valorizzazione della proprietà industriale.

Il documento – elaborato dal Ministero dello Sviluppo economico nel corso di un tavolo a cui hanno partecipato il vice ministro Gilberto Pichetto Fratin e i rappresentanti delle confederazioni imprenditoriali – è una delle riforme inserite nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), il programma di investimenti e riforme con cui il Governo indica la destinazione dei fondi europei messi in campo per rispondere alla crisi provocata dalla pandemia.

“Un moderno sistema di protezione della proprietà industriale rappresenta un elemento centrale nella definizione di una strategia di sviluppo e di politica industriale che mira a favorire la crescita economica del Paese. Per questo motivo il Mise e il Governo hanno deciso di inserire questa importante riforma nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che punta sugli investimenti in conoscenza e tecnologie innovative”, commenta Giorgetti.

Gli obiettivi del Piano

Con questo documento il Governo intende definire una strategia italiana sulla proprietà industriale di respiro triennale, in grado di promuovere la cultura dell’innovazione e gli strumenti di tutela e valorizzazione della proprietà industriale.

Il Piano individua alcuni macro-obiettivi da perseguire, che riprendono e sviluppano le “sfide” indicate dalla Commissione Europea, adattandole al contesto nazionale.

La prima sfida individuata nel Piano è il miglioramento del sistema di protezione della proprietà industriale, giudicato ancora poco accessibile, caratterizzato da procedure complesse e non pienamente adeguate all’era digitale. Una sfida che il Governo punta a vincere con il raggiungimento di 6 obiettivi:

  • aggiornare la legislazione di settore;
  • consentire l’utilizzo di procedure rapide, efficaci e a costi contenuti;
  • favorire l’integrazione tra i sistemi e lo sviluppo di nuovi servizi;
  • completare l’attuazione del Sistema Brevettuale Unitario;
  • ottimizzare il sistema dei certificati di protezione complementare;
  • promuovere la cultura della PI.

La seconda sfida è quella di incentivare le imprese (soprattutto le PMI) e i ricercatori a sfruttare le opportunità offerte dalla PI. Per questa seconda macro-area, gli obiettivi specifici individuati sono:

  • Garantire il sostegno finanziario agli strumenti per la valorizzazione dei titoli di PI;
  • supportare l’accesso ai servizi di consulenza specialistica;
  • promuovere azioni per la valutazione economica dei titoli di PI;
  • valorizzare gli esiti della ricerca pubblica promuovendone i brevetti;
  • rafforzare le reti territoriali di assistenza alle imprese.

Gli interventi individuati all’interno della terza macro-area, invece, puntano a promuovere l’accesso e la conoscenza agli strumenti di PI, attraverso la verifica delle possibilità di accesso alla PI in situazioni di crisi, privilegiando gli accordi volontari e mettendo a disposizione le informazioni relative ai brevetti.

La quarta sfida riguarda la lotta alla contraffazione e alla pirateria, che continuano a prosperare anche grazie allo
sfruttamento delle tecnologie digitali. A questo scopo, la strategia prevede interventi volti a:

  • Approfondire la conoscenza del mercato del falso;
  • aggiornare la normativa per il contrasto alla contraffazione;
  • sensibilizzare l’opinione pubblica sui danni della contraffazione;
  • favorire sinergie tra gli operatori dell’enforcement;
  • supportare le imprese nella lotta alla contraffazione.

Con questa strategia il Governo punta, inoltre, a rafforzare il ruolo dell’Italia a livello internazionale, attraverso una maggiore partecipazione attiva ai lavori in sede comunitaria, il supporto dell’attuazione del pacchetto sul Brevetto Unitario, il rafforzamento dell’impegno negli organismi internazionali e la promozione delle collaborazioni internazionali.

Il cronoprogramma

Congiuntamente alla presentazione del Piano, il Governo ha anche avviato la consultazione pubblica, in cui si invitano i soggetti interessati e gli stakeholders a inviare osservazioni e commenti o presentare elementi per arricchire il Piano strategico, scrivendo all’indirizzo email strategiaPI@mise.gov.it

La consultazione avrà termine il 31 maggio 2021 ed entro giugno il Governo prevede di presentare la versione finale del Piano con cui si procederà, entro metà luglio, alla definizione del Decreto Legge di revisione al Codice di Proprietà Industriale.

Domande di brevetti aumentate nel corso del 2020

Nel corso del 2020, nonostante la pandemia, il numero di domande nazionali di brevetto per invenzione industriale è aumentato: si parla oltre di 171 mila domande depositate presso UIBM (Ufficio Italiano Brevetti e Marchi), l’85% delle quali è stata presentata in via telematica.

Del totale 41.398 sono state tradotte in brevetti europei, 13.515 in brevetti nazionali, 60.857 in marchi e 1.269 in disegni, mentre le istanze collegate sono state 54.446.

Aumentate rispetto al 2019 anche le domande presentate all’Ufficio europeo dei brevetti (EPO): +2,7%, un dato in controtendenza rispetto agli altri Paesi europei  (la Germania ha registrato una diminuzione delle domande del 5,4%, la Francia del 4,6% e l’Olanda dell’8,4%) e che posiziona l’Italia al quinto posto per il numero di brevetti presentati per singolo Paese.

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Michelle Crisantemi

Giornalista bilingue laureata presso la Kingston University di Londra. Da sempre appassionata di politica internazionale, ho vissuto, lavorato e studiato in Spagna, Regno Unito e Belgio, dove ho avuto diverse esperienze nella gestione di redazioni multimediali e nella correzione di contenuti per il Web. Nel 2018 ho lavorato come addetta stampa presso il Parlamento europeo, occupandomi di diritti umani e affari esteri. Rientrata in Italia nel 2019, ora scrivo prevalentemente di tecnologia e innovazione.

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