La piaga dello skill mismatch affligge il mercato del lavoro, frenando le imprese nel percorso di innovazione e causando frustrazione in chi cerca occupazione. Un fronte critico globale, in cui l’Italia secondo l’ultimo report “Alleviating the Heavy Toll of the Global Skills Mismatch” di Boston Consulting ha un gap di competenze che ammonta al 38,2%, con circa dieci milioni di lavoratori la cui preparazione non incontra le necessità delle aziende. In questo scenario, le necessità di fare rete e cercare soluzioni per permettere un incontro positivo tra domanda di lavoro e offerta di posti adatti trova nel digitale terreno fertile per sviluppare strumenti adatti allo scopo. Un esempio è rappresentato dall’italiana Valory App, startup innovativa a vocazione sociale con l’obiettivo di fornire un ecosistema idoneo al corretto orientamento dei giovani verso la strada professionale più adatta, che dal 17 al 21 marzo parteciperà con il progetto no profit Milanointegra alla Milano Digital Week.
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Obiettivo valorizzare le competenze
Valory si rivolge a ragazzi tra i quindici e i venticinque anni e ha l’obiettivo di raccogliere i loro interessi e predisposizioni per poi presentare loro diverse strade professionali, grazie alla partnership con enti di formazione e aziende.
“Attraverso la digitalizzazione ho pensato a uno strumento che fosse al servizio dei giovani, un ambiente adatto a dar loro valore”, spiega l’ideatrice del progetto Simona Dell’Utri. L’azienda è nata nel 2018, l’app è attiva dal 2019 e conta 3.500 utenti iscritti: “Si tratta di un opportunity space virtuale in cui i ragazzi trovano sostegno attraverso il confronto con i mentori di diversi settori. Organizziamo contest e sondaggi per comprendere i loro bisogni, diamo poi la possibilità di concretizzare l’esperienza in rete con progetti di collaborazione con le imprese”, ha aggiunto Dell’Utri. L’idea infatti “è proprio quella di metterli in contatto con le imprese. Puntiamo molto sullo sviluppo delle soft skill e puntiamo a fornire adeguati strumenti digitali per la formazione tecnica. Le aziende cercano ragazzi motivati da inserire nei loro organici”, precisa Dell’Utri.
Alessandra Averna, imprenditrice e co-founder dell’app con Dell’Utri, Antonio Giuliani e Carlo Partipilo Papalia, ha aggiunto: “In prima persona mi sono resa conto delle lacune della scuola riguardo all’orientamento dei ragazzi. Non sono mai stata coinvolta in un servizio di orientamento che fosse mirato a valorizzare le mie competenze e i miei interessi. Dunque ritengo servisse davvero un ecosistema come Valory, in grado di aiutare i ragazzi a trovare la propria strada e valorizzare ciò che hanno da offrire al mondo delle imprese e alla società”.
I partner
Valory è nata in partnership con l’Ordine Nazionale degli Psicologi in collaborazione con l’Ordine del Friuli Venezia Giulia e dell’Emilia Romagna: un team di specialisti offre supporto ai ragazzi tramite un servizio di live chat. Il Centro Studi Erickson ha reso disponibile l’utilizzo del test Q-PAD di sua proprietà, per dare agli psicologi del team il profilo degli utenti. Reddoak, che si occupa di piattaforme digitali, ha dato supporto tecnico. Al momento l’app conta quindici partner italiani: “L’obiettivo è aprirci anche a livello internazionale per offrire più possibilità ai ragazzi – ha spiegato Dell’Utri -, oltre a coinvolgere sempre più realtà imprenditoriali”.
L’evento
Valory app il 20 marzo nel corso della Digital Week organizza il meeting online a numero chiuso “E-experience: fare rete in rete”, durante il quale tredici utenti dell’app di età compresa tra 15 e 25 anni racconteranno la loro esperienza nel portare avanti un progetto collaborativo online. In particolare, stanno scrivendo un ebook formativo.