Start-up e PMI innovative, nel 2019 numeri in crescita e aumenta l’uso di tecnologie 4.0

La sesta Relazione annuale del Ministro dello Sviluppo Economico al Parlamento sulle startup e PMI innovative evidenzia che, nonostante la crisi, le start-up e le PMI italiane hanno saputo utilizzare le tecnologie 4.0 per aumentare la propria resilienza e capacità di adattamento. Rispetto ai dati del 2018, infatti, sia le start-up che le PMI innovative aumentano per unità, forza lavoro coinvolta, e fatturato. La crescita è continuata anche nei primi mesi del 2020, anche se la crisi dovuta alla pandemia ha colpito duramente l’intero settore produttivo.

Pubblicato il 21 Dic 2020

start up


Nel 2019 le startup innovative hanno superato le 10 mila unità, registrando un incremento di quasi il 12% rispetto all’anno precedente, accompagnato da un aumento del fatturato di più del 46% e una produzione pari a 1,2 miliardi di euro: sono questi alcuni dei dati che emergono dalla relazione annuale del Ministro dello Sviluppo Economico al Parlamento sulle startup e PMI innovative.

Secondo la relazione, nel 2019 sono cresciute anche le PMI innovative, che superano così la soglia delle 1.300 unità, con un valore di produzione di 4,1 miliardi di euro. Aumenta anche la porzione della forza lavoro coinvolta dalle startup e PMI innovative, che supera 85 mila unità, in aumento di circa il 26% rispetto ai dati del 2018.

La maggior parte delle startup (quasi il 75%) opera nel comparto dei servizi alle imprese (in particolare servizi ICT),  ma rilevante appare l’incidenza delle startup culturali e creative (pari al 37,7%) e delle imprese energetiche e green sul totale delle startup innovative (14,6%).

Imprese che ricorrono sempre di più all’utilizzo delle tecnologie 4.0: il 43% delle startup innovative del settore dei servizi alle imprese ha dichiarato, infatti, di operare con le tecnologie dell’ICT, delle telecomunicazioni, dell’intelligenza artificiale e della green economy.

Gli effetti sulla capacità di resilienza e adattamento delle imprese italiane si sono visti nei primi mesi del 2020, sottolinea il rapporto, quando nonostante la crisi provocata dalla pandemia il numero di startup innovative iscritte alla sezione speciale del Registro delle Imprese è continuato a crescere (+ 10,4%), superando, nel novembre 2020, la soglia delle 12.000 unità.

Tuttavia, sottolinea il Ministro Stefano Patuanelli, la crisi ha colpito gran parte del sistema produttivo e ha reso necessari interventi anticongiunturali e che sostenessero il rafforzamento dell’intero ecosistema dell’imprenditoria innovativa.

“Il Ministero non solo ha garantito continuità alle politiche di supporto pubblico all’ecosistema delle startup e delle PMI innovative, ma ne ha fatto un target di riferimento introducendo nuove misure di agevolazione per sostenerne la resilienza e il rilancio in risposta alla crisi Covid-19”, aggiunge il Ministro dello Sviluppo economico.

Tra gli interventi adottati dal Governo in questa direzione il Ministro ha ricordato le diverse iniziative introdotte con il Decreto Rilancio dell’agosto 2020, a favore del mondo delle startup e delle PMI innovative, tra cui:

  • risorse aggiuntive (200 milioni di euro) attribuite per potenziare il Fondo Centrale di Garanzia per le PMI
  • ulteriori 10 milioni per erogare contributi a fondo perduto per l’acquisizione di servizi erogati da incubatori, acceleratori, innovation hub per lo sviluppo di imprese innovative
  • l’introduzione di incentivi in de minimis, che prevedono una detrazione fiscale del 50% per investimenti in startup e PMI innovative
  • la costituzione di un Fondo per il trasferimento tecnologico, gestito dalla Fondazione Enea Tech, con dotazione di 500 milioni di euro per il 2020 che ha, tra i vari compiti, quello di realizzare attività di supporto alla crescita delle startup e PMI ad alto potenziale innovativo
  • ulteriori 200 milioni di euro che sono stati assegnati al Fondo di sostegno al venture capital, andando a potenziare il Fondo Nazionale Innovazione

La Relazione, giunta alla sua sesta edizione, è frutto dell’attività di monitoraggio curata dalla Direzione generale per la Politica industriale, l’Innovazione e le PMI del Ministero dello Sviluppo Economico.

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Michelle Crisantemi

Giornalista bilingue laureata presso la Kingston University di Londra. Da sempre appassionata di politica internazionale, ho vissuto, lavorato e studiato in Spagna, Regno Unito e Belgio, dove ho avuto diverse esperienze nella gestione di redazioni multimediali e nella correzione di contenuti per il Web. Nel 2018 ho lavorato come addetta stampa presso il Parlamento europeo, occupandomi di diritti umani e affari esteri. Rientrata in Italia nel 2019, ora scrivo prevalentemente di tecnologia e innovazione.

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