Dopo quattro mesi di crescita robusta e la battuta di arresto di settembre, con un calo del 3,2% rispetto ai dati di agosto, la produzione industriale si è stabilizzata ad ottobre, facendo registrare un leggero aumento (+0,4%). I dati diffusi dal Centro Studi di Confindustria (CSC), mostrano complessivamente un rallentamento nella produzione industriale rispetto ai mesi estivi, dovuto al riacutizzarsi dell’epidemia di Covid-19 in Italia.
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I dati della produzione industriale
Durante i mesi estivi si è registrato un rimbalzo della produzione industriale, che è rimasta comunque inferiore rispetto ai dati del terzo trimestre del 2019 (-5,8%).
Dopo il dato negativo di settembre (- 3,2% rispetto ad agosto), nel mese di ottobre si è registrato un assestamento, con una crescita dello 0,4%.
Nel terzo trimestre complessivamente si registra un incremento congiunturale del 29,5%, dopo il -16,8% rilevato dall’Istat nel secondo. La variazione congiunturale acquisita nel quarto trimestre è di +0,7%. Anche la produzione al netto del diverso numero di giornate lavorative ha subito un brusco calo nel mese di settembre (-4,0% su 12 mesi) e il dato di ottobre registra un calo dell’1,6% rispetto allo stesso periodo del 2019. Gli ordini in volume diminuiscono in ottobre dell’1,4% sul mese precedente (-1,4% annuo) e in settembre dello 0,3% su agosto (-4,8% su settembre 2019).
Sul calo dell’attività industriale nei mesi di settembre e ottobre ha inciso la marcata riduzione delle scorte di magazzino, secondo quanto rilevato dall’indagine Ihs-Markit sul PMI manifatturiero e da quella Istat sulla fiducia delle imprese e dei consumatori italiani, mentre sulla domanda influisce pesantemente il calo della componente estera.
Cresce la preoccupazione degli imprenditori e delle famiglie
La recrudescenza della pandemia, in Italia e in tutta Europa, preoccupa sia le famiglie sia le imprese. Per quanto riguarda le aspettative sugli ordini e sulla produzione a tre mesi, gli imprenditori del manifatturiero ad ottobre hanno espresso una maggiore preoccupazione legata proprio al peggioramento dell’emergenza sanitaria.
Anche tra le famiglie cresce l’incertezza: i dati Istat di ottobre sulla fiducia dei consumatori registrano un calo di tutte le componenti dell’indice, dopo il rimbalzo registrato nei mesi estivi. A preoccupare, particolarmente, le prospettive economiche future, il clima personale e la disoccupazione.
Preoccupazioni che hanno già portato i consumatori a una maggiore prudenza nelle spese: ad ottobre, infatti, si registra un aumento del saldo relativo alle opportunità attuali di risparmio, che il CSC si aspetta proseguirà anche nei prossimi mesi. Visti i dati, il Centro Studi di Confindustria non vede segnali di ripresa economica nel breve periodo.