Che cosa sono le nuSIM, l’ultima frontiera per la connettività mobile dell’IoT

Il passaggio dalle eSIM (embedded-SIM) alle nuSIM promette di rivoluzionare la connettività nell’Internet of Things. A partire dal costo, un fattore decisivo nelle applicazioni industriali, connesso all risparmio energetico, l’ultima novità per l’IoT promette di assicurare vantaggi lungo tutta la supply chain dell’industria connessa…

Pubblicato il 24 Set 2020

nuSIM


Il passaggio dalle eSIM (embedded-SIM, ovvero le SIM integrate nei dispositivi) alle nuSIM promette di rivoluzionare la connettività nell’Internet of Things. A partire dal costo, un fattore decisivo nelle applicazioni industriali. Ma non solo: l’ultima novità per l’IoT promette di assicurare vantaggi lungo tutta la supply chain dell’industria connessa.

Con le nuSIM, ad esempio, i produttori di chip possono aggiornare i componenti direttamente durante il processo di produzione, tramite un accesso mobile a internet, perché il dispositivo IoT ha le credenziali degli operatori di telefonia mobile programmate in modo sicuro durante la produzione. In questo modo l’implementazione IoT degli oggetti diventa ancora più rapida: ogni modulo viene fornito con una SIM integrata completamente operativa.

Anche per i produttori di moduli ci sono dei vantaggi, come il poter realizzare più economicamente e in modo più efficiente dal punto di vista energetico dispositivi più piccoli e in un ambiente chiuso (si pensi ad un sensore industriale che può essere dotata di un chip compatto piuttosto che una SIM fisica esterna). Chi produce dispositivi, poi, non dovrà occupare il magazzino e investire nella logistica per le schede SIM fisiche. Infine, l’end user, che avrà a disposizione una soluzione semplice e ready-to-use.

Già con l’eSIM le applicazioni per l’IoT hanno potuto beneficiare di una SIM integrata direttamente sulla scheda, con il connesso risparmio di spazio in termini di hardware che permette di progettare dispositivi ancora più sottili (si pensi agli smartphone che supportano questa tecnologia). Ma le funzioni (e soprattutto i costi) di una eSIM spesso non sono adeguati alle implementazioni IoT dell’industria. Sebbene sia già incorporata in alcune applicazioni IoT (moduli sensori o unità telematiche, ad esempio), l’eSIM, offrendo tutte le funzioni di una classica SIM, fornisce una tecnologia complessa che non si adatta a tutti i casi d’uso, specialmente perché nei contesti industriali spesso i moduli radio vengono utilizzati su vasta scala, e i costi possono lievitare.

Ecco perché Deutsche Telekom ha pensato di sviluppare la nuSIM, che sfrutta la rete IoT a banda stretta NarrowBand (NB-IoT). Un prodotto che, per essere diffuso come standard mondiale per l’IoT, si conforma come una open technology aperta alle partnership dei vari operatori mobili. Senza costi di licenza, ad oggi nella partnership vi sono 25 soggetti. O delle aziende produttrici di chipset come Qualcomm, che ha integrato nel modem Qualcomm 9205 la nuSIM. Dallo scorso febbraio sono infatti stati resi disponibili i primi chip e moduli con nuSIM integrata.

Ma quali sono i vantaggi della nuSIM per l’IoT? Innanzitutto, come si è detto, l’economicità e il risparmio di energia (si risparmia fino al 90% rispetto ad una SIM separata), perché questo oggetto elimina le funzioni superflue dell’eSIM per l’IoT, garantendo all’utente finale un accesso mobile a internet immediato. Si adatta infatti all’invio di piccoli pacchetti di dati (profili operatore da meno di 500 byte), eliminando servizi come l’accesso al SIM Toolkit, il linguaggio di programmazione Java Card ecc.

Inoltre la sicurezza delle nuSIM è garantita da uno schema di valutazione dedicato fornito da TUViT e dal primo certificato nuSIM creato lo scorso luglio 2020.

Anche la resistenza negli ambienti ostili è un fattore importante per i dispositivi utilizzati nell’industria. E la nuSIM si presta perfettamente a questi luoghi, essendo meno sensibile agli urti e agli sbalzi di temperatura rispetto alla SIM tradizionale. Senza lo slot in cui andrebbe inserita, il modem può configurarsi come dispositivo più piccolo e “chiuso”, risultando più protetto da umidità e polvere, oltre a rendere meno accessibile il prodotto per la manipolazione. Ecco perché una nuSIM dura almeno 10 anni.

Qualcomm è una delle prime aziende ad aver abilitato la nuSIM di Deutsche Telekom sul suo ultimo modem, il Qualcomm 9205. In questo modo i produttori possono trasferire applicazioni conformi alle nuSIM su dispositivi supportati dal modem. Il provisioning (la configurazione di un’infrastruttura IT) dedicato permette di proteggere meglio i profili operatore ottimizzati per dimensioni (meno di 500 byte), che possono essere scaricati sul dispositivo in qualsiasi punto della catena del valore.

Il modem Qualcomm 9205 LTE è una soluzione di connettività a chipset singolo multimodale globale di nuova generazione, costruita appositamente per supportare una connettività mobile affidabile e ottimizzata per applicazioni IoT come asset tracker, monitor sanitari, sistemi di sicurezza, sensori di città intelligenti e contatori intelligenti, oltre a una gamma di tracker indossabili. Le caratteristiche chiave del Qualcomm 9205 (come, appunto, la possibilità di essere dotato di una nuSIM) lo rendono ideale per i dispositivi IoT alimentati a batteria che devono funzionare per più anni o più a lungo sul campo, e per le applicazioni IoT che richiedono una connettività a bassa potenza e ad ampio raggio.

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Francesco Bruno

Giornalista professionista, laureato in Lettere all'Università Cattolica di Milano, dove ha completato gli studi con un master in giornalismo. Appassionato di sport e tecnologia, compie i primi passi presso AdnKronos e Mediaset. Oggi collabora con Dazn e Innovation Post.

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