Dati e digitale possono dare un forte impulso allo sviluppo sostenibile (anche negli atenei)

Enrico Giovannini, docente di Economia, statistica e Sviluppo Sostenibile all’Università Tor Vergata di Roma, spiega: dati, numeri e tecnologie sono fondamentali per passare dai progetti ai fatti anche in tema di sustainability

Pubblicato il 07 Lug 2020

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Dalle analytics e dalle tecnologie digitali può arrivare un forte impulso ai programmi di sviluppo sostenibile, anche all’interno del mondo universitario – italiano e internazionale –, che dovrebbe sfruttare di più e meglio le risorse e opportunità messe a disposizione dalle nuove tecnologie.

Occorre stabilire dei ‘target’, degli obiettivi, precisi e specifici, di sostenibilità, che ancora spesso mancano all’interno dei Paesi. Bisogna definire dei modelli, di Sviluppo sostenibile, che possano essere un riferimento da seguire, in ambito ambientale, industriale, economico. E poi bisogna abbattere “muri e barriere”, e anche “silos” come moderne torri d’avorio, che ostacolano o rallentano in vario modo e a vari livelli le potenzialità della sustainability.

Sono alcuni dei principali aspetti emersi nel corso del webinar internazionale organizzato oggi dall’Ocse (l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) e da Eria (Economic Research Institute for Asean and East Asia), in tema di Università e Sostenibilità, che ha avuto come ospite e relatore il professore Enrico Giovannini, docente di Economia, statistica e Sviluppo Sostenibile all’Università Tor Vergata di Roma.

Che spiega: “le Data analytics possono non solo monitorare, ma anche contribuire a promuovere la sostenibilità, a ogni livello di implementazione e anche all’interno del mondo universitario e della ricerca”.

E fa un esempio concreto, il Rapporto realizzato in Italia dall’Istat sul settore, “che attraverso dati e numeri fotografa e spiega il livello e lo sviluppo della Sustainability, non solo a livello nazionale, ma anche regionale e provinciale. Conoscere la Sostenibilità, e poi conoscere da quali numeri ci muoviamo, e qual è la situazione attuale in cui ci troviamo, è fondamentale per prima definire e poi attuare programmi e interventi mirati e ben collocati sul territorio”.

Oltre ai Big data, che possono essere un riferimento per la comprensione dei fenomeni, più in generale “il mondo digitale può e potrà dare un contributo molto importante nel portare avanti temi e obiettivi di Sostenibilità”, rimarca Giovannini, “perché, se sono fondamentali le conoscenze e le scelte degli uomini, allo stesso modo sono essenziali le tecnologie come strumenti per facilitare e contribuire a realizzare i cambiamenti necessari”. E sul fronte delle tecnologie e dei centri di eccellenza applicati alla Sostenibilità, nel mondo accademico italiano si può fare sicuramente di più e meglio.

Il network italiano di atenei per la sostenibilità

“Da tre anni le varie Università italiane sono riunite in un network dedicato proprio alle politiche e ai programmi della sustainability, una rete che oggi collega un’ottantina di atenei in tutto il Paese, praticamente tutti”, fa notare il docente dell’Università Tor Vergata, “e sono stati avviati moltissimi corsi dedicati a queste tematiche, per aumentare e diffondere conoscenza e consapevolezza su contenuti e prospettive: il riferimento è l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile adottata a livello internazionale”. Le Università, dopo aver fatto molto in questi ultimi 3 anni per i programmi di formazione e ricerca, con i loro collegamenti a doppio filo con il mondo delle imprese possono e dovrebbero ora supportare e spingere le aziende verso l’economia circolare, la finanza sostenibile, e verso scelte strategiche che comprendano – oltre gli obiettivi di profitto – anche logiche e scelte di Sostenibilità.

Se dati e numeri possono raccontare il pregresso e lo stato dell’arte delle politiche di Sostenibilità al momento attuale, “tra gli elementi che ancora mancano ci sono ad esempio dei ‘target’, degli obiettivi ben definiti, chiari e specifici da raggiungere a livello di singoli Paesi e singole macro-aree, obiettivi che possano dare un traguardo concreto alle varie attività che si mettono in moto”. Secondo il docente universitario ed esperto di sustainability, oltre a obiettivi precisi da raggiungere, mancano poi anche dei “modelli di riferimento concreti”, da definire in modo scientifico, che possano rappresentare anch’essi un Benchmark con cui confrontarsi. E il mondo accademico può dare un contributo importante anche nella costruzione di questi modelli.

Le tecnologie digitali come motore di conoscenza

Un altro passaggio che sarebbe necessario e utile, nel promuovere e portare avanti le politiche sostenibili, è il fatto di trovare il modo di condividere e diffondere le esperienze locali e nazionali di sustainability per portarle e allargarle a livello europeo e internazionale. Proprio perché lo sviluppo avviene attraverso una maggiore conoscenza. “In Italia ogni anno viene realizzato il Festival della Sostenibilità, che quest’anno a causa della pandemia del Covid 19 è stato rinviato a settembre e ottobre prossimi”, rimarca Giovannini, “nell’edizione dello scorso anno sono stati realizzati oltre mille eventi, in tutto il Paese, su temi e progetti di Sostenibilità, e un forte impulso e contributo è arrivati proprio dagli studenti universitari”.

Una questione da affrontare e ‘risolvere’ sarebbe ora quella di “portare le varie esperienze locali a una platea più ampia e a livello internazionale”. E per fare questo possono essere funzionali iniziative sul territorio, come appunto un Festival di eventi dedicati, ma il grande megafono e il grande strumento di comunicazione e diffusione di attività e conoscenza può essere rappresentato proprio dagli strumenti della digital transformation, al servizio della sostenibilità.

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Stefano Casini

Giornalista specializzato nei settori dell'Economia, delle imprese, delle tecnologie e dell'innovazione. Dopo il master all'IFG, l'Istituto per la Formazione al Giornalismo di Milano, in oltre 20 anni di attività, nell'ambito del giornalismo e della Comunicazione, ha lavorato per Panorama Economy, Il Mondo, Italia Oggi, TgCom24, Gruppo Mediolanum, Università Iulm. Attualmente collabora con Innovation Post, Corriere Innovazione, Libero, Giornale di Brescia, La Provincia di Como, casa editrice Tecniche Nuove. Contatti: stefano.stefanocasini@gmail.com

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