Quali saranno le professioni e le competenze necessarie per la gestione dei processi manifatturieri nell’èra della digital transformation e di Industry 4.0? Anche Assolombarda – Confindustria Milano Monza e Brianza si pone questa domanda ed è attivamente impegnata ad elaborare una risposta, nell’ambito delle sue iniziative legate al tema della formazione.
Parte di queste attività è stato un momento di confronto organizzato oggi dall’Associazione che ha messo di fronte i ricercatori dell’Osservatorio Industria 4.0 del Politecnico di Milano e un gruppo di imprenditori lombardi in una sessione di brainstorming dedicata proprio a questo tema.
“Il tema ‘jobs & skills’ è centrale nelle attività dell’Osservatorio”, ha spiegato Giovanni Miragliotta, Direttore dell’Osservatorio Industria 4.0 del Politecnico di Milano, che ha anche annunciato la nuova edizione dell’osservatorio per il mese di giugno.
“Riteniamo sia necessario identificare i profili professionali emergenti e quelli in declino per creare raccomandazioni e piani di formazione per formatori, università, business school e istituti tecnici”, ha proseguito Paola Fantini, Research Coordinator del Politecnico di Milano. “Una volta identificati i profili, potremo misurare il livello di preparazione delle imprese con una survey. Da ultimo, vorremmo capire quali sono le imprese e i settori che presentano i gap più rilevanti”.
Il brainstorming
Nella sessione di brainstorming i ricercatori hanno proposto alla platea tre diversi scenari (non alternativi) su cui lavorare.
Il primo, quello della fabbrica 4.0 ideale, vede un sistema produttivo che si organizza in autonomia, allocando i task ai sottosistemi, che sorveglia i sistemi affinché prodotti e servizi siano erogati nei termini e con la qualità richiesta. Gli operatori sono supportati fisicamente e cognitivamente da robot collaborativi e tecnologie wearable.
Il secondo scenario è relativo al ciclo di vita del prodotto-servizio e immagina clienti che ordinano beni personalizzati, prodotti e adattati in fabbriche o dai maker con tecnologie tradizionali o innovative. I fornitori monitorano uso e fuznionamento delle macchine e offrono servizi (es. manutenzione predittiva).
Il terzo scenario disegna invece una catena del valore in grado di riconfigurarsi per adattarsi al variare dei piani di produzione, mobilitando fornitori, distributori e operatori logistici.
La platea è stata chiamata a indicare – secondo l’esperienza di ciascuno – le figure professionali emergenti, in evoluzione o in declino nei tre diversi scenari. Il brainstorming ha offerto spunti interessanti per i ricercatori. Davvero originali le idee di figure e skill nuovi emersi durante la discussione, dal Chief Data Officer al Personal customer assistant; dal data scientist al database specialist, dal nuovo tecnico di produzione al service manager, dallo smart lean manager al security expert.