I sensori sono indispensabili per ricavare tutti i dati necessari a rendere i processi aziendali più efficienti e a maggior valore aggiunto. Ma per trasformare i dati in informazioni è fondamentale che questi sensori siano il più possibile “intelligenti”. Così la pensa Sick, azienda tedesca che produce sensori, fotocellule e prodotti dedicati all’automazione industriale e di processo, che qualche anno fa ha presentato AppSpace, una piattaforma da cui è possibile personalizzare e sfruttare le SensorApp, vere e proprie applicazioni per acquisire informazioni tramite i sensori.
Inoltre, con Sick IntegrationSpace, è possibile usufruire di una piattaforma integrata per gestire il gemello digitale dei macchinari (Sick AssetHub), organizzare in cloud i dati dei sensori (Sick LiveConnect) e implementare l’intelligenza artificiale nei sensori (Sick DeepLearning).
La casa tedesca ha chiuso bene il suo 2019: salgono le vendite nei settori dell’automazione di processo (+27%) e logistica (+11%), mentre rimangono stabili quelle per l’automazione di fabbrica. Nel 2019 sono inoltre cresciuti del 5% gli investimenti in Ricerca & Sviluppo, per un ammontare di 202 milioni di euro.
“Negli anni passati abbiamo fatto molto per semplificare l’utilizzo dei dati acquisiti tramite i sensori”, ha dichiarato Christoph Müller, Senior Vice President Product Management di Sick AG. “Sono nate tante soluzioni di sensori che consentono di configurare, in modo ancora più efficiente, il funzionamento di impianti e processi”.
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Sick AppSpace: l’app store per raccogliere dati dai sensori
Uno dei punti forti di Sick è senza dubbio la vasta gamma di applicazioni basate su sensori, disponibili sulla piattaforma Sick AppSpace, che permettono l’integrazione verticale dei dati dal sensore al cloud. Su Sick AppSpace è infatti possibile creare SensorApp per configurare sensori e dispositivi di bordo e programmarli per nuovi compiti. Alcune app sono già disponibili e scaricabili da Sick AppPool, mentre per crearne di nuove non sarà più necessario possedere conoscenze base del linguaggio di programmazione, perché la nuova interfaccia grafica di Sick AppStudio permetterà agli utenti di risolvere con i sensori applicazioni specifiche anche senza competenze specialistiche, collegando e configurando blocchi funzione predefiniti in un flusso di dati.
“Se un cliente vuole differenziare e contare i flaconi di deodorante utilizzando il colore del tappo, crea un flusso di dati dai blocchi funzione esistenti in una libreria”, spiega Timo Mennle, Strategic Product Manager di SICK AppSpace. “Dopo ogni passo, si ottiene un’anteprima del risultato e si può regolare subito la configurazione”. Grazie all’architettura aperta di SensorApps, c’è ancora la possibilità di regolare il codice sorgente dei blocchi funzione per implementare applicazioni più complesse e requisiti individuali.
Si tratta di un’innovazione importante che permetterà a molti più utenti di accedere a Sick AppSpace e, conseguentemente, di aumentare la quantità di SensorApp e di dispositivi programmabili disponibili e da condividere: dai sensori più comuni a quelli tecnologicamente più avanzati. Per applicazioni specifiche è infatti possibile usare app sviluppate dagli esperti di Sick e dalla comunità di sviluppatori in modo indipendente. Il punto di forza di uno spazio online in cui consultare e, a seconda delle esigenze, sfruttare applicazioni specifiche è senza dubbio la velocità, che si è dimostrato un aspetto fondamentale soprattutto in periodi di emergenza come quello in corso.
Su Sick AppSpace sono disponibili, ad esempio, le app PeopleCounter e DistanceGuard che, se integrate nei sensori 2D e 3D LiDAR di Sick, permettono di contare e mantenere le persone a distanza secondo le regole di sicurezza dovute al rischio di contagio da Covid-19. Il tutto senza elaborazione di informazioni personali, rispettando le norme in materia di protezione dei dati. Si tratta di soluzioni rapide ed efficaci per istituzioni, aziende del turismo, esercizi commerciali ecc.
IntegrationSpace: la fabbrica virtuale in cloud
Tramite le funzioni in essa contenute, la piattaforma Sick IntegrationSpace permette di ottimizzare la gestione dei dati raccolti dai sensori, integrandoli in servizi digitali intelligenti che contribuiscono al processo di digitalizzazione della fabbrica. Si tratta di un’insieme di possibilità che possono essere sfruttate individualmente dai clienti e che consentono di accedere alla rappresentazione virtuale del sensore e dei suoi dati.
“Oggi i clienti vengono da noi con problemi che non hanno nulla a che fare con l’ingegneria dell’automazione classica”, spiega Müller. “Piuttosto, le tematiche poste riguardano la configurazione del processo aziendale in modo sostanzialmente più efficiente. A tal proposito, il sensore raccoglie i dati che aiutano a risolvere il problema”.
In particolare, Sick AssetHub è il sistema digitale online di Enterprise Asset Management (EAM) che fornisce una visuale funzionale e interattiva (i gemelli digitali) dei singoli sensori e delle macchine, oltre che dell’impianto complessivo, creando una maggiore trasparenza nella catena del valore. I dati vengono raccolti e valutati in AssetHub per fornire informazioni preziose sulle scorte necessarie, sulla manutenzione, sul momento giusto per gli aggiornamenti del software o sulla disponibilità dei dispositivi. Ad esempio, il modulo di servizio SICK Asset Hub offre servizi per gli addetti alla manutenzione e consente loro di accedere, tra le altre cose, ai programmi di manutenzione dei sensori e ai certificati.
Per connettere il sensore al web e ad AssetHub o alle altre applicazioni (di Sick o di terze parti) è disponibile Sick LiveConnect, con cui si stabilisce una connessione standardizzata e sicura da un gateway edge (come il SIM1012) alle applicazioni e al cloud di Sick IntegrationSpace. Un sistema integrato che può essere utile, per fare un esempio, nel monitoraggio delle emissioni delle navi come prova del rispetto dei requisiti di legge.