Tra le proposte per il Decreto Rilancio un “Fondo per il trasferimento tecnologico” da 500 milioni

Tra le proposte in pista per il Decreto Rilancio c’è anche l’istituzione di un “Fondo per il trasferimento tecnologico”, con una dotazione totale di 700 milioni di euro. La gestione di queste risorse sarebbe in capo e Enea Tech per “promuovere iniziative e investimenti per la valorizzazione e l’utilizzo dei risultati della ricerca presso le imprese operanti nel Paese, con particolare riferimento” alle start up e alle PMI innovative.

Pubblicato il 09 Mag 2020

ministero

Tra le proposte messe sul tavolo in vista del Decreto Rilancio dal Ministero dello Sviluppo Economico vi è anche l’istituzione di un “Fondo per il trasferimento tecnologico”, con una dotazione totale di 500 milioni di euro per il 2020. Queste risorse sarebbero affidate a Enea (Agenzia Nazionale per le Nuove Tecnologie, l’Energia e lo Sviluppo Sostenibile) per “promuovere iniziative e investimenti per la valorizzazione e l’utilizzo dei risultati della ricerca presso le imprese operanti nel Paese, con particolare riferimento” alle start up e alle PMI innovative.

In particolare, all’interno dell’agenzia sarebbe istituita una fondazione di diritto privato dal nome “Fondazione Enea Tech” che, con un patrimonio iniziale di 12 milioni per il 2020, dovrebbe realizzare queste iniziative.

Il ruolo di Enea Tech

Le risorse a disposizione del “Fondo per il trasferimento tecnologico” servirebbero quindi a incentivare progetti di innovazione in collaborazione tra soggetti pubblici e privati, dando ad Enea la possibilità di progettare, coordinare, promuovere, stimolare la ricerca e lo sviluppo. Potrà infatti offrire “soluzioni tecnologicamente avanzate, processi o prodotti innovativi, attività di rafforzamento delle strutture e diffusione dei risultati della ricerca, di consulenza tecnico-scientifica e formazione, nonché attività di supporti alla crescita delle startup e PMI ad alto potenziale innovativo”.

Per fare ciò, la dotazione del fondo potrà essere utilizzata dal Ministero dello Sviluppo Economico (avvalendosi appunto di Enea e di Enea Tech, tramite convenzione) per “intervenire attraverso la partecipazione indiretta in capitale di rischio e di debito, anche di natura subordinata”. Per conoscere le caratteristiche specifiche di questa misura, se sarà effettivamente contenuta nel Decreto Rilancio, bisognerà aspettare un decreto del Ministero che, entro 60 giorni a partire dall’entrata in vigore del DL Rilancio, fisserà di concerto con il Ministero dell’Economia le tipologie di interventi, i criteri, le modalità e le condizioni per la possibilità di partecipazione. Inoltre, nello stesso decreto attuativo, sarebbero definiti su proposta di Enea “gli aspetti organizzativi e funzionali” per  il trasferimento tecnologico operato dall’agenzia.

Il patrimonio della Fondazione Enea Tech (dotato, come si è detto, di 20 milioni per il 2020) potrà essere ulteriormente incrementato, anche da soggetti privati. Le attività della fondazione infatti potranno contare anche sul contributo di enti pubblici e privati. Compito specifico di Enea Tech sarà “promuovere investimenti finalizzati all’integrazione e alla convergenza delle iniziative di sostegno in materia di ricerca e sviluppo e trasferimento tecnologico, favorendo la partecipazione anche finanziaria alle stesse da parte di imprese, fondi istituzionali o privati e di organismi e enti pubblici, inclusi quelli territoriali, nonché attraverso l’utilizzo di risorse dell’Unione Europea”.

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Francesco Bruno

Giornalista professionista, laureato in Lettere all'Università Cattolica di Milano, dove ha completato gli studi con un master in giornalismo. Appassionato di sport e tecnologia, compie i primi passi presso AdnKronos e Mediaset. Oggi collabora con Dazn e Innovation Post.

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