Dall’IIT arriva una smart band per gestire distanze e misurare la temperatura

L’Istituto Italiano di Tecnologia in campo per l’emergenza Covid19. Tra i progetti in via di sviluppo c’è anche il prototipo di iFeel-You, una smart band che misura temperatura e distanze: una soluzione pratica ed economica alle necessità di distanziamento sociale che tutte le realtà produttive dovranno rispettare per garantire la sicurezza dei lavoratori durante la fase 2 dell’emergenza. Oltre alle realtà produttive, il braccialetto potrà trovare applicazione all’interno di villaggi turistici, centri benessere, aree sportive e parchi di divertimento.

Pubblicato il 29 Apr 2020

Smartband iFeel-You dell'IIT


E se a gestire la fase 2 dell’emergenza Covid-19, invece della tanto discussa app che ha provocato polemiche e preoccupazioni prima ancora della sua presentazione, fosse una smart band? No, l’accostamento è ovviamente solo retorico, ma in alcuni contesti in effetti un dispositivo come iFeel-You, il prototipo di un braccialetto intelligente sviluppato dall’IIT, l’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova, potrebbe essere effettivamente molto utile. Si tratta di una smart band che, una volta indossata, può monitorare la distanza di sicurezza tra persone e la temperatura corporea.

Il prodotto è frutto del lavoro del gruppo di ricerca Dynamic Interaction Control Lab, coordinato dal ricercatore Daniele Pucci.

Il team ha sfruttato i risultati di ricerca ottenuti nell’ambito del progetto europeo An.Dy dedicato allo sviluppo di una tuta sensorizzata capace di monitorare alcuni parametri del corpo umano come la posizione e la velocità di movimento.  Il braccialetto iFeel-You, quindi, utilizza parte degli algoritmi e delle tecnologie che i ricercatori hanno ideato per creare la tuta sensorizzata An.Dy, capace di registrare e misurare sia la postura dell’intero corpo umano, anche durante movimenti rapidi e dinamici, sia gli sforzi articolari che si possono compiere nelle attività lavorative. Il prototipo di braccialetto contiene tali tecnologie adattate alle necessità emergenziali.

Come funziona la smart band

Grazie alla capacità di leggere il movimento del corpo e all’emissione di un segnale radio, la smart band è in grado di monitorare la distanza da un altro braccialetto. Quando due smart band si trovano in prossimità vibrano emettendo un segnale di allerta e facilitando il rispetto della distanza di sicurezza. Il segnale radio emesso dalla smart band utilizza un protocollo di comunicazione sviluppato dai ricercatori IIT, compatibile con lo standard Bluetooth.

Inoltre, il braccialetto, in caso di superamento della distanza di sicurezza, può memorizzare l’identificativo del braccialetto vicino, dando così la possibilità di ricostruire, se necessario, i contatti con una persona risultata positiva al SARS-CoV-2 (proprio come la famigerata app Immuni). Nello stesso tempo, la smart band è munita di sensori per la registrazione della temperatura corporea, permettendo di diagnosticare in modo rapido uno dei principali sintomi dell’infezione da SARS-CoV-2.

Il prototipo iFeel-You è stato ideato per trovare una soluzione pratica ed economica alle necessità di distanziamento sociale che tutte le realtà produttive dovranno rispettare per garantire la sicurezza dei lavoratori durante la fase 2 dell’emergenza. È un dispositivo che potrà essere utilizzato all’interno di luoghi chiusi, ma anche all’aperto in situazioni dove l’accesso è controllato, ma non è semplice utilizzare altre tecnologie, quali smartphone e termocamere. Oltre alle realtà produttive, quindi, il braccialetto potrà trovare applicazione all’interno di villaggi turistici, centri benessere, aree sportive e parchi di divertimento.

L’impegno dell’IIT nell’emergenza Covid-19

Il prototipo nasce dallo sforzo dell’IIT di fronteggiare l’emergenza sanitaria applicando il proprio know-how nell’ideazione di nuove tecnologie da rendere disponibili alla società attraverso il coinvolgimento di aziende e investitori. “La virologia in senso stretto non rientra nei nostri piani di ricerca – spiega l’Istituto – pensiamo però che le nostre competenze possano essere messe velocemente al servizio di tutti per la soluzione di problemi reali e immediati. Siamo bravi a fare ingegneria, simulazioni molecolari, modelli predittivi, intelligenza artificiale, nuovi materiali, robotica, genetica”.

Seppure nei limiti dovuti alla mobilità e all’accesso ai laboratori, imposti dalle correnti misure governative per la prevenzione del contagio, quindi, l’IIT sta lavorando su alcuni progetti di rapida applicazione.

  • Intelligenza Artificiale: L’istituto lavora sulla computer vision per rendere più rapide le misure automatiche della temperatura corporea e agevolare le pratiche di distanziamento sociale. I progetti sono AI Thermometer, progetto open-source per la misurazione automatica della temperatura corporea delle persone grazie all’uso di termocamere, e Social Distancing, progetto open source per la misurazione automatica della distanza interpersonale grazie a videocamere RGB
  • Scienze dei Materiali: Per la progettazione di mascherine riutilizzabili e facilmente disinfettabili, basate sull’uso di materiali funzionalizzati
  • Simulazione molecolare: Sono stati analizzati una serie di target molecolari del virus di Covid-19 ed è stato fatto uno screening in silico di un database di oltre 3000 farmaci approvati da FDA. L’obiettivo del progetto è quello di eseguire in tempi brevi il drug repositioning di alcuni farmaci, con un processo più rapido rispetto allo sviluppo di nuovi farmaci per contrastare il virus.
  • Robotica: I progetti spaziano da un avatar robotico LHF Connect in telepresenza al braccialetto iFeel You, passando per un respiratore polmonare un di emergenza, grazie ai dati condivisi dal network DIH-Hero. L’Istituto Italiano di Tecnologia, inoltre, sta creando componenti stampati in 3D per respiratori quali sdoppiatori, maschere e flussimetri.

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Fabrizio Cerignale

Giornalista professionista, con in tasca un vecchio diploma da perito elettronico. Free lance e mobile journalist per vocazione, collabora da oltre trent’anni con agenzie di stampa e quotidiani, televisioni e siti web, realizzando, articoli, video, reportage fotografici. Giornalista generalista ma con una grande passione per la tecnologia a 360 gradi, da quella quotidiana, che aiuta a vivere meglio, alla robotica all’automazione.

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