Call for an AI Ethics, è questo il nome del documento nato per sostenere un approccio etico e umanistico all’Intelligenza Artificiale e per promuovere tra organizzazioni, governi e istituzioni un senso di responsabilità condivisa con l’obiettivo di garantire un futuro in cui l’innovazione digitale e il progresso tecnologico siano al servizio del genio e della creatività umana e non la loro graduale sostituzione. Il documento è stato oggi firmato a Roma dalla Pontificia Accademia per la Vita, Microsoft, IBM, la FAO, il Governo italiano.
Primi firmatari sono stati: Vincenzo Paglia, Presidente della Pontificia Accademia per la Vita, sponsor dell’iniziativa; Brad Smith, Presidente Microsoft; John Kelly III, Vice Presidente Esecutivo IBM, Dongyu Qu, Direttore Generale della FAO, Paola Pisano, Ministro dell’innovazione del Governo italiano. All’appuntamento della mattina ha partecipato Davide Sassoli, Presidente del Parlamento Europeo, che ha portato il suo saluto.
Il documento è stato suddiviso in tre temi fondamentali: etica, educazione e diritti. Di seguito vi riportiamo alcuni passaggi.
Indice degli argomenti
Etica
“Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza”, così riporta l’articolo 1 della dichiarazione dei diritti umani; e da qui nascono le prime condizioni fondamentali: libertà e dignità, che devono essere protette e garantite nella produzione e nell’uso dei sistemi di IA.
I sistemi di IA devono essere concepiti, progettati e implementati per servire e proteggere gli esseri umani e l’ambiente in cui vivono.
Per permettere che il progresso tecnologico si possa allineare al progresso della razza umana e al rispetto del pianeta deve soddisfare tre requisiti:
- Deve includere ogni essere umano, non discriminando nessuno;
- Deve avere al centro il bene dell’umanità e il bene di ogni essere umano;
- Deve essere consapevole della complessa realtà del nostro ecosistema ed essere caratterizzato dal modo in cui si prende cura e protegge il pianeta con un approccio altamente sostenibile, che include anche l’uso dell’intelligenza artificiale per garantire sistemi alimentari sostenibili in futuro.
Inoltre, ogni persona deve essere consapevole quando interagisce con una macchina. La tecnologia basata sull’intelligenza artificiale non deve mai essere utilizzata per sfruttare le persone in alcun modo, soprattutto quelle più vulnerabili. Deve invece essere usata per aiutare le persone a sviluppare le loro capacità e per sostenere il pianeta.
Educazione
Trasformare il mondo attraverso l’innovazione dell’IA significa impegnarsi a costruire un futuro per e con le giovani generazioni. Questo impegno deve tradursi in un impegno per l’istruzione, sviluppando programmi di studio specifici che approfondiscano le diverse discipline dalle umanistiche, alle scientifiche a quelle tecnologiche, di educare le generazioni più giovani.
L’istruzione che viene data ai giovani ha quindi bisogno di maggior qualità e deve essere impartita con metodi accessibili a tutti, che non discriminano e che possono offrire pari opportunità e trattamento. L’accesso all’apprendimento deve essere inoltre garantito anche agli anziani, ai quali deve essere offerta la possibilità di accedere ai servizi offline durante la transizione digitale e tecnologica.
Inoltre, queste tecnologie possono rivelarsi enormemente utili per aiutare le persone con disabilità ad apprendere e a diventare più indipendenti, offrendo aiuto e opportunità di partecipazione sociale (ad esempio, lavoro a distanza per chi ha una mobilità limitata, supporto tecnologico per chi ha disabilità cognitive, ecc.).
Diritti
Per lo sviluppo dell’IA al servizio dell’umanità e del pianeta sono necessari regolamenti e principi che proteggano le persone – in particolare i deboli e i meno fortunati – e gli ambienti naturali. La protezione dei diritti umani nell’era digitale deve essere posta al centro del dibattito pubblico, affinché l’IA possa agire come strumento per il bene dell’umanità e del pianeta.
Sarà inoltre essenziale considerare un metodo per rendere comprensibili non solo i criteri decisionali degli agenti algoritmici basati sull’IA, ma anche il loro scopo e i loro obiettivi. Ciò aumenterà la trasparenza, la tracciabilità e la responsabilità, rendendo più valido il processo decisionale assistito dal computer.
Progettare e pianificare sistemi di intelligenza artificiale di cui ci si possa fidare implica la ricerca di un consenso tra i decisori politici, le agenzie del sistema delle Nazioni Unite e altre organizzazioni intergovernative, i ricercatori, il mondo accademico e i rappresentanti delle organizzazioni non governative, riguardo ai principi etici che dovrebbero essere integrati in queste tecnologie. In riferimento a ciò i primi firmatari della Call hanno espresso il desiderio di lavorare insieme, in questo contesto e a livello nazionale e internazionale, per promuovere una “algor-etica”, ovvero lo sviluppo e l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale secondo i principi fondamentali di una buona innovazione.
L’uso dell’IA deve seguire i seguenti principi:
- Trasparenza: in linea di principio i sistemi di AI devono essere comprensibili;
- Inclusione: devono essere prese in considerazione le esigenze di tutti gli esseri umani in modo che tutti possano beneficiare e che a tutti gli individui possano essere offerte le migliori condizioni possibili per esprimersi e svilupparsi;
- Responsabilità: coloro che progettano e implementano soluzioni di Intelligenza Artificiale devono procedere con responsabilità e trasparenza;
- Imparzialità: non creare o agire secondo il pregiudizio, salvaguardando così l’equità e la dignità umana;
- Affidabilità: i sistemi di Intelligenza Artificiale devono essere in grado di funzionare in modo affidabile;
- Sicurezza e privacy: i sistemi di Intelligenza Artificiale devono funzionare in modo sicuro e rispettare la privacy degli utenti.
Paglia: “Un impegno urgente e importante”
“L’intento della Call è dar vita a un movimento che si allarghi e coinvolga altri soggetti: istituzioni pubbliche, ONG, industrie e gruppi per produrre un indirizzo nello sviluppo e nell’utilizzo delle tecnologie derivate dall’IA. Da questo punto di vista possiamo dire che la prima firma di questa call non è un punto di arrivo, ma un inizio per un impegno che appare ancora più urgente e importante di quanto fin qui fatto. Aderire a questa iniziativa comporta per le industrie che firmano un impegno che ha anche una rilevanza in termini di costi e di impegno industriale nello sviluppo e nella distribuzione dei loro prodotti.”, così ha evidenziato Vincenzo Paglia. “Se l’Accademia si sente chiamata a intensificare il proprio impegno per facilitare la conoscenza e la firma di altri soggetti, non di meno, la Call è un primo passo che ne prelude altri. Il testo della Call si caratterizza anche per essere un primo tentativo nel formulare un insieme di criteri etici con comuni riferimenti di valore, offrendo un contributo all’elaborazione di un linguaggio comune per interpretare quanto è umano”.
“Microsoft è orgogliosa di firmare la Rome Call for AI Ethics, che rappresenta un importante passo in avanti nella promozione di un dibattito pensato, rispettoso e inclusivo sul rapporto tra Intelligenza Artificiale ed Etica. L’impegno e il valore apportato da Sua Santità in questo dialogo è per me fonte di ispirazione. Ringrazio il Pontefice, la Pontificia Accademia per la Vita e gli altri rappresentanti della Santa Sede per l’importante annuncio di oggi” ha commentato Brad Smith di Microsoft.
“L’intelligenza artificiale è una tecnologia incredibilmente promettente che può aiutarci a rendere il mondo più smart, più sano e più prospero. A patto che, fin dall’inizio, sia sviluppata secondo interessi e valori umani, ” ha commentato John Kelly III di IBM. “La Call for AI Ethics di Roma ci ricorda che dobbiamo pensare con attenzione alle esigenze di chi beneficerà dell’IA e investire significativamente sulle competenze necessarie. La società avrà più fiducia nell’IA quando ciascuno potrà vedere che il suo sviluppo è basato su principi etici e che le aziende che se ne occupano stanno affrontando direttamente tutte le questioni legate alla fiducia e alla responsabilità”.