Chiude in flessione il 2019 del settore meccanotessile italiano. L’indice degli ordini delle macchine elaborato da Acimit, l’Associazione dei costruttori italiani di macchine tessili, nell’ultimo trimestre del 2019 è risultato in diminuzione dell’8% rispetto al medesimo periodo del 2018.
Il valore dell’indice si è attestato a 92,9 punti, oltre 7 punti inferiore all’anno di riferimento (base 100) che è il 2015.
La raccolta ordini dei costruttori italiani è stata negativa sia sui mercati esteri che in Italia. All’estero si è riscontrata una flessione dell’8% e il valore assoluto dell’indice è stato pari a 89,4 punti. Il calo della raccolta ordini sul mercato interno è stato, invece, del 7% rispetto al quarto trimestre 2018. Il valore assoluto dell’indice è stato di 138,1 punti.
Zucchi: “Segnali di dinamismo dal mercato interno”
“Confermiamo quanto già previsto nei mesi passati – commenta Alessandro Zucchi, presidente di Acimit – con un indice degli ordini per il settore che resta negativo nel confronto con il 2018. L’unica nota positiva viene dal mercato interno, dove il valore medio dell’indice per il 2019 mostra un aumento rispetto all’anno precedente. In Italia sono, dunque, presenti segnali di dinamismo che devono essere sostenuti da incentivi all’innovazione che abbiano una durata almeno triennale”.
Archiviato un anno difficile il meccanotessile italiano guarda con apprensione al 2020. “Per l’anno in corso, spiega Zucchi, le tante incognite, sia a livello economico che politico, non sembrano indicare a breve una ripresa della domanda di macchinario tessile nei principali mercati, Cina, Turchia e India. Le nostre aziende dovranno essere pronte a cogliere quelle opportunità che provengono dalla richiesta di sostenibilità e digitalizzazione dei processi produttivi”.