L’intelligenza artificiale rappresenta una delle più importanti opportunità economiche dei nostri tempi, al punto che potrebbe offrire un contributo di ben 15.700 miliardi di dollari al PIL mondiale entro il 2030, secondo PwC. Eppure l’adozione commerciale dell’IA da parte delle aziende è attualmente al di sotto delle aspettative, a causa di una serie di fattori tra cui la mancanza di competenze e strumenti, i vincoli imposti dai fornitori e la mancanza di fiducia da parte delle aziende. Al contrario, mentre fino a poco tempo fa il maggiore ostacolo erano le resistenze di tipo culturale, oggi si stanno facendo progressi su questo fronte grazie al lavoro compiuto dagli “esploratori”. E il 2020 potrebbe essere l’anno della svolta: un nuovo report di IBM, From Roadblock to Scale: The Global Sprint Towards AI, mostra che, sebbene ci sia ancora del lavoro da fare, i recenti progressi dell’AI sul piano tecnologico, gli sforzi per la formazione e riqualificazione delle competenze e altri fattori stanno creando le condizioni per un vero e proprio decollo dell’intelligenza artificiale.
IBM ha intervistato 4514 decision maker di aziende di tutte le dimensioni attive in tre regioni del globo – Stati Uniti (1.003), Unione Europea (2.509) e Cina (1.002) – per esplorare gli ostacoli principali all’adozione dell’AI e le strategie di implementazione che le aziende di qualsiasi dimensione prevedono di adottare a partire da quest’anno. Secondo lo studio, l’adozione dell’IA vedrà una crescita esponenziale nei prossimi 18/24 mesi, raggiungendo addirittura l’80/90% delle aziende.
I risultati del sondaggio consentono di fare un’analisi approfondita di come i tassi di adozione siano ripartiti per settore e area geografica, come la tecnologia sia stata implementata (e da chi) definendo con precisione quali siano i blocchi che impediscono di vedere questa tecnologia di trasformazione implementata su larga scala.
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Ostacoli all’adozione dell’IA
La maggiore preoccupazione dei leader globali delle aziende è la mancanza di competenze in materia di IA. Questa carenza è un ostacolo alla diffusione dell’IA nelle aziende, come lo sono anche le notevoli quantità di dati da analizzare che attualmente rimangono un problema difficile da risolvere.
Dai risultati del sondaggio è emerso che i principali ostacoli all’adozione dell’IA sono tre:
- Il 37% degli intervistati considera la limitata competenza o conoscenza dell’intelligenza artificiale il principale ostacolo all’adozione dell’IA
- il 31% è preoccupato dall’aumento della complessità dei dati
- il 26% dalla mancanza di strumenti per lo sviluppo di modelli di IA.
Un altro fattore è la limitata esperienza con queste tecnologie, che risulta essere un ostacolo importante per le aziende che sono ancora nella fase esplorativa, mentre l’aumento della complessità dei dati e il vendor lock-in sono i maggiori problemi che riscontrano le aziende che stanno già implementando l’IA nei loro processi.
Investimenti attuali e previsti in AI
Le aziende stanno accelerando il loro uso dell’intelligenza artificiale sia come esplorazione che come applicazione effettiva in tutti i settori e le aree geografiche.
Dallo studio emerge infatti che:
- La maggior parte delle aziende globali ha utilizzato l’IA nel proprio business (34%) o sta accelerando le fasi esplorative con l’IA (39%);
- Il 45% delle grandi aziende con oltre 1.000 dipendenti sta adottando l’IA contro il 29% delle aziende che invece sono costituite da meno di 1.000 dipendenti;
- A livello globale il 22% degli intervistati ha dichiarato di non utilizzare o di non esplorare l’uso dell’IA.
Le aziende globali prevedono di aumentare gli investimenti nelle aree principali dell’IA nel 2020. Gli investimenti che saranno effettuati nei prossimi 12 mesi saranno così distribuiti:
- Soluzioni di IA proprietarie: 35%
- Applicazioni off the shelf: 34%
- Strumenti off the shelf per costruire i propri modelli di IA: 33%
- Riqualificazione e sviluppo della forza lavoro: 33%
- Integrazione dell’IA nelle applicazioni e nei processi attuali: 28%.
- Ricerca e Sviluppo: 26%.
I principali utilizzi dell’IA
Poiché l’uso della tecnologia riduce i costi di esecuzione di compiti ripetitivi, aumenta nettamente il valore delle restanti funzioni mission-critical, in particolare per compiti che richiedono capacità intellettuali e caratteristiche come buon senso, giudizio, intuizione, creatività e capacità di elaborare il linguaggio naturale.
I professionisti delle aziende che attualmente implementano l’IA segnalano i 5 principali modi in cui la loro organizzazione utilizza l’IA come:
- Sicurezza dei dati (36%)
- Automazione dei processi (31%)
- Assistenti virtuali / chatbot (26%)
- Ottimizzazione dei processi aziendali (24)
- Analisi dei dati dei sensori (Internet of Things) (24%)
Cultura e fiducia nell’AI
Mentre le esigenze aziendali e la pressione della concorrenza stanno guidando l’adozione dell’IA in tutte le aziende intervistate, ci sono differenze sulla valutazione dell’importanza di fattori come la leadership e la cultura aziendale. Chi ha implementato l’IA è più propenso a considerare la leadership (41% vs 28%) e la cultura aziendale (39% vs 29%) come elementi guida all’adozione dell’IA.
Tra le aziende che stanno attualmente esplorando l’IA, solo il 41% afferma che il personale non tecnico sta lavorando con l’IA: si tratta di un parametro importante per capire se le aziende stanno andando oltre la piccola sperimentazione e verso la piena integrazione della tecnologia. Tra le aziende che hanno già implementato l’IA, infatti, oltre due terzi riferiscono che sta lavorando direttamente con l’IA anche il personale non tecnico.
Per quanto riguarda la fiducia, il 78% degli intervistati in tutti i paesi intervistati afferma che è molto o molto importante potersi fidare del fatto che i risultati della propria IA siano equi, sicuri e affidabili.
Essere in grado di spiegare come l’IA è arrivata a una decisione è universalmente importante (83% degli intervistati a livello globale), ma è particolarmente importante per coloro che attualmente utilizzano l’IA (92%) rispetto a quelli che stanno esplorando (75%).