Tutti stanno digitalizzando le proprie attività di business. L’Internet of Things cambia il modo di lavorare e produrre; le app sono ‘data-hungry’, affamate di dati; intelligenza artificiale e sistemi di Analytics funzionano con lo stesso carburante; ciò che un tempo era possibile facendo girare documenti e carte bollate oggi, come la tracciatura vincolata dei prodotti e delle operazioni, inizia a correre lungo la Blockchain. Risultato: le aziende dipendono sempre più dai dati, e il traffico dati in azienda è in aumento esponenziale.
In più, all’orizzonte dello Smart manufacturing ci sono una vasta serie di ambiti applicativi e digitali che lasciano intravedere un’evoluzione straordinaria. C’è tantissimo da fare: IDC calcola che da qui al 2025 il traffico dati generato all’interno delle aziende crescerà del 430%.
Non solo. Molti processi operativi e produttivi già oggi richiedono una interattività di macchine e sistemi molto forte a livello locale, che deve funzionare con la massima efficienza e con tempi di latenza delle trasmissioni digitali che devono essere sempre più brevi. Le attività aziendali e produttive generano quindi dati, una enorme quantità di dati, su cui lavorare per migliorare e rendere sempre più efficienti tutti i meccanismi, e i risultati finali.
Ma tutto ciò pone ovviamente una grande questione sull’utilizzo e la gestione efficiente di questi dati. E’ anche opportuno considerare che in alcune applicazioni i dati aziendali più critici e sensibili è importante tenerli ‘in casa’, non nel Cloud. Ad esempio, per le realtà manifatturiere con fabbriche all’estero, esistono anche normative per cui i dati generati in locale non possono uscire dal Paese di origine.
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La centralità dell’Edge computing
Per tutti questi motivi, in questo scenario tecnologico e produttivo in grande fermento e continua evoluzione, le aziende non possono più dipendere solo da una gestione centralizzata dei dati, come in un tradizionale sistema Cloud-based. È, e sarà, sempre più forte l’esigenza di sistemi Edge computing, per gestire dati e fare Storage anche a livello periferico, dove i dati sono generati, ogni giorno e in ogni momento.
In pratica, la sempre maggiore necessità di raccogliere, processare e utilizzare i dati aziendali attraverso l’Edge Computing non è un’ipotesi o un’eventualità, ma già oggi è una certezza. Quello che le aziende, e i loro manager, devono chiedersi, è come supportare lo sviluppo dell’Edge computing, per renderlo ‘facile’, efficiente, garantito.
Centro e periferia hanno uguale importanza
Dove c’è un grande Data-center centralizzato, ci si preoccupa di sicurezza, accessi, condizioni ambientali e climatiche, per tutelare apparecchi e dati. Finora, per il proprio Data-center centralizzato l’IT manager si è sempre preoccupato di affrontare ogni criticità e di garantire il massimo grado di resilienza e affidabilità. Insomma, si fa di tutto e di più.
Quando invece si installa l’Edge computing in loco, spesso ci si preoccupa molto poco di proteggere i nodi periferici, proprio in quanto considerati, erroneamente, nodi periferici. E in caso di anomalie, emergenze e fuori servizio dei sistemi cosa succede? Se si verificano presso il Data-center centralizzato, in genere vengono subito affrontati e risolti con notevole efficacia e tempestività. Se accadono nella ‘periferia’ dell’Edge computing, la situazione e i suoi effetti sono molto più critici e dannosi. Proprio perché lo snodo decentrato è spesso meno attrezzato e tutelato di quello centrale. E non c’è la possibilità di un intervento immediato.
Un paradigma da cambiare
Oggi questo paradigma deve cambiare. Perché lo Smart manufacturing e l’Industria 4.0 hanno molto bisogno di disponibilità del dato nella ‘periferia’ della rete aziendale, dove lavorano strumenti, macchine e processi. E se il dato viene a mancare, si ferma la produzione e la fabbrica.
In sostanza, questo è un punto su cui fare chiarezza, e un concetto da tenere sempre bene presente: il nodo periferico dell’infrastruttura IT è critico tanto quanto il nodo centrale. Per questo, è opportuno che il sistema di Edge computing sia protetto e attrezzato per prevenire o tamponare possibili malfunzionamenti e anomalie.
La convergenza di IT e OT
C’è poi da considerare la progressiva, e sempre più marcata, convergenza di IT e OT (Information e Operational Technologies): in passato, questi due mondi tecnologici all’interno dell’azienda richiedevano competenze diverse, che operavano in parallelo, senza interagire molto. Oggi, tra sistemi di Analytics e intelligenza artificiale, IoT e automazione, le tecnologie, e quindi anche le attività collegate, sono sempre più intrecciate. Sia a livello centrale, sia in locale e periferico, i due mondi, IT e OT, devono interagire molto più di prima, per gestire al meglio l’infrastruttura completa, e risolvere problemi e malfunzionamenti quando ci sono. Questa esigenza di contaminazione e collaborazione è poi anche un’opportunità, può portare ad esempio a migliorare le capacità di gestire e sviluppare le due strutture.
Ma, proprio per tutti questi motivi, anche i sistemi e le piattaforme tecnologiche utilizzate in azienda devono offrire un’interfaccia di gestione unica, che aiuti questa collaborazione.
Le risorse integrate di EcoStruxure™
Nel percorso di trasformazione digitale, un’azienda può avere interesse ad agire non solo sul fronte dell’automazione o su quello dell’interconnessione, ma anche su quello, ad esempio, del consumo energetico del Building, o su quello di soluzioni di controllo dei processi produttivi.
Alla Digital transformation dell’azienda è dedicata EcoStruxure™, la piattaforma interoperabile e aperta di Schneider Electric, che consente di affrontare la sfida di Industria 4.0 integrando soluzioni complete in ambito di energia, automazione e software.
La piattaforma serve sia per i Data center che per il Building, sia per le infrastrutture che per l’industria. “EcoStruxure™ è un’unica piattaforma tecnologica, con un architettura aperta abilitata dall’IoT, che sviluppa soluzioni e tecnologie connesse per gestire energia e processi”, rimarca Maurizio Semeraro, Secure Power Business Development manager di Schneider Electric.
Tre livelli di gestione della complessità
E lo fa mettendo insieme soluzioni strutturate su tre livelli: primo, i prodotti connessi sul campo e con infrastrutture IoT; secondo: le soluzioni per il controllo locale (Edge control), ovvero le piattaforme che abilitano la convergenza tra IT e OT e il controllo periferico; terzo: il motore della fabbrica connessa, fatto di applicazioni software, analytics e servizi digitali, che consentono di massimizzare continuità di servizio ed efficienza operativa.
Il primo livello, i prodotti connessi abilitati IoT, comprende interruttori, variatori di velocità, UPS, relè, sensori e molto altro.
Il secondo livello di applicazione di EcoStruxure™, quello dell‘Edge control, permette il controllo locale dei dispositivi di una rete IoT, e di adottare soluzioni in tempo reale per la gestione di dati ed applicazioni, in modo da garantire la sicurezza.
Per il terzo livello, e cioè quello dell’Analytics, l’interoperabilità è un fattore fondamentale per supportare i diversi hardware e sistemi di edifici, data center, industrie, reti e mercati. A livello di app, analytics e servizi, EcoStruxure™ assicura l’integrazione fluida dei sistemi e delle macchine.
“EcoStruxure™ è l’architettura che offre una soluzione integrata, composta da prodotti connessi, da controllori ‘at the edge’ e da software di analytics che da remoto forniscono informazioni sia sulla produzione che sull’efficienza energetica. Le nostre soluzioni, cioè, riguardano l’industria a 360 gradi, e mettono a fattor comune tecnologie diverse”, rileva Semeraro.
La rivoluzione digitale in un’unica piattaforma
E il Secure Power Business Development manager di Schneider Electric spiega: “In pratica, con la piattaforma unica e integrata di EcoStruxure™, se si tratta di affrontare la questione della trasformazione digitale di un’azienda, noi possiamo affrontarla sotto il profilo della distribuzione elettrica Smart, con sensori e altro, ma anche sotto il profilo dei consumi dell’edificio, sotto quelli dell’automazione e del controllo della produzione, come per la gestione ed il controllo dell’infrastruttura IT che deve assicurare una continua disponibilità dei dati.”.
È così che si realizza la piena integrazione tra IT e OT, portando reali vantaggi economici alle aziende. In più, i clienti possono integrare le nuove soluzioni in sede e nel Cloud, potendo contare su funzioni di Cyber security evolute.