Competence Center, ecco il bando di ARTES 4.0: 1 milione per progetti innovativi

Il Competence Center toscano ARTES 4.0 lancia il suo primo bando da un milione di euro per la messa a punto di progetti di ricerca e sviluppo su robotica, intelligenza artificiale, realtà aumentata e altre tecnologie abilitanti. L’intervista a Lorna Vatta, direttore del centro di competenza.

Pubblicato il 05 Nov 2019

artes


Uno bando di circa 1 milione di euro destinati a dare un contributo massimo di 200.000 euro per la realizzazione di progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale da parte di imprese in forma singola o in collaborazione tra loro sulle tematiche e gli ambiti di ARTES 4.0. Il bando, della durata di 18 mesi, prorogabili di ulteriori 6, è rivolto a micro imprese, start-up e a piccole, medie e grandi imprese ha lo scopo di incrementare l’attività di ricerca industriale e sviluppo sperimentale finalizzata alla realizzazione o al notevole miglioramento di prodotto, processi e servizi.

È questo, in estrema sintesi, il bando pubblicato da ARTES 4.0, “Advanced Robotics and enabling digital TEchnologies & Systems 4.0”, uno degli 8 Centri di Competenza selezionati dal Ministero dello Sviluppo Economico nell’ambito del Piano Nazione Industria 4.0, nato per ascoltare e soddisfare i bisogni di innovazione delle imprese grazie ad attività di orientamento, formazione e di supporto allo sviluppo di progetti di innovazione, ricerca industriale e sviluppo sperimentale nell’ambito Industria 4.0.

Il bando prevede una prima fase di pre-proposal, per la presentazione delle domande, che scadrà il 18 dicembre 2019, e una seconda fase che, dopo la valutazione delle domande da parte del Comitato Tecnico-Scientifico, vedrà ARTES 4.0 accompagnare le imprese, con un’attività di tutor, nella preparazione della proposta e del piano finanziario.

Lorna Vatta: “Entro 12/18 mesi pronti tre bandi per 3,5 milioni”

“Il centro di competenza ARTES ha fatto una scelta molto democratica – spiega Lorna Vatta, il direttore esecutivo di ARTES 4.0 – il primo bando finanziera attività fino a 2 milioni e ne finanzia il 50% quindi con un milione di disponibilità. La finestra per presentarsi e di 45 giorni e le aree sono tutte, cioè tutte le tecnologie e tutte le applicazioni in contesti fisici, direi, nemmeno industriali per cui anche nel turismo, nella sanità e, sicuramente, anche nell’industria manifatturiera. La disponibilità totale, però, è di 3 milioni e mezzo, quindi nel momento in cui chiuderemo e assegneremo il primo lotto di finanziamenti, saremo pronti ad aprire un secondo bando che cubera probabilmente 1,75 milioni circa e poi un terzo per circa 750 mila euro. Quindi, nell’arco di 12/18 mesi, sarà erogata tutta la disponibilità di finanziamento”.

Bandi a cui possono partecipare tutte le aziende del territorio italiano anche perché, nonostante la dislocazione fisica nel centro Italia ARTES 4.0 resta aperto a ogni tipo di collaborazione.

“I centri di competenza sono aperti a tutti – prosegue – e possono, potenzialmente, lavorare con aziende ovunque esse siano in Italia. Noi abbiamo una maggiore capillarità, avendo 127 soci e la presenza fisica naturale viene sulle regioni del centro Italia, ma stiamo lavorando anche con realtà, e organizzando eventi, per esempio anche in Veneto e in Emilia Romagna, Non c’è veramente limite – conclude – tranne quello della comodità e di trovare la tecnologia giusta nel centro, giusto”.

Ecco gli obiettivi dei progetti finanziati da ARTES4.0

Il bando di ARTES 4.0 prevede, quindi, la concessione di agevolazioni sotto forma di contributi concessi ed erogati alle imprese beneficiarie nella misura massima del 50% dei costi/spese ammissibili sostenuti e documentati, fino all’importo massimo di 200.000 euro per ciascun progetto. Il bando finanzia progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale con i seguenti obiettivi prioritari:

promozione dello sviluppo tecnologico e digitale nel settore industriale, con particolare riguardo alle piccole e medie imprese;

  • favorire il trasferimento di soluzioni tecnologiche e l’innovazione nei processi produttivi e/o nei prodotti e/o nei modelli di business derivanti dallo sviluppo, adozione e diffusione delle tecnologie in ambito 4.0, in coerenza con il quadro degli interventi del Piano Nazionale Impresa 4.0;
  • favorire la collaborazione tra imprese e ARTES 4.0 per l’elaborazione di progetti che rispondano alle esigenze di innovazione e competitività;
  • agevolare lo scambio di conoscenze e competenze tra imprese e tra imprese e organismi di ricerca, incentivando la creazione di aggregazioni;
  • favorire le ricadute sul territorio in termini di impatto sociale, economico, ambientale, sul lavoro e sulla competitività del sistema produttivo italiano, aumentando il contenuto tecnico-scientifico di prodotti, processi e/o servizi

Quali sono i progetti ammissibili

I progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale, presentati dalle imprese, ammissibili al finanziamento, che hanno ad oggetto l’attività di ricerca industriale e sviluppo sperimentale, per la realizzazione di nuovi prodotti, nuovi processi o nuovi servizi, modelli di business e organizzativi, devono prevedere:

  • un piano di intervento concreto, dettagliato in investimenti, costi e tempi;
  • una stima dei benefici economici per l’impresa o le imprese in caso di partenariato sul piano di riduzione di inefficienze, sprechi e costi, anche in termini di miglioramento della qualità dei processi e dei prodotti;
  • la redazione di un piano finanziario a copertura dei costi del progetto; un livello di maturità tecnologica (Technology readiness level, “TRL”) in un intervallo tra TRL 5 e TRL 8 e che comunque raggiunga, al termine delle attività, un livello pari almeno a TRL 7.

Inoltre, l’investimento oggetto dell’agevolazione deve essere realizzato e localizzato nel territorio Nazionale Italiano

Le categorie di ricerca e le aree tematiche

I progetti ammissibili al finanziamento, spiega bando, devono essere compresi in una o entrambe le seguenti categorie di ricerca:

  • ricerca industriale;
  • sviluppo sperimentale.

I progetti devono essere integralmente compresi in una o un sottoinsieme delle seguenti aree tematiche focus di ARTES 4.0:

a. Robotica e macchine collaborative provviste di sensori ed algoritmi/strategie avanzate per l’interazione sicura persona-macchina nell’ambiente di lavoro.

b. Sistemi di controllo model-based per sistemi multivariabili, in grado di gestire vincoli operativi (ad esempio di attuazione) e prestazioni ottimali. Algoritmi per l’apprendimento automatico di modelli orientati al controllo a partire dai dati. Sistemi di diagnostica per l’individuazione di malfunzionamenti.

c. Tecnologie per l’ottimizzazione real-time di processo, sia per il miglioramento della qualità del manufatto che per il risparmio di materiali ed energetico.

d. Realtà aumentata, virtuale e sistemi di telepresenza multisensoriale e Human Computer Interaction, in processi di progettazione e sviluppo di nuovi prodotti e servizi (come, ad esempio, in task di manipolazione per montaggio e smontaggio di componenti in ambienti pericolosi), anche in condivisione tra vari nodi della rete del centro di competenza, e per potenziare le capacità di marketing digitale e vendita delle imprese partner.

e. Tecnologie robotiche e di realtà aumentata e di sistemi di sensori per la manutenzione predittiva e training.

f. Soluzioni 4.0 per la tutela della salute dei lavoratori e la sicurezza sul lavoro.

g. Sensori realizzabili con diverse tecnologie, tra cui le tecnologie MEMS/MOEMS, quali dispositivi elettronici, meccanici, ottici e combinazioni.

h. Modeling, sviluppo e caratterizzazione materiali avanzati.

i. Digitalizzazione e robotizzazione di processi per aumentare la produttività e la sicurezza degli operatori.

j. Tecnologie, reti e sistemi e comunicazione, wireless e wired, per connettere robot e/o macchine e persone con elevati standard di Quality of Service per la valutazione e la misura quantitativa delle performance generali del processo.

k. Applicazioni e tecnologie per archiviazione ed elaborazione di dati, per sistemi data-intensive e ad elevata sicurezza per deployment in contesti industriali con robot e apparati di automazione.

l. Infrastrutture software di base, sistemi operativi e middleware, analisi, simulazione e verifica per sistemi di controllo adattivi per il supporto di applicazioni robotiche distribuite con vincoli real-time e di affidabilità.

m. Tecnologie per la cyber-security. La digitalizzazione dell’impresa si accompagna a un rischio di attacchi digitali che richiede una gestione professionale e rapida nel rispondere all’evoluzione delle tipologie di attacco.

n. Digitalizzazione delle attività di fabbrica, logistiche e tracciabilità delle merci ai fini dell’ottimizzazione della gestione integrata di filiere industriali.

Dotazione finanziaria e costi ammissibili

La dotazione finanziaria disponibile per il bando, pari complessivamente a 1.000.000 euro, sarà utilizzata per progetti di ricerca, con attività di ricerca industriale e sviluppo sperimentale realizzati da imprese in forma singola o partenariati composti da imprese. Il contributo è concesso ed erogato alle imprese beneficiarie nella misura massima del 50% dei costi/spese ammissibili sostenuti e documentati e comunque fino all’importo massimo di 200.000 euro per ciascun progetto

  • L’intensità di aiuto per ciascun beneficiario non supera: il 50% dei costi ammissibili per la ricerca industriale il 25% dei costi ammissibili per lo sviluppo sperimentale
  • I benefici sono concessi, per un periodo di 18 mesi, prorogabili di ulteriori 6, e il progetto ammesso al finanziamento deve essere avviato entro e non oltre 30 giorni dalla data di pubblicazione della graduatoria definitiva.

I costi ammissibili per i progetti sono imputati a una specifica categoria di ricerca e sviluppo e rientrano nelle seguenti categorie:

  1. costi di personale: personale dipendente e altro personale ausiliario nella misura in cui sono impiegati nel progetto. I costi di personale sono ammissibili nella misura massima del 50% dell’ammontare del costo totale del progetto proposto.
  2. costi relativi a strumentazione e attrezzature nella misura e per il periodo in cui sono utilizzati per il progetto. Se gli strumenti e le attrezzature non sono utilizzati per tutto il loro ciclo di vita per il progetto, sono considerati ammissibili unicamente i costi di ammortamento corrispondenti alla durata del progetto,
  3. costi per collaborazioni di ricerca con soggetti pubblici e privati, costi per la ricerca contrattuale, le conoscenze e i brevetti acquisiti o ottenuti in licenza da fonti esterne alle normali condizioni di mercato, nonché costi per i servizi di consulenza e servizi equivalenti utilizzati esclusivamente ai fini del progetto; I seguenti costi sono ammissibili nella misura massima del 50% dell’ammontare del costo totale del progetto proposto.
  4. spese generali supplementari e altri costi di esercizio, compresi i costi dei materiali, delle forniture e di prodotti analoghi, direttamente imputabili al progetto. Sarà ritenuto ammissibile il costo delle spese generali calcolato nella misura massima del 25% dell’ammontare dei costi complessivi sostenuti per i costi di personale.

Consulenza e formazione 4.0, al via i primi progetti

ARTES 4.0, intanto, ha iniziato a lavorare anche sulle altre aree che riguardano attività rivolte all’orientamento e alla formazione. “Abbiamo iniziato a lavorare su progetti – sottolinea Lorna Vatta – e ne abbiamo già due esecutivi, non finanziati, di realtà che sono venute a chiederci supporto. In un caso di tipo progettuale, di valutazione di un grande investimento in una fabbrica nuova, e l’altra, invece, è di formazione per un’azienda che produce software ma ha personale ormai obsoleto. Abbiamo, poi, un master di primo livello che parte il 15 novembre sull’industria 4.0, quindi proprio classicamente per l’industria manifatturiera. La cosa interessante, in questo caso, è che gli iscritti non sono tutti ingegneri, sono solo il 20%, ma contaminiamo con altri profili. Infine un master di più alto livello e un corso di laurea. Sono tutte situazioni in cui andiamo a innestare contenuti tecnologici in corsi più classicamente di economia oppure biotecnologia. Quindi come dire: bisogna sapere, non si può fare a meno”.

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Fabrizio Cerignale

Giornalista professionista, con in tasca un vecchio diploma da perito elettronico. Free lance e mobile journalist per vocazione, collabora da oltre trent’anni con agenzie di stampa e quotidiani, televisioni e siti web, realizzando, articoli, video, reportage fotografici. Giornalista generalista ma con una grande passione per la tecnologia a 360 gradi, da quella quotidiana, che aiuta a vivere meglio, alla robotica all’automazione.

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