Un passo avanti e due passo indietro, come nel “cha cha cha”. Peccato che invece di un allegro balletto questo sia l’andamento dell’indice di fiducia delle imprese e dei consumatori nel nostro paese che, dopo i segnali di crescita riscontrati a luglio, che avevano fatto sperare finalmente in una ripresa, presenta il conto della situazione politica di forte incertezza dovuta alla crisi di governo.
La fotografia che arriva dall’Istat, infatti, è poco rassicurante e riporta la situazione nella media dell’anno in corso, come ben spiegano i numeri che l’istituto di statistica ha diffuso con il flash sulla situazione del paese ad agosto. Una situazione che, secondo le stime, vede una forte flessione sia dell’indice del clima di fiducia dei consumatori da 113,3 a 111,9, sia dell’indice composito del clima di fiducia delle imprese, che registra un vero e proprio crollo (da 101,2 a 98,9)
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Consumatori, cala la componente futura ma tiene quella corrente
Secondo i dati resi noti da Istat la “diminuzione dell’indice di fiducia dei consumatori è generalizzata ma presenta intensità diverse tra le sue componenti. Le flessioni più marcate riguardano la componente economica e quella futura, che passano, rispettivamente, da 129,6 a 127,8 e da 117,4 a 115,4. Calo più contenuto, invece, per il clima personale (da 108,0 a 107,0) e per quello corrente (da 111,1 a 110,0).
Imprese, scendono costruzioni e servizi, resiste il commercio al dettaglio
Con riferimento alle imprese, l’indice di fiducia diminuisce in tutti i comparti con l’unica eccezione rappresentata dal commercio al dettaglio dove rimane sostanzialmente stabile (da 110,0 a 109,9). In particolare, il settore delle costruzioni e quello dei servizi subiscono il calo più marcato (rispettivamente, da 142,8 a 140,4 e da 100,0 a 97,4) mentre il deterioramento è più contenuto nella manifattura (da 100,1 a 99,7).
Per quanto riguarda le componenti dei climi di fiducia delle imprese, nell’industria manifatturiera si rileva un peggioramento delle attese di produzione e dei giudizi sulle scorte; invece, i giudizi sugli ordini sono in lieve miglioramento. Nelle costruzioni la dinamica negativa dell’indice è essenzialmente dovuta al marcato peggioramento dei giudizi sugli ordini; le attese sull’occupazione rimangono sostanzialmente stabili.
Nel comparto dei servizi si segnala il deterioramento di tutte le variabili che compongono l’indice di fiducia. Nel commercio al dettaglio il recupero dei giudizi sulle vendite e sulle scorte si unisce ad un deciso calo delle attese sulle vendite future. Si evidenzia che tali dinamiche sono diffuse solo alla grande distribuzione, dove l’indice di fiducia registra un aumento, mentre decisamente peggiore risulta il quadro relativo alla distribuzione tradizionale.
L’analisi dell’Istat, fiducia torna il linea con valori medi dell’anno
“Ad agosto 2019 il clima di opinione segna una flessione – spiega la nota di commento di Istat che accompagna i dati – che segue il forte incremento rilevato a luglio. I livelli degli indici di fiducia destagionalizzati tornano in linea con quelli medi rilevati da inizio anno sia per le imprese sia per i consumatori. Per quanto riguarda le imprese, si conferma un quadro di elevata incertezza; in particolare, i livelli di fiducia nella manifattura e nei servizi di mercato sono i più bassi da inizio anno. Con riferimento ai consumatori, l’indice di fiducia torna a diminuire, mantenendosi leggermente al di sopra del livello registrato a maggio 2019.