Manifatturiero, IHS Markit segnala ancora una contrazione per Italia ed Eurozona

A luglio l’indice PMI per il manifatturiero italiano segnala ancora una contrazione. Causa principale dell’andamento negativo dell’indice è la contrazione della produzione e dei nuovi ordini. Andamento simile in tutta l’Eurozona.

Pubblicato il 01 Ago 2019

industria

A luglio il Purchasing Managers’ Index (PMI) del settore manifatturiero italiano elaborato da IHS Markit – un indice che prende in esame nuovi ordini, produzione, livello d’impiego, tempi di consegna dei fornitori, giacenze degli acquisti e tempi di consegna – ferma le lancette a quota 48,5, un dato leggermente superiore a quello registrato a giugno (48,4), ma decisamente inferiore alla soglia dei 50 punti che indica stazionarietà, indicando quindi una contrazione per il decimo mese di fila.

Il settore dei beni di consumo è stato l’unico sotto settore che a luglio ha riportato un miglioramento delle condizioni operative, mentre quelli dei beni intermedi e investimento hanno registrato una forte contrazione.

Produzione in calo da un anno

Causa principale dell’andamento negativo dell’indice PMI manifatturiero è stata la contrazione della produzione e dei nuovi ordini.

Con l’ultima diminuzione della produzione, sebbene modesta, sono ben 12 i mesi consecutivi di calo della produzione manifatturiera italiana.

L’altro fattore è la domanda, cioè i nuovi ordini, che, sul fronte interno, sono diminuiti notevolmente a causa della debole domanda da parte di clienti del settore dell’acciaio e di quello automobilistico. Le aziende campione hanno riportato di aver osservato una generale contrazione anche della domanda estera, in particolare quella proveniente dalla Turchia e dal Nord Africa.

Sul futuro si registra ancora un cauto ottimismo, grazie alle previsioni di un aumento delle vendite a fine anno, ma il livello dell’ottimismo è inferiore a quello registrato nei mesi scorsi.

Prospettive incerte a breve termine

“Il settore manifatturiero italiano inizia il terzo trimestre in contrazione, con produzione e nuovi ordini che segnalano un anno esatto di continuo declino, riportando inoltre una sostanziale riduzione dei livelli occupazionali e delle esportazioni”, ha commentato Amritpal Virdee, Economist di IHS Markit che elabora il report Markit PMI Settore Manifatturiero in Italia. “Con il declino del lavoro inevaso che nuovamente mostra eccessiva capacità produttiva e la possibilità di ulteriore riduzione di produzione e livello occupazionale, rimangono incerte le prospettive a breve termine per il settore. Inoltre, le previsioni della produzione per il prossimo anno sono crollate al livello più basso in tre mesi, a causa di preoccupazioni circa un allungarsi della riduzione delle vendite durante i prossimi dodici mesi. La riduzione delle pressioni sui prezzi è rimasta un altro fattore chiave del settore, con la seconda diminuzione consecutiva dei prezzi di acquisto che fornisce un periodo di tregua alle aziende del settore. Allo stesso modo, i prezzi di vendita sono inoltre diminuiti, e ciò dovrebbe stimolare più ordini in questo periodo di crollo della domanda”.

Il quadro dell’Eurozona

Non va meglio nell’Eurozona, dove l’indice PMI del manifatturiero fa segnare a luglio un valore di 46.5 (3,5 punti sotto la soglia di non cambiamento dei 50 punti).

Tra i tre sotto settori monitorati dall’indagine, calano – come in Italia – beni intermedi e di investimento, mentre crescono i beni di consumo. La contrazione generale del settore manifatturiero è stata causata principalmente dalla forte contrazione dei nuovi ordini.

La Germania è rimasta la principale fonte di debolezza, con il più forte peggioramento delle condizioni operative in sette anni. Anche l’Austria ha riportato il più basso PMI in quasi cinque anni, mentre sono stati riportati valori inferiori al 50.0 anche in Francia, Irlanda e Spagna. Al contrario, Paesi Bassi, ma soprattutto la Grecia, hanno fatto registrare una crescita.

Valuta la qualità di questo articolo

Franco Canna
Franco Canna

Fondatore e direttore responsabile di Innovation Post. Grande appassionato di tecnologia, laureato in Economia, collabora dal 2001 con diverse testate B2B nel settore industriale scrivendo di automazione, elettronica, strumentazione, meccanica, ma anche economia e food & beverage, oltre che con organizzatori di eventi, fiere e aziende.

email Seguimi su

Articoli correlati

Articolo 1 di 4