L’evoluzione tecnologica e digitale entra sempre più, e più velocemente, nella vita di tutti i giorni: dopo lo sviluppo dell’Industria 4.0 sembra sempre più evidente e tracciato il percorso che porta alla Società 4.0. Ma per realizzare la Digital Society, oltre a una stretta collaborazione tra pubblico e privato dal punto di vista dello sviluppo tecnologico, “occorre seguire e mettere in pratica sette principi fondamentali, una scaletta di sette ‘punti’ irrinunciabili”, secondo Taavi Kotka, quarantenne imprenditore e guru estone dell’Hi-tech.
Kotka è a capo del centro di ricerca e sviluppo Jio in Estonia, ed è considerato dal Financial Times uno dei 15 maggiori esperti europei di innovazione digitale.
Dalla capitale estone Tallin è volato a Milano, dove ieri ha partecipato agli ‘Stati Generali della Ricerca e dell’Innovazione‘, convegno che Regione Lombardia ha organizzato anche quest’anno nella sua sede milanese per fare il punto sulla situazione e le prospettive della Digital transformation nelle aziende, nella pubblica amministrazione e nella società.
Non solo in Italia, con i suoi 60 milioni di abitanti, ma anche nel piccolo Paese sulle sponde del mar Baltico, dove però l’innovazione viaggia a ritmo serrato.
“In Estonia la popolazione totale è composta da meno di un milione e mezzo di persone, in pratica è inferiore a quella di una metropoli come Milano, e al di fuori della capitale Tallin c’è una concentrazione, se di ‘concentrazione’ si può parlare, di appena quattro abitanti per chilometro quadrato”, fa notare Kotka.
Che spiega: “uno degli obiettivi per cui stiamo sviluppando soluzioni Digitali, quindi, è quello di rendere disponibili per tutti gli stessi servizi, online e non, nel modo più esteso, capillare ed efficiente, e a un costo il più basso possibile”. E aggiunge: “stiamo lavorando molto sulla strada dell’eGovernment e della semplificazione. Ad esempio, su ogni carta d’identità elettronica estone ogni cittadino ha un proprio numero e codice di identità digitale, con cui viene riconosciuto in maniera univoca per ogni operazione online con enti e istituzioni pubbliche e private”.
I 7 principi per arrivare alla Digital Society
Per portare con successo la Digital Transformation ai cittadini, e per realizzare quindi una compiuta, evoluta e tecnologica Digital Society – sottolinea l’esperto –, sono sette i principi da seguire, i ‘punti’ essenziali da realizzare. Davanti alla platea lombarda di politici, assessori, imprenditori e manager, Kotka porta dall’Estonia la sua ‘ricetta’ Hi-tech, la Checklist da completare per arrivare alla nuova Società 4.0.
Eccola:
1. Mettere a disposizione una connessione Internet veloce ovunque. Sviluppare banda larga e ultra-larga, e le nuove reti 5G
2. Stabilire una ‘identità digitale’ forte, univoca, sicura, per ogni cittadino e ogni azienda; e implementare ‘identificatori unici’, in grado di verificare online questa identità digitale, senza doppioni, inefficienze e ridondanze in rete. In pratica, ogni cittadino e ogni azienda deve avere “la stessa identità” digitale, per ogni operazione che può compiere online, con organismi, enti e istituzioni diversi
3. Sviluppare infrastrutture e piattaforme tecnologiche per la condivisione veloce e sicura dei dati (ad esempio, attraverso sistemi Blockchain)
4. Risolvere i problemi di proprietà, controllo e gestione dei dati e di Privacy (la normativa europea Gdpr è solo un primo passo in questa direzione)
5. Lavorare continuamente per costruire e difendere un senso di fiducia e affidabilità, da parte di cittadini e utenti, verso queste nuove tecnologie
6. Seguire politiche, azioni e normative che non favoriscano l’accumulo e la concentrazione di grandi quantità di dati sensibili in poche mani, ad esempio da parte dei colossi Hi-tech di livello mondiale, o di quelli nel campo della Sanità e della Finanza
7. Non smettere di “divertire il proprio pubblico”, fornendo sempre nuove soluzioni innovative, pratiche, efficienti, in grado di dare risposte funzionali a questioni concrete
Sette passi da compiere in modo da sviluppare e utilizzare tecnologie per creare valore, servizi e strumenti diffusi, e non concentrati nelle mani di pochi. Ma per arrivare a questi risultati, e alla cosiddetta Società 4.0, c’è un enorme problema di inclusione, tecnologica, economica e sociale, nei vari Paesi e nelle diverse zone del mondo, da affrontare e risolvere.