Ribaltare l’internet delle cose trasformandolo in cose su internet, collegando anche le macchine più datate alla rete, attraverso una piattaforma completa, in modo da avere a disposizione i dati necessari alla digitalizzazione del processo produttivo. Un obiettivo che parte già dal nome della startup, ToI, che è l’acronimo di Things On Internet perché: “Lavoriamo nel mondo dell’IoT- spiega il CEO, Gabriele Montelisciani – ma, come suggerisce il nome, cerchiamo di ribaltarlo. Portiamo avanti un progetto che parte dall’idea che non serve avere solo l’internet delle cose ma dobbiamo portare le cose che ci circondano, sia quelle di tutti i giorni che il contesto industriale, e collegarli alla rete”.
Per fare questo TOI, startup innovativa con sede a Pisa, che si occupa di progettazione e sviluppo di prodotti intelligenti e sistemi interconnessi, ha messo a punto una soluzione plug-and-play, che si chiama 4zeroPlatform, per l’acquisizione, l’elaborazione e il reporting dei dati per le imprese che vogliono piena visibilità e ottimizzazione dei processi industriali. Una soluzione proposta compatibile con macchinari e impianti di diversa generazione, che può essere facilmente integrata con sistemi MES, ERP e con i servizi Cloud come Microsoft Azure, Amazon Web Services, Google Cloud Platform, IBM Bluemix e altri.
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La 4ZeroPlatform protagonista a SPS Italia
A Sps, quindi, Toi porterà proprio 4zeroPlatform, una soluzione che è composta da un’unità di acquisizione intelligente (4ZeroBox) e da un sistema cloud per l’analisi dei dati e la reportistica su dashboard (4ZeroManager). “E’ una piattaforma che nasce per permettere agli apparati, agli impianti industriali, alle macchine – sottolinea Montelisciani – di esporre dati e informazioni che servono alle aziende. In particolare la nostra piattaforma è composta da un dispositivo hardware che si può collegare a praticamente tutti i tipi di macchine industriali, un tornio, piuttosto che un impianto di processo, sia di generazioni precedenti, che con sistemi più moderni”.
Un sistema hardware che permette di acquisire informazioni, creando un digital twin, un gemello digitale della macchina che: “Per noi rappresenta il primo miglio per arrivare alla digitalizzazione dei processi – spiega – e quindi implementare Industria 4.0. Attraverso il nostro software, 4ZeroManager, siamo così in grado di acquisire i dati in modo scalabile, continuo, dando la possibilità di aggiornare i software di funzionamento dei dispositivi sul campo e di dare quella sicurezza necessaria affinché i dati siano acquisiti in modo corretto”.
Digital Twins alla portata di tutti, dal tornio anni ‘70 alla macchina 2019
“Attraverso le nostre soluzioni possiamo fare in modo che i dati siano integrati con tutti i sistemi informativi, IoT, MES e business intelligence di cui l’azienda è dotata, in un’ottica di estrema flessibilità e integrazione , che significa poter andare a dialogare nello stesso modo con un tornio degli anni ‘70 e su una macchina a controllo numerico del 2019. E poi acquisire dati, organizzarli e convogliarli su server locali e su sistemi cloud”.
Innovazione ma con “i piedi per terra”
La scelta della startup è stata, comunque, quella di studiare con attenzione il contesto industriale per creare un prodotto innovativo ma che possa essere scalabile, per essere anche alla portata delle piccole e medie imprese. “Siamo una azienda che fa innovazione e trasferimento tecnologico con i piedi per terra – sottolinea Montelisciani – cerchiamo di comprendere il mondo reale e di contestualizzare l’innovazione e la tecnologia nel tessuto industriale italiano, della piccola, della media e della grande impresa. Siamo consapevoli del fatto che per portare innovazione in Italia dobbiamo abbracciare le peculiarità dell’industria, che è fatta principalmente di piccole imprese”.
Il mercato di riferimento, quindi, è quello dei produttori di macchine e delle aziende che hanno, invece, la necessità di dare visibilità ai propri processi industriali per fare manutenzione sulle macchine da remoto e recuperare informazioni dai propri impianti industriali. La grande impresa, magari, ha un proprio reparto interno che fa manutenzione, che lavora sulla digitalizzzione, mentre le Pmi, magari, fanno più riferimenti alle società di consulenza. Noi ci riferiamo sia ai reparti tecnici delle grandi imprese produttive che ai system integrator che operano per aziende più piccole”.
Retrofitting e adattabilità per abbracciare tutte le aziende
“La peculiarità rispetto ad altre soluzioni che fanno acquisizione dati dalle macchine, è che noi abbiamo un particolare occhio di riguardo al retrofitting – prosegue Montelisciani – a parchi macchine già installati e a macchinari non necessariamente moderni. Dall’altra parte la peculiarità di adattamento all’esistente la si vede anche nell’integrazione con i sistemi informativi presenti nell’azienda. Non siamo quelli che arrivano e impongono l’ennesima nuova Dashboard da visualizzare, che poi nessuno andrà mai a vedere perché ha mille software da gestire. Cerchiamo di fornire soluzioni che funzionino dietro le quinte, senza disturbare troppo la quotidianità dei manager che poi devono trarre valore dalle informazioni”.
La mission di TOI: “Semplificare problemi complessi”
Oggi TOI, che ha sede a Pisa, ha un team composto da una ventina di persone, fondato da un gruppo di ricercatori che ha dato vita alla startup. “L’idea di fondo era quella di semplificare i problemi complessi che ruotano attorno al mondo dell’iot per rispondere alle sfide che ci venivano poste, come ricercatori nell”acquisizione dati da macchine e apparati nel mondo del biomedicale. “Ci veniva chiesto di risolvere problemi complessi – conclude Montelisciani – e per quello abbiano cercato di creare strumenti che potessero semplificare la digitalizzazione delle macchine. Abbiamo creato un modello di strumento interno e, a quel punto, abbiamo deciso di entrare nel mercato”.