Siamo nell’era del ‘Digital ergo sum’. Tutto passa dal Digitale. L’innovazione, l’Industria 4.0 e anche, per certi versi innanzitutto, la comunicazione. E questo mondo è il regno degli influencer, che da fenomeno glamour e di massa stanno diventando sempre più dei protagonisti anche nel campo degli affari: oggi la comunicazione attraverso gli influencer in ambito Business è già più che una realtà.
L’obiettivo è trasformare i contatti online da estranei in amici, da amici in clienti, e poi in clienti fedeli. Non è semplice, ma se riesce, può essere molto vantaggioso, e remunerativo. Perché “qualunque sia il tipo del vostro Business o le dimensioni della vostra azienda, nell’epoca Digitale e dei Social, se qualcuno vuole capire chi siete e cosa fate, oppure cerca informazioni su di voi, lo farà su Internet. Noi stessi e il nostro Business siamo quello che su di noi si può trovare online”, rimarca Lino Garbellini nel suo libro Professione influencer (192 pagine, 17,60 euro, Tecniche Nuove).
Certo, chi prende decisioni di Business difficilmente si fa condizionare da un Post su Instagram, ma divora invece statistiche e studi di settore, si informa continuamente, molto online, e soprattutto chiede pareri e valutazioni. Autorevoli. Per questo, argomentazioni approfondite, un forte rapporto di fiducia, dati e opinioni affidabili caratterizzano l’influenza sul Web e gli influencer, in ambito Business. E l’influencer nel b2b non è un Vip, ma qualcuno che si è fatto conoscere per la propria competenza professionale: consulenti, esperti Hi-tech, evangelist, imprenditori.
Indice degli argomenti
Chi è l’influencer?
Ma chi è, più in generale, un influencer? Colui che, attraverso la sua popolarità sui Social network, esercita un influsso sulle scelte del suo pubblico di lettori, i Follower (come riporta anche il dizionario Zingaretti nell’edizione 2018). Concetti e valori chiave, per ogni influencer che si rispetti, sono innanzitutto reputazione, credibilità, autorevolezza.
La gestione delle Community online è sempre più importante e cruciale, e solo la costruzione di una strategia di Community Relations, o meglio ancora di Community Relationship Management, permette alle aziende e agli influencer stessi di valorizzare le loro relazioni. E di trasformarle in valore, nuovi progetti, contratti, vendite, fatturato. Molte aziende hanno bisogno di investire forti budget in comunicazione Social e in attività di ‘engagement‘, di coinvolgimento di clienti, potenziali clienti e altri interlocutori coinvolti nelle attività e negli affari. E l’influencer è sempre più spesso uno dei protagonisti di queste attività e strategie.
“Gli influencer b2b sono persone di alta credibilità, hanno un seguito importante e strategico non per numero di Follower ma per la loro efficacia nel lavoro e nei fatti, i loro Post su Social e Blog vengono seguiti con attenzione e condivisi”, sottolinea Garbellini.
Che spiega: “per quanto riguarda i contenuti, da veicolare e diffondere attraverso i canali digitali, è necessario un giusto compromesso in grado di attirare l’attenzione della platea di lettori e di essere da loro fruibile, ma occorre anche un livello maggiore di approfondimento rispetto ai classici contenuti Social”.
Un modo per andare incontro a queste esigenze è ad esempio quello di utilizzare statistiche e infografiche, oppure brevi video per divulgare argomenti e documentarli con immagini, con l’illustrazione dei loro meccanismi, dati e percentuali.
Instagram for Business, da tendenza a esigenza
Se il mercato degli influencer su Instagram nel 2017 ha raggiunto il miliardo di dollari a livello mondiale, le previsioni in appena un biennio sono di una crescita di oltre il 100% per il 2019, con una stima di 2,3 miliardi di dollari come giro d’affari complessivo. Segno che la tendenza funziona, e da Trend si sta trasformando sempre più in una esigenza diffusa.
La piattaforma di Instagram si adatta facilmente a diversi settori di Business, è facile e immediata nel suo utilizzo, e in genere la percezione che spesso ne hanno gli utenti è di una minore superficialità (in realtà tutta da dimostrare) dei suoi contenuti rispetto a Facebook. Come dire, un ‘ambiente’ del Web più adatto alla comunicazione aziendale e professionale.
Novità ancora recente di Instagram, poi, è l’IGTv, canale online che consente di caricare video di durata fino a un’ora, una soluzione che in prospettiva potrebbe rivelarsi molto interessante per il Business e le aziende.
Influencer marketing b2b
L’influencer marketing b2b, l’attività di promozione e comunicazione rivolta al mondo dei professionisti, società e aziende, richiede sforzi maggiori rispetto a quello del mercato Consumer, soprattutto per quanto riguarda le strategie, innanzitutto perché si dedica a una platea specializzata e con solide basi per analizzare e valutare ciò che gli viene proposto.
Ma l’influencer marketing b2b, se ben fatto e sviluppato nel corso del tempo, è in grado di dare importanti soddisfazioni. In questo campo, vengono utilizzati in prevalenza canali digitali come Twitter e LinkedIn, poco adatti alla comunicazione generica con i consumatori, ma ideali nel contesto delle imprese.
Sia l’azienda stessa sia chi ci lavora possono essere considerati creatori di contenuti e ‘influenzatori’: dall’amministratore delegato all’impiegato, possono essere tutti interessati e coinvolti da questo punto di vista e da questa attività (una grande realtà di Business che ha già utilizzato i propri professionisti e dipendenti nell’influencer marketing è ad esempio Banca Intesa).
Aziende e affari, il regno dei micro-influencer
Nel mondo del Business to business e delle imprese, “a fare gli influencer non sono Vip e celebrità del grande pubblico, stile Chiara Ferragni o Belen Rodriguez, ma sono consulenti, esperti Hi-tech, imprenditori, manager”, rileva Garbellini. Sono i cosiddetti micro-influencer, vale a dire specialisti che si rivolgono a una platea non di massa, ma di altri professionisti e addetti ai lavori come loro: un pubblico quindi necessariamente più ristretto rispetto a quello delle Star dei Social, ma molto più focalizzato e specifico.
Non solo vacanze e cucina, ma Business Blog
Il fatto che l’azienda stessa possa essere ritenuta dall’audience Business una fonte autorevole, la spinge a una comunicazione e narrazione in cui Blog e Social possono diventare uno strumento centrale.
Un Business Blog ha una funzione diversa da quella del sito Web aziendale: il sito è più statico, il Blog racconta l’azienda in maniera più dinamica e diretta, può contenere anche News su clienti e fornitori, e quelle sui nuovi prodotti. Questa piattaforma consente all’azienda un passo oltre la semplice presenza in Rete, è un Media che permette di accorciare le distanze con clienti, fornitori e partner. Il Blog è quindi essenziale per affrontare un mercato sempre più complesso e che si muove su Internet.
Lavorare con i ‘creatori di contenuti’
Perché può essere vantaggioso lavorare con gli influencer? Innanzitutto, per comunicare in maniera nuova, attuale e dinamica. Poi, per le aziende gli influencer posso essere un modo efficace per raggiungere il proprio mercato e i propri interlocutori dove si trovano più spesso, ovvero sul Web.
Questi creatori di contenuti vedono e raccontano l’azienda da un’altra angolazione rispetto a quella interna e abituale, parlano con una ‘voce’ diversa da quella solita aziendale, in una modalità più personale, meno istituzionale e ingessata. È anche un modo per raggiungere un pubblico più ampio, o nuovi settori di mercato.
Per trovare l’influencer adatto, una delle cose più importanti è capire i propri obiettivi, il tipo di marketing o di attività da sviluppare, la propria presenza in Rete e gli scopi da perseguire. Anche perché, in genere, il rapporto con gli influencer è a lungo termine, come quello con il proprio pubblico e mercato.
Data Driven influencer
Machine learning e Intelligenza artificiale stanno già condizionando, e lo faranno sempre di più in futuro, anche la comunicazione Digitale e le prospettive degli influencer. Il cosiddetto Data Driven influencer, ovvero scelte e strategie Web, Social e con creazione di contenuti dettate da algoritmi, sono la nuova frontiera da varcare e la nuova strada da percorrere: soprattutto nel mondo e nella comunicazione di Business, progetti, strategie, scelte e soluzioni sono e saranno condizionati dai dati e dall’Artificial intelligence in grado di usarli al meglio.
Per tutti questi motivi, in un panorama sempre più complesso, non c’è spazio per l’approssimazione, ma vince la strategia migliore.