Uno dei pilastri del Piano Industria 4.0 è la diffusione della banda larga, soprattutto nelle cosiddette aree grigie, dove risiedono 2 imprese su tre. Ma in queste zone, dove è già presente un operatore, i regolamenti comunitari a tutela della concorrenza impediscono di intervenire con gli stessi incentivi possibili invece per le aree bianche dove la banda larga non arriva.
Su questo tema il Ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda è tornato oggi, nel corso di un convegno a Capri, in un’intervista al Sole 24 Ore dove ha detto che nelle zone grigie lo strumento dei voucher per gli utilizzatori non basta, visto che il problema è dal lato dell’offerta. “Stiamo ragionando su cosa si può fare per incentivare l’offerta e quindi gli investimenti dei player sulle aree grigie. Una delle analisi che stiamo facendo è considerare un pezzo di questo investimento nell’iperammortamento: si accelererebbe enormemente sia il processo sia la convenienza a farlo in tempi molto brevi. Su questo c’è un ragionamento aperto con Bruxelles”. Perché la cosa sia fattibile, è necessario delimitare bene il perimetro incentivabile. Una delle ipotesi – si legge nell’articolo – è che, tra i beni che possono rientrare nell’iperammortamento, venga inclusa la posa della fibra ottica ma siano escluse le opere relative ai cavidotti.