“Senza pace sociale non c’è sviluppo e se c’è pace sociale invece può crescere l’economia grazie alle idee di ragazzi e startupper”. Intervistato nel corso della trasmissione I Lunatici su Rai Radio 2, il vicepremier Luigi Di Maio, ministro dello Sviluppo Economico, del Lavoro e delle Politiche Sociali ha fatto un’ampia riflessione sul tema del lavoro che cambia.
“Io dico sempre che hanno fatto più le idee innovative di startupper negli ultimi 10 anni che tutti i governi negli ultimi 30. Hanno inventato cose che ci stanno cambiando la vita”.
Il compito del governo è “stare attento al fatto che le cose stanno cambiando così velocemente che alcuni lavori spariranno. Pensate che il 50% dei lavori nel 2025 si sarà trasformato e il 20% sarà scomparso. Le differenze sociali possono aumentare, non per colpa delle tecnologie, ma come effetto collaterale”.
Nessun governo, spiega il ministro, “deve immaginare che si possono cambiare i processi mondiali con una legge: quello lo faranno idee innovative e gli italiani hanno idee innovative da vendere. Noi dobbiamo puntare a mantenere la pace sociale, cioè evitare che ci siano tensioni, disuguaglianze, precarietà sul lavoro, aziende che chiudono di colpo e per farlo serve più welfare ed è per questo che questa manovra di bilancio investe molto nei pensionamenti, nelle pensioni minime più alte, negli aiuti agli invalidi, nel reddito di cittadinanza per formare le persone che non hanno il lavoro e per inserirle lavorativamente, nelle imprese. Tutto questo perché senza pace sociale non c’è sviluppo e se c’è pace sociale invece può crescere l’economia”.
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