Nella serata di lunedì il Governo ha approvato tre documenti: il Decreto Legge recante disposizioni urgenti in materia fiscale, o Decreto Fiscale; il Decreto Legge recante “disposizioni urgenti per la deburocratizzazione, la tutela della salute, le politiche attive del lavoro e altre esigenze indifferibili”, o Decreto Semplificazioni; il Disegno di Legge di Bilancio.
I due decreti legge saranno pubblicati in Gazzetta Ufficiale ed entreranno immediatamente in vigore, mentre il Disegno di Legge di Bilancio sarà trasmesso al Parlamento (entro il 20 ottobre) dove poi inizierà la Sessione di Bilancio per la sua modifica e poi approvazione.
Anche se di nessuno di questi tre provvedimenti è stato per ora diffuso il documento ufficiale (per conoscerli dovremo quindi aspettare ancora qualche giorno) sappiamo quali sono i “capitoli”. Vediamo quindi quali sono le misure per le imprese contenute nei tre provvedimenti.
Indice degli argomenti
La Legge di Bilancio
La legge di bilancio prevede diverse disposizioni: reddito e pensione di cittadinanza, modifiche alla riforma Fornero, piano di assunzioni straordinario per poliziotti, magistrati e personale amministrativo della Pubblica Amministrazione (500 milioni), taglio delle pensioni sopra i 4.500 euro. Vediamo però quelle di maggiore interesse per le imprese.
Fisco: Flat Tax, mini Ires e Ires verde
Arriva la Flat tax per partite Iva e piccole imprese. Il regime forfettario attualmente in vigore per alcuni contribuenti sarà esteso: la soglia dei ricavi sale a quota 65 mila euro con un’aliquota fissa al 15%. Ampliata anche la platea dei soggetti beneficiari: non più solo professionisti, ma anche Snc, Sas e Srl che optano per il regime di trasparenza. Nessuna traccia dell’ulteriore disposizione che voleva l’estensione del regime anche ai ricavi compresi tra 65 e 100 mila euro, con un aumento dell’aliquota al 20%. Secondo alcune indiscrezioni, l’estensione a questa seconda fascia di ricavi dovrebbe arrivare dal 2020. Nessun cenno nemmeno alla ulteriore premialità del 5% dedicata a start-up e attività avviate dagli under 35.
Ci sarà anche la mini Ires al 15% (invece del 24%) per le aziende che reinvestono gli utili in ricerca e sviluppo, macchinari e assunzioni stabili. Nessun dettaglio al momento sulle “regole d’ingaggio”. Si tratta comunque di una misura che si applicherà sui maggiori investimenti rispetto al 2018.
Si introducono inoltre incentivi fiscali per le imprese che riducono l’inquinamento, usando tecniche di produzione con minori emissioni (cosiddetta Ires verde).
Viene poi introdotta la cedolare secca al 21% anche sugli affitti degli immobili commerciali, come i capannoni.
Incentivi per chi assume “manager dell’innovazione”
La nota del Governo parla di “Sgravi per chi assume manager innovativi”. Ma nel dettagliare spiega in realtà che si tratta di “incentivi fiscali importanti per tutte le imprese che assumeranno un manager dell’innovazione altamente qualificato”. Non è proprio il voucher per il Temporary Digital Manager auspicato da Confindustria, ma è comunque un supporto a chi intende attrezzarsi per investire in innovazione tecnologica.
Sarà poi rivisto il sito Italia.it che diventerà il portale dedicato alla promozione del made in Italy auspicato tempo fa dal ministro Di Maio.
Sarà infine raddoppiato il fondo per il credito alle micro e piccole imprese.
15 miliardi di investimenti pubblici (e c’è anche l’Intelligenza artificiale)
Per rilanciare gli investimenti pubblici saranno stanziati 15 miliardi aggiuntivi nei prossimi 3 anni. L’obiettivo principale sarà la messa in sicurezza e lo sviluppo delle infrastrutture, l’adeguamento antisismico, l’efficientamento energetico, lo sviluppo dell’intelligenza artificiale e delle nuove tecnologie. Sarà istituita inoltre una task force per valutare, monitorare e attivare rapidamente i progetti d’investimento.
Un’altra Task force avrà invece il compito di sottoporre a revisione tutta la spesa pubblica. Il team analizzerà nel dettaglio ogni singola voce di spesa nel bilancio dello Stato per intervenire sugli sprechi ed efficientare la spesa, intervenendo, tra l’altro, su auto blu, voli di Stato e scorte.
Soldi per gli ITS
Nel promettere “più soldi per scuola e istituti tecnici e professionali”, il Governo spiega che nella manovra saranno stanziati i fondi necessari a una profonda riforma della formazione tecnica e professionale, in modo da tornare a formare professionisti e tecnici sempre più richiesti nel settore dell’industria e della moda.
Impresa 4.0 (per ora) grande assente
Nonostante i tanti annunci, nessun cenno nella nota del Governo alle misure del piano Impresa 4.0: manca infatti, al momento, ogni riferimento non soltanto al promesso rinnovo di super e iper ammortamenti e Nuova Sabatini, ma anche al credito d’imposta per la formazione 4.0.
Secondo le indiscrezioni raccolte dal Sole 24 Ore nei testi definitivi della manovra 2019 salterebbe il rinnovo del superammortamento, assorbito dalla mini Ires, mentre resterebbe il rinnovo dell’iperammortamento, anche se, rispetto a quanto era filtrato in precedenza, le nuove aliquote dovrebbero essere riviste al ribasso.
AGGIORNAMENTO
Nel Documento Programmatico di Bilancio compare la proroga dell’iperammortamento per il 2019 “con riduzione”: 175% per i macchinari e 120% per il software. Leggi l’articolo dedicato!
Nel Decreto fiscale nessun rinvio per la fatturazione elettronica
L’oggetto principale del decreto fiscale sono la “pace fiscale” e la “rottamazione ter”. Ma ci sono anche altre norme, tra cui la principale è quella relativa alla fatturazione elettronica delle imprese e al regime dell’IVA per cassa.
Innanzitutto nessun rinvio per la fatturazione elettronica. Si parte dal primo gennaio 2019, riducendo per i primi sei mesi le sanzioni previste per chi non riuscirà ad adeguare i propri sistemi informatici. Le fatture dovranno essere emesse entro 10 giorni dalla operazione alla quale si riferiscono. L’IVA sarà dovuta solo al momento dell’incasso della fattura. Su quest’ultima nota, presente nelle comunicazioni del Governo, ci permettiamo di suggerire cautela: l’introduzione del regime dell’IVA per cassa per tutti i contribuenti ci sembra di difficile attuazione. Vedremo poi che cosa sarà scritto effettivamente nel decreto.
Decreto semplificazioni
Il decreto semplificazioni contiene misure per il lavoro, per lo sviluppo economico, misure in ambito salute, taglio agli sprechi della politica e altre semplificazioni.
Nel capitolo relativo allo sviluppo economico ci saranno disposizioni in materia di:
- semplificazione per le imprese agro-alimentari,
- riduzione oneri per le start-up, le piccole e medie imprese innovative e gli incubatori;
- riduzione di oneri informativi e obblighi delle imprese;
- snellimento delle procedure per la costituzione di società di capitali;
- definizione dei registri distribuiti (blockchain) e sostegno, con un fondo di venture capital con Cassa Depositi e Prestiti per investire nelle startup innovative e si creato un fondo blockchain per utilizzare questa tecnologia a sostegno del made in Italy;
- incentivazione utilizzo strumenti di notificazione telematica;
- norma “Bramini” a tutela di chi ha debiti nei confronti delle banche ma vanta crediti nei confronti dello Stato;
- disposizioni per favorire la circolazione degli immobili oggetto di donazione;
- esenzioni in materia di invenzioni dei ricercatori delle università e degli enti pubblici di ricerca;
- RC auto equa sul territorio – Per realizzare una RC auto equa, con canoni differenziati rispetto al territorio, si eliminano i vincoli di trasferimento della polizza da un assicuratore a un altro.
Nel capitolo dedicato alle altre misure spunta il rifinanziamento del fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, al quale saranno assegnati 735 milioni di euro per il 2018.