Quali saranno le professioni nell’era dell’additive manufacturing?

Pubblicato il 12 Ott 2018

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L’evoluzione tecnologica porta con sé il mutamento delle figure professionali che devono avere caratteristiche simili almeno a livello europeo. Per questo motivo l’European welding federation, alla quale aderisce anche l’Istituto italiano della saldatura, ha dato avvio da tempo a un lavoro che dovrebbe concludersi nel 2019 per sviluppare un sistema armonizzato per le figure professionali.

“L’attività – spiega Stefano Pinca, responsabile della divisione ricerca e sviluppo dell’Istituto italiano saldatura, intervenuto in un convegno dell’area dedicata all’Additive Manufacturing alla fiera Bi-Mu – si è sviluppata nella creazione di nuovi percorsi condivisi sulla base delle esigenze della tecnologia e del mercato. Alla Ewf partecipano 46 Paesi, non solo europei, che adottano un unico sistema di qualificazione delle figure professionali che prevede 52 diversi percorsi di qualificazione e certificazione sviluppati sulla base di 23 linee guida emanate dall’associazione”.

Per attuare questo percorso di formazione Ewf vanta 650 centri autorizzati di addestramento.

I profili identificati

Iniziato nel 2016, il lavoro ha inizialmente previsto una survey per comprendere le esigenze delle aziende per poi concentrarsi sulle figure più richieste per passare in futuro alle altre.

“Inizialmente – prosegue Pinca – è stato preso in considerazione l’additive manufaturing e sulla base della survey Ewf ha identificato una prima linea d’azione relativamente ad alcune figure professionali. Sono sette, ma in realtà si parla di tre livelli identificati anche in base alla tecnologia. I tre profili sono relativi all’operatore, ingegnere e ingegnere specializzato ed è stato sviluppato un approccio specifico per operatori coinvolti nel processo produttivo”.

Alla figura professionale è stato affiancato un professional profile con una descrizione d’insieme della professione con responsabilità e compiti giusto per delineare l’ambito entro il quale la figura si muove. In più sono state definite le job function, i compiti fondamentali, e le job activities “che rappresentano un gradino di dettaglio successivo, una sottofunzione o una attività necessaria per svolgere la job function”.

La parte fondamentale, osserva Pinca, ha previsto la definizione di un corso di addestramento realizzato attraverso un classico approccio modulare con unità che danno una maggiore flessibilità alla formazione. Le competence unit sono i moduli o unità di addestramento che si dividono in cross cutting competence e functional competence a seconda siano trasversali o direttamente collegate a una funzione. Infine, i learning outcomes come l’insieme di competenze e abilità che la persona ha acquisito.

Scendendo ne dettaglio del lavoro di Ewf, nell’ambito del Metal Am Professional per gli operatori si parla di Ded (Directed energy deposition) Wire arc operator, Ded laser operator e Lpbf (Laserpowder bed fuzion) operator. In questo caso si parla di addetti che oltre a gestire la macchina, ne verificano i parametri di base e sono in grado di risolvere problemi di una certa complessità.

Fra gli ingegneri si trova il Metal Am Engineer, una figura trasversale che ha più compiti relativi alla scelta della tecnologia migliore da poter inserire nel processo produttivo, mentre il livello successi è quello della specializzazione sulle singole tecnologie con figure come il Ded Wire Arc Engineer, Ded Laser e Ded Lpbf.

La parte di specializzazione comprende che gli ingegneri siano in grado di sviluppare ed eseguire piani di lavorazione per l’applicazione additiva partendo dalla validazione del progetto, implementazione pre e post processing, assicurazione della conformità dei componenti stampati e possiedano la capacità di risolvere problemi a elevata complessità coordinando il lavoro del team.

Sono i primi esempi di un lavoro ancora in progress, ancora si discute per esempio del numero di ore necessarie per alcuni corsi, il cui risultato sarà patrimonio anche dell’Istituto della saldatura che avrà poi il compito di veicolarlo alle aziende italiane.

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Luigi Ferro

Giornalista, 54 anni. Da tempo segue le vicende dell’Ict e dell’innovazione nel mondo delle imprese. Ha collaborato con le principali riviste del settore tecnologico con quotidiani e periodici

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