Le proposte di Juncker per il rilancio dell’Unione Europea

Pubblicato il 12 Set 2018

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Poteva essere il discorso della vita di Jean-Claude Juncker. Quello che avrebbe segnato il momento dell’orgoglio e magari anche della riscossa di chi crede nell’Europa. E invece è stato un discorso difensivo, non esente da aspetti interessanti, ma privo di forza e pathos. Molto lento e poco “rock”.

Di fronte a un Parlamento che presentava molti vuoti, riempiti poi solo in parte, stamattina il capo della Commissione europea ha rivendicato i 21 trimestri consecutivi di crescita, i 12 milioni di posti di lavoro creati dal 2014 con 239 milioni di persone che lavorano in Europa. Di contro la disoccupazione giovanile è al 14,8% “un dato alto che è però il più basso dal 2000”. Gli investimenti sono tornati, ha aggiunto, grazie all’European fund for strategic investments, il piano Juncker, che alla fina ha mobilitato circa 400 miliardi fra investimenti pubblici e privati.

Nel suo discorso Juncker non si è dilungato sulle proposte ancora da approvare, proposte che però sono elencate invece nella lettera d’intenti presentata al Parlamento. Vediamo quali sono.

Le priorità dell’azione dell’UE

Nella lettera d’intenti il responsabile della Commissione Europea ha messo come prima priorità il rilancio di occupazione crescita e investimenti invocando un accordo di massima entro il vertice di Sibiu del 9 maggio sulla proposta globale per il futuro quadro finanziario pluriennale dopo il 2020.

Al secondo posto l’adozione delle 12 proposte legislative finalizzate al completamento del mercato unico digitale che vanno dal diritto d’autore alla cybersecurity, e-privacy, contratti di vendita online, l’istituzione di un’impresa comune sul calcolo ad alte prestazioni e il funzionamento del dominio .eu. Inoltre si chiede l’adozione della proposta relativa all’istituzione del centro europeo di competenza industriale, tecnologica e di ricerca sulla sicurezza informatica.

Altre iniziative prevedono lo sviluppo dell’intelligenza artificiale in Europa, un piano d’azione contro la disinformazione e la raccomandazione della Commissione ai fini della creazione di un formato europeo di scambio delle cartelle cliniche elettroniche.

Altro ambito riguarda le proposte del pacchetto Energia pulita con norme comuni per i gasdotti che accedono al mercato interno del gas il pacchetto per l’Europa in movimento e perla Mobilità e i cambiamenti climatici.

Per l’ambito fiscale e della politica sociale si chiede il passaggio alla votazione a maggioranza qualificata, mentre è importante concludere l’accordo di partenariato con il Giappone e firmare con Singapore per la protezione degli investimenti, concludere l’accordo globale con il Messico, quello di libero scambio con il Vietnam con il Mercosur e fare progredire le trattative con Australia e Nuova Zelanda.

A chi da tempo chiede un piano Marshall per l’Africa che contribuisca ad alleggerire il flusso migratorio e porti nuovi sbocchi alle imprese europee, contrastando l’influenza cinese sul continente, Juncker ha risposto con la proposta di una nuova alleanza che porti alla creazione di dieci milioni di posti di lavoro in Africa nei prossimi cinque anni. “Vogliamo creare un framework che porti più investimenti privati in Africa”, ha affermato, ricordando che l’External investment plan lanciato due anni fa ha portato a oltre 44 miliardi di investimenti pubblici e privati e altri progetti già avviati dovrebbero aggiungere altri 24 miliardi di euro.

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Luigi Ferro

Giornalista, 54 anni. Da tempo segue le vicende dell’Ict e dell’innovazione nel mondo delle imprese. Ha collaborato con le principali riviste del settore tecnologico con quotidiani e periodici

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