Assirm Innovation Index, l’Italia penultima sull’innovazione

Pubblicato il 25 Lug 2018

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L’innovazione cresce a rilento in Italia. È quanto emerge dall’Assirm Innovation Index, l’indicatore messo a punto dall’associazione delle aziende di ricerca di mercato per misurare la capacità di un Paese di promuovere e generare innovazione. I dati del primo trimestre 2018 evidenziano come la crescita dell’innovazione in Italia rallenti, e come aumenti il divario con gli altri Paesi dell’Unione Europea. L’indice dell’Italia infatti è cresciuto solo di mezzo punto, il Paese si posizione penultimo in classifica davanti alla Grecia.

I dati ricavati con Assirm Innovation Index

L’anno in corso si è aperto per l’Italia con indice positivo (+0,5), confermando la crescita degli ultimi anni e la distanza dalla crisi del 2012-2013. Tuttavia il nostro Paese recupera potenziale di innovazione a ritmi sempre meno brillanti, proseguendo nel trend di rallentamento iniziato a fine 2017 (l’anno scorso l’Italia è passata da un punteggio 3,6 del primo trimestre, a 4,2 nel secondo, 5,6 nel terzo e 6,4 nel quarto): nel primo trimestre 2018 l’Italia allunga solo di mezzo punto sul quarto trimestre 2017 e si porta a un indice 6,9.

Per quanto riguarda l’Europa, l’indicatore mette in relazione undici Paesi (oltre all’Italia, ci sono Austria, Repubblica Ceca, Francia, Germania, Grecia, Olanda, Portogallo, Spagna, Svezia, Regno Unito) e, in linea con quanto rilevato nel 2017, l’Italia non recupera le posizioni perse. Peggio fa solo la Grecia, con un indice pari a -8,9 nel primo trimestre 2018. L’Italia è staccata da tutti i partner europei, tra cui Portogallo (7,8), Spagna (9,6) e Francia (11,7). La vetta è occupata da Svezia (21,4), Regno Unito (18,0) e Germania (17,7), ma i ritmi più veloci di crescita si registrano per Repubblica Ceca e Paesi Bassi.

Le cause del rallentamento

L’andamento dell’Italia mostra una decelerazione rispetto ai mesi precedenti per effetto di una molteplicità di fattori: contributo negativo alla crescita della domanda estera e degli investimenti, calo della fiducia dei consumatori e delle imprese, la guerra dei dazi innescata dagli Usa sui mercati internazionali, la fase pre e post elettorale che ha messo in stand by l’attenzione sulle tematiche del digitale da parte del mondo politico italiano. Il fattore di maggior peso nel rallentamento è da individuare nel calo degli investimenti e nella diminuzione della fiducia, sia dei consumatori che delle imprese.

Maurizio Pessato, vice presidente vicario di Assirm, ha commentato: “L’Assirm Innovation Index mette in luce la necessità che l’Italia faccia ulteriormente convergere gli sforzi sull’innovazione tecnologica, uno dei principali capisaldi per fronteggiare il complesso evolversi della situazione economica e dei suoi cicli”.

Le caratteristiche dell’indicatore

L’Assirm Innovation Index è un indicatore sintetico articolato in tre sotto-indicatori: investimento in ricerca e sviluppo, condizioni macro-economiche, quadro psico-sociale. Ha variabilità trimestrale ed è calcolato sulla base dell’analisi secondaria di database pubblici (fonte: OECD Statistics) e si avvale degli insight qualitativi interpretativi di un think thank di esperti di Innovazione economica e sociale.

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Nicoletta Pisanu

Giornalista, collabora da anni con testate nazionali e locali. Laureata in Linguaggi dei Media e in Scienze sociali applicate all'Università Cattolica di Milano, è specializzata in cronaca.

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