Contare il numero delle persone che fanno parte di una folla ripresa in una fotografia, ma anche riconoscerne i volti, confrontandoli con una banca dati o, ancora, pilotare automobili a guida autonoma o ricreare i volti dei giocatori di calcio di calcio in uno dei videogiochi più in voga. È questo il mondo del deep learning, il più innovativo tra i campi dell’intelligenza artificiale che, grazie ad immagini ed algoritmi capaci di decodificare dati, sempre più numerosi, permetterà di sviluppare moltissimi settori.
Per fare il punto sullo stato dell’arte in questa materia, e approfondire le nuove scoperte e le tecniche all’avanguardia, si è aperta a Genova, nell’Auditorium dei Magazzini del Cotone, la seconda edizione della “International Summer School on Deep Learning”, progetto internazionale organizzato da Università di Genova e Institute for Research Development, Training and Advice. Un appuntamento che ha riunito, nel capoluogo ligure, circa 1400 persone, provenienti da oltre 80 paesi del mondo.
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Deep learning e reti neurali, per insegnare alle macchine
Nonostante sia considerata tra le tecnologie più innovative dei nostri giorni, in realtà lo studio del deep learning, o di qualcosa che potesse somigliare a questo, nasce già una cinquantina di anni fa, con i primi approfondimenti sull’intelligenza artificiale e sulle possibilità di sviluppo delle reti neurali.
Si tratta di reti che diventano capaci di prendere delle decisioni in autonomia, partendo da input, che possono comprendere svariate tipologie di dati, dai pixel ai segnali audio e video o alle parole. Grazie a operazioni di training, il deep learning appunto, le reti neurali sono in grado di imparare, riconoscere gli errori e, di conseguenza, di auto-costruirsi dei modelli via via più complessi ed efficienti e di giungere a predizioni sempre più corrette.
Intelligenza artificiale, settore in grande espansione,
“Il tema affrontato è quello dell’intelligenza artificiale,argomento che è stato trattato già circa cinquant’anni fa ma che ha avuto un fantastico sviluppo in quest’ultimo periodo. In particolare – spiega Carlos Martin-Vide, dell’Universita di Tarragona, che ha dato il via, lo scorso anno, all’evento – perché opera in settori e aree molto ampie a diversificate tra di loro. Il deep learning è un’area in grandissima evoluzione in tantissimi settori”.
“Quello che è strano – prosegue – è che manca ancora la percezione, da parte dei fruitori, di quali sono i settori in cui può operare è di quale sarà l’evoluzione futura. È un settore in grande espansione e, soprattutto nell’ambito dei big data non si riesce ancora a fare previsioni precise su quello che potrà essere lo sviluppo nei prossimi decenni. Uno sviluppo che pensiamo potrà essere molto importante e comportare una vera e propria rivoluzione nel settore”.
IIT e Università all’avanguardia nel deep learning
Nella nostra nazione c’è una forte comunità scientifica che porta avanti studi su questo settore tanto che, a questa edizione della summer school partecipano circa 200 studiosi italiani. “Genova è stata una delle sedi che, per prime hanno iniziato a lavorare sui temi – sottolinea Francesco Masulli, dell’Universita di Genova – e oggi l’università conta vari gruppi che lavorano su questi argomenti, dall’apprendimento automatico al Deep Learning. Abbiamo gruppi presso il Dibriss, il Dipartimento di informatica, Bioingegneria, Robotica e Ingegneria dei Sistemi.
Un evento internazionale di grande importanza, quindi, che Genova è riuscita a conquistare grazie alle sue eccellenze. “Il prossimo anno l’appuntamento sarà, molto probabilmente nel far east – ha ricordato Barbara Colonnello, amministratore delegato di Promoest, che ha curato la parte logistica dell’evento – e siamo orgogliosi di averla portata a Genova. Una città che, grazie alla sua università e all’Istituto Italiano di Tecnologia, si può considerare all’avanguardia in questo settore”.