In Italia il 37% dei datori di lavoro ha difficoltà nel trovare lavoratori con le giuste competenze: è quanto emerge dal Talent Shortage Survey condotto da ManpowerGroup su un campione di circa 40.000 aziende.
In un momento storico di rivoluzione nel mondo del lavoro, le aziende faticano sempre più a colmare le posizioni: operai specializzati, tecnici specializzati e addetti vendite sono tra le categorie professionali più difficili da reperire. La domanda è in forte crescita relativamente ai ruoli con competenze medio alte che richiedono una specializzazione non sempre strettamente legata a un percorso universitario.
Tra le 10 posizioni più difficili da ricoprire risultano: operai specializzati, ingegneri elettronici e ingegneri specializzati in diversi campi tra cui verification and validation, optical, PLC, computer vision e machine learning. A questi si aggiungono: tecnici, addetti vendita ma anche colletti bianchi e specialisti del settore IT come data scientists, programmatori Java/PHP, specialisti cybersecurity, cloud architects, e-commerce manager e sistemisti Linux.
Più della metà delle aziende intervistate investe in e-learning e strumenti di sviluppo per costruire il proprio canale d’accesso ai talenti. Il 23% dei datori di lavoro sta anche cambiando i propri modelli, compresa l’offerta di accordi di lavoro flessibili. Le aziende puntano, analizzando i dati, a nuovi pool di talenti per colmare il gap: il 24% sta esaminando dati demografici, fasce d’età o aree geografiche diverse per attirare talenti tra cui disoccupati di lunga durata, part-time e persone che rientrano nel mondo del lavoro.
“Il Talent Shortage è arrivato al 37%, il più alto mai registrato nel Paese da quando è nata la nostra ricerca nel 2006”, commenta Riccardo Barberis, Amministratore Delegato di ManpowerGroup Italia. “Le aziende, specialmente quelle di dimensioni medie e grandi, hanno sempre più difficoltà a reperire i talenti di cui necessitano, la percentuale in queste tocca addirittura il 62%. Secondo i datori di lavoro italiani questo è dovuto principalmente a mancanza di esperienza ma anche di hard e soft skills. Non sorprende che competenze quali abilità di comunicazione e problem solving sono due delle caratteristiche più ricercate oggi dalle aziende italiane”.