In un discorso di 30 minuti pubblicato sui social media l’ex ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda procede a un inusuale passaggio di consegne “on-line” al suo successore, Luigi Di Maio. “Sarebbe stato meglio dal vivo, ma non si può avere tutto dalla vita…”, dice ironicamente l’ex ministro. Dalle nuove procedure trasparenti del Ministero nei confronti delle lobby fino al piano Industria 4.0 – Impresa 4.0 e alle crisi industriali, Calenda passa in rassegna tutte le questioni aperte nel Paese con un messaggio che, se inizialmente può apparire grottesco – quasi un “bigino” su come fare il Ministro -, è in realtà una mezz’ora ricca di informazioni e consigli al collega.
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Occhio ai Competence center
Il pilastro dei Competence Center avvia a conclusione l’impalcatura del piano impresa 4.0. “Il piano si è completato con la pubblicazione della graduatoria dei competence center“, spiega Calenda. “Un piano enorme, da 30 miliardi, che sta avendo successo – gli investimenti sono cresciuti dell’11%. Quello che ti consiglio è di presidiare molto bene la nascita di questi competence center perché sono strutture che prevedono la collaborazione tra università di eccellenza e imprese, che devono diventare il nostro Fraunhofer, ma ti consiglio un presidio diretto perché imprese e università collaborano con difficoltà”.
Verifica continua sugli incentivi per l’Industria 4.0
A parte il caso dei contratti di sviluppo, nella gestione Calenda sono stati creati una serie di incentivi su base automatica al posto di quelli a bando, “Questo – spiaga Calenda – per agevolare l’accesso di tutti ed eliminare ogni elemento di possibile opacità”. Ma – aggiunge l’ex ministro – “ti consiglio di fare una verifica, una volta l’anno, sull’andamento di ciascuno di questi incentivi, dandosi degli obiettivi quantitativi per porre le basi del lavoro da fare nella legge di bilancio successiva”.
“Particolare attenzione ti prego di prestare al credito di imposta sulla formazione 4.0, che è un esperimento. La legge prevede che ci sia un accordo tra impresa e sindacato. Bisogna che il rodaggio avvenga molto rapidamente”.
Il Fondo di Garanzia? Un miliardo ben speso
“La nostra riforma del Fondo di Garanzia – dice Calenda – ha dato priorità alle imprese con rating intermedio, che hanno più difficoltà ad avere accesso al credito per realizzare investimenti. La riforma sta andando a regime e va monitorata con attenzione, tenendo conto che è un moltiplicatore straordinario: perdi un miliardo di euro, ma garantisci 20-22 miliardi di credito alle imprese. E’ un polmone fondamentale soprattutto quando i cordoni della borsa delle banche si restringono”.
Contratti di sviluppo: uno strumento fondamentale per contrattare con flessibilità
I contratti di sviluppo sono una valida eccezione al tema degli incentivi automatici. Ci troviamo difronte – spiega Calenda – a grandi imprese, spesso multinazionali, che o vogliono andare via o vogliono insediarsi, che devono destinare importanti investimenti. Quindi è importante poter contrattare direttamente con le imprese con uno strumento flessibile, in modo da poter favorire la reindustrializzazione “Noi abbiamo creato una corsia preferenziale per quegli investimenti che hanno un contenuto tecnologico importante”. Si tratta di uno strumento di fondamentale importanza soprattutto per il Sud, che “ha perso base industriale”.
Gli altri temi
Nel discorso di Calenda c’è spazio anche per tanti altri temi: dalle politiche energetiche al piano straordinario per il Made in Italy realizzato in collaborazione con l’ICE. E, naturalmente, per le grandi crisi industriali ancora aperte, Da Italia on Line a Ilva e Alitalia, ma anche Ericsson-Infratel e Almaviva. Vi consigliamo la visione del video.