Nei prossimi tre mesi, tra tra maggio e luglio 2018, saranno attivati oltre 1,4 milioni di rapporti di lavoro e di questi 425mila saranno disponibili già nel mese in corso, con una ripresa “fotografata” già dal Luglio 2017 e che, in modo lento ma progressivo, aumenta mese dopo mese. È questo il quadro che emerge dal bollettino del sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere in collaborazione con ANPAL, sulla base delle entrate previste dalle imprese con dipendenti dell’industria e dei servizi
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Come si è rinnovato il sistema Excelsior
Lo “strumento” di rilevazione, nello scorso anno si è profondamente rinnovato con una maggiore precisione per le le politiche attive del lavoro, per i servizi per l’orientamento e sugli scenari di medio e lungo termine.
Excelsior oggi offre, per quanto riguarda le politiche attive del lavoro, una raccolta di dati che, dal 2017, sono disponibili mensilmente e che vengono stimati attraverso un modello in coerenza con i flussi risultanti dalle fonti amministrative e sulla base di 40-50mila interviste, in larga parte realizzate su piattaforma web.
Rinnovate anche le politiche e i servizi per l’orientamento che sono disponibili, su base annuale, a partire da novembre e che sono passati dalle 100mila interviste telefoniche fino al 2016 a risultati che si basano su una media di 300/400mila interviste su piattaforma web e assistita.
Un lavoro che si integra con gli scenari di medio/lungo periodo per la programmazione formativa e l’orientamento che dallo scorso anno si fondano su un modello econometrico basato sulla previsione dei fabbisogni occupazionali definita da due componenti, Expansion/reduction demand e Replacement demand, per 34 settori.
“Le Camere di commercio sono impegnate a dare il proprio contributo per abbattere le distanze tra sistema formativo e realtà produttiva”, ha sottolineato il presidente di Unioncamere, Ivan Lo Bello. “Il nostro obiettivo, in stretta collaborazione con le altre istituzioni del Paese, è favorire l’incontro tra la domanda e l’offerta lavorativa rendendo disponibili informazioni tempestive di supporto alle politiche attive del lavoro”.
Contratti di lavoro, a maggio il “boom” del mezzogiorno
E’ il Mezzogiorno l’area del Paese che esprime nel mese di maggio la maggior richiesta di lavoro. Si tratta, infatti, di circa 120mila i contratti che dovrebbero essere attivati e che vede la Campania in testa con 30mila entrate programmate. A seguire, a poca distanza, il Nord-Ovest, con 117mila contratti previsti, trainato dalla Lombardia, in cui il settore privato prevede di attivare quasi 80mila contratti di lavoro. Bene anche per il Nord-Est (110mila le entrate previste), con il Veneto in pole position a quota 45mila. Al Centro, infine, il settore imprenditoriale ha in programma di attivare circa 80mila contratti di lavoro, oltre la metà dei quali (36mila) provengono dal Lazio.
Aumenta la discrepanza fra domanda e offerta di lavoro.
Sale di un punto percentuale, rispetto ad Aprile, la difficoltà di reperimento segnalata dalle imprese che riguarderà il 22% dei 425mila contratti programmati per il mese di Maggio. Le imprese incontreranno maggiori difficoltà nella ricerca di candidati con elevata specializzazione (è ritenuto difficile il reperimento del 37,2% delle professioni intellettuali e scientifiche), di tecnici (35,3%) nonché di artigiani e operai specializzati (29,7%).
Il “mismatch” più elevato si registra per gli specialisti in scienze matematiche, informatiche, fisiche e chimiche (il 57% dei 3.500 profili previsti in entrata è ritenuto di difficile reperimento), seguiti dagli ingegneri (39,1%). Fra i tecnici le maggiori difficoltà sono segnalate per i tecnici informatici, telematici e delle telecomunicazioni (5.600 le entrate programmate di cui il 57% è considerato di difficile reperimento), nonché per i tecnici in campo ingegneristico.
Ecco i “profili” occupazionali più ricercati
Fra gli artigiani e operai specializzati, maggiori difficoltà di reperimento vengono segnalate per fonditori, saldatori, lattonieri, calderai, montatori di carpenteria metallica (39,8% la difficoltà di reperimento dei 6.700 contratti) e per fabbri ferrai costruttori di utensili e assimilati (39% dei 3.500), arrivando poi al 41% delle 4mila entrate di artigiani ed operai specializzati di installazione e manutenzione delle attrezzature elettriche ed elettroniche.
Tra i conduttori di impianti e operai di macchinari fissi e mobili, trovare il candidato idoneo sarà complesso soprattutto per i 4.600 operai di macchine automatiche e semiautomatiche per lavorazioni metalliche e per prodotti minerali, ritenuti difficili da trovare nel 42% dei casi.