Blockchain, AI e IoT, ecco come fare domanda per gli incentivi da 45 milioni

Diventa finalmente operativo dal 21 settembre il Fondo da 45 milioni per lo sviluppo delle tecnologie e delle applicazioni di intelligenza artificiale, blockchain e internet of things previsto dalla legge di bilancio per il 2019. I progetti ammissibili alle agevolazioni devono prevedere la realizzazione di attività di ricerca industriale, sviluppo sperimentale, innovazione dell’organizzazione o innovazione di processo.

Pubblicato il 05 Lug 2022

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Dopo quasi quattro anni diventa finalmente operativo a settembre il fondo previsto dalla legge di bilancio 2019 per lo sviluppo delle tecnologie e delle applicazioni di intelligenza artificiale, blockchain e Internet of Things.

E’ stato infatti pubblicato il decreto, firmato lo scorso 24 giugno dal dal direttore generale del Ministero dello sviluppo economico Giuseppe Bronzino, che rende note modalità e termini di presentazione delle domande per richiedere i finanziamenti previsti dal Fondo istituito presso il Mise con una dotazione iniziale di 45 milioni di euro.

A partire dal 21 settembre 2022 le imprese e i centri di ricerca pubblici o privati, anche in forma congiunta tra loro, potranno richiedere agevolazioni per realizzare progetti di ricerca e innovazione tecnologica legati al programma Transizione 4.0.

Per facilitare la predisposizione della domanda è stata inoltre prevista, dal 14 settembre, una fase di precompilazione che consentirà di avviare l’inserimento della documentazione sulla piattaforma online.

Le risorse complessivamente disponibili, che ricomprendono gli oneri relativi allo svolgimento delle attività attuative, ammontano a 45 milioni così ripartiti:

  • 25 milioni di euro per progetti volti a favorire lo sviluppo dell’intelligenza artificiale;
  • 10 milioni di euro per progetti volti a favorire lo sviluppo della tecnologia Blockchain;
  • 10 milioni di euro per progetti di sviluppo delle tecnologie Internet of things (IoT).

Beneficiari e progetti ammessi

Possono beneficiare delle agevolazioni

  1. le imprese che esercitano un’attività industriale diretta alla produzione di beni o di servizi o un’attività di trasporto per terra, per acqua o per aria;
  2. le imprese agro-industriali che svolgono prevalentemente attività industriale;
  3. le imprese che esercitano le attività ausiliarie in favore delle imprese di cui alle lettere a) e b);
  4. i Centri di ricerca.

Le grandi imprese sono ammissibili alle agevolazioni, soltanto nell’ambito di un progetto che preveda una collaborazione effettiva con le PMI beneficiarie.

Con il fondo verranno agevolate spese e costi ammissibili non inferiori a 500 mila euro e non superiori 2 milioni di euro nei seguenti settori strategici prioritari:

  • industria e manifatturiero
  • sistema educativo
  • agroalimentare
  • salute
  • ambiente ed infrastrutture
  • cultura e turismo
  • logistica e mobilità
  • sicurezza e tecnologie dell’informazione
  • aerospazio

I progetti ammissibili alle agevolazioni devono prevedere la realizzazione di attività di “ricerca industriale”, “sviluppo sperimentale”, “innovazione dell’organizzazione” e “innovazione di processo”, finalizzate al sostegno e allo sviluppo delle tecnologie e delle applicazioni di intelligenza artificiale, blockchain e internet of things.

Per monitorare lo stato di realizzazione dei progetti di sviluppo, applicazione e trasferimento tecnologico alle imprese, il Mise si avvarrà del supporto di Infratel che effettuerà le valutazioni istruttorie ed erogherà l’incentivo.

A questo indirizzo potete scaricare la modulistica, qui di seguito invece il testo del decreto attuativo.

Il decreto

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Redazione

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