Caro energia, la strategia europea per contenere i prezzi e rispondere a un’eventuale interruzione delle forniture di gas dalla Russia

La Commissione ha pubblicato una strategia a breve termine per aiutare gli Stati membri a rispondere al rialzo dei prezzi dell’energia e prepararsi in caso di interruzione totale delle forniture di gas russo. Tra le ipotesi prese al vaglio, strumenti di solidarietà per reindirizzare la domanda dagli Stati membri meno colpiti a quelli maggiormente interessati.

Pubblicato il 18 Mag 2022

Commissione europea

Rispondere al caro energia e prepararsi in caso di interruzioni delle forniture russe: è questo l’obiettivo della strategia a breve termine per l’energia presentato dalla Commissione europea.

La strategia a breve termine servirà, inoltre, per ottimizzare il mercato energetico, adattarlo alla transizione dai combustibili fossili e renderlo più resiliente agli shock dei prezzi, proteggendo al contempo i consumatori e fornendo elettricità a prezzi accessibili.

Il documento, presentato congiuntamente al piano d’azione di REPowerEU – la strategie europea per svincolarsi dal gas russo e accelerare sulla transizione verso l’energia verde – fornisce delle indicazioni agli Stati membri per interventi da adottare sul mercato del gas, per contenere i prezzi dell’energia e per fronteggiare un’eventuale interruzione improvvisa delle forniture dalla Russia.

Per quanto riguarda il mercato del gas, la strategia a breve termine apre per gli Stati membri la possibilità di estendere temporaneamente la regolazione dei prezzi al consumatore finale a un’ampia gamma di clienti, comprese le famiglie e l’industria.

Inoltre, gli Stati membri hanno la possibilità di introdurre “interruttori temporanei” e misure di liquidità di emergenza per sostenere il funzionamento efficace dei mercati dei prodotti di base, nel pieno rispetto delle disposizioni sugli aiuti di Stato.

Attraverso la piattaforma energetica dell’UE, recentemente lanciata, gli Stati membri potranno inoltre aggregare la domanda di gas, garantire prezzi competitivi del gas attraverso acquisti congiunti volontari, riducendo la dipendenza dal gas russo.

I possibili interventi per contenere i prezzi dell’energia

Per quanto riguarda il mercato energetico, la strategia estende al prossimo inverno la possibilità per gli Stati membri di riassegnare ricavi inframarginali eccezionalmente elevati (i cosiddetti profitti imprevisti) a sostegno dei consumatori.

Sempre per attuare misure rivolte ai consumatori, gli Stati membri possono anche utilizzare i proventi della distribuzione, mentre per sostenere le PMI potranno estendere, temporaneamente, il ricorso a prezzi regolamentati al dettaglio.

Per le regioni con interconnessione molto limitata, la strategia introduce la possibilità di predisporre sussidi per i costi del combustibile nella produzione di energia elettrica per ridurre il prezzo dell’elettricità, a condizione che siano concepiti in modo compatibile con i trattati dell’UE, in particolare per quanto riguarda l’assenza di restrizioni alle esportazioni transfrontaliere, la legislazione settoriale e le norme sugli aiuti di Stato.

Il piano di emergenza in caso di interruzione di forniture dalla Russia

In caso di interruzione totale delle forniture di gas russo, potrebbero essere necessarie ulteriori misure eccezionali per gestire la situazione. Per questo, la Commissione ha invitato gli Stati membri ad aggiornare i loro piani di emergenza, tenendo conto delle raccomandazioni contenute nell’esame del grado di preparazione dell’UE.

Inoltre, la Commissione faciliterà la creazione di un piano coordinato di riduzione della domanda nell’UE con misure volontarie di riduzione preventiva per essere pronti in caso di emergenza.

Queste misure potrebbero includere la riduzione della domanda di gas negli Stati membri meno colpiti a beneficio di quelli più colpiti. Una misura che, in caso di interruzione improvvisa delle forniture, potrebbe riguardare da vicino l’Italia, che è tra i Paesi europei più dipendenti dal gas russo.

In aggiunta a queste misure, in caso di interruzione potrebbe rendersi necessario un tetto amministrativo ai prezzi del gas a livello europeo. Se introdotto, precisa la nota della Commissione, questo tetto dovrebbe essere limitato alla durata dell’emergenza europea e non dovrebbe compromettere la capacità dell’UE di attrarre fonti alternative di gasdotti e GNL e di ridurre la domanda.

Contemporaneamente, la Commissione sta studiando una serie di ambiti di miglioramento per aumentare la resilienza del mercato europeo dell’energia e proteggere i consumatori dall’innalzamento improvviso dei prezzi.

Tra questi vi sono strumenti di mercato volti a proteggere i consumatori dalla volatilità dei prezzi, misure che rafforzano la risposta alla domanda e promuovono sistemi di autoconsumo individuali, segnali di investimento adeguati e una sorveglianza del mercato più trasparente.

Sulla base dell’analisi presentata oggi, la Commissione avvierà un processo di valutazione d’impatto sui possibili adeguamenti della struttura del mercato dell’elettricità.

“Tempi eccezionali richiedono misure eccezionali e oggi presentiamo ulteriori misure che gli Stati membri possono adottare per combattere i prezzi elevati”, commenta Kadri Simson, Commissario per l’Energia.

Mentre la Russia continua la sua guerra immotivata in Ucraina, dobbiamo anche prepararci in caso di interruzioni della fornitura di gas con misure di solidarietà e possibili interventi sui prezzi. Parallelamente, stiamo portando avanti il lavoro per migliorare il mercato dell’elettricità per proteggere meglio i consumatori, ridurre la volatilità e continuare a sostenere la transizione verde”, aggiunge.

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Michelle Crisantemi

Giornalista bilingue laureata presso la Kingston University di Londra. Da sempre appassionata di politica internazionale, ho vissuto, lavorato e studiato in Spagna, Regno Unito e Belgio, dove ho avuto diverse esperienze nella gestione di redazioni multimediali e nella correzione di contenuti per il Web. Nel 2018 ho lavorato come addetta stampa presso il Parlamento europeo, occupandomi di diritti umani e affari esteri. Rientrata in Italia nel 2019, ora scrivo prevalentemente di tecnologia e innovazione.

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