Dopo il brusco calo registrato lo scorso mese – la prima rilevazione che includeva gli effetti della guerra tra Russia e Ucraina – ad aprile la fiducia di consumatori e imprese fa segnare solo dei piccoli assestamenti.
Mentre l’indice del clima di fiducia dei consumatori passa da 100,8 a 100,0 (lo scorso mese era crollato da da 112,4 a 100,8), l’indice composito del clima di fiducia delle imprese aumenta lievemente passando da 105,3 a 105,5 (lo scorso mese era diminuito da 107,9 a 105,4). Il lieve rialzo dell’indice – spiega l’Istat – “è dovuto principalmente ad un miglioramento delle attese nel manifatturiero, nei servizi di mercato e nel commercio al dettaglio (rispettivamente sulla produzione, sugli ordini e sulle vendite) e ad una diminuzione del saldo dei giudizi sulle scorte di magazzino sia nella manifattura sia nel commercio”.
Ma vediamo i dati in dettaglio.
Indice degli argomenti
La fiducia delle imprese
Il leggero recupero dell’indice composito riflette “segnali discordanti”, come li definisce l’Istat, provenienti dai diversi comparti oggetto di rilevazione.
Guardando infatti le quattro componenti, questa è la situazione che emerge.
Nel comparto delle costruzioni aumenta ancora leggermente (cresce da 160,1 a 160,6); migliorano tutte le variabili ad eccezione delle attese sull’occupazione.
Nei servizi di mercato si registra un peggioramento (l’indice scende da 98,9 a 97,0): i giudizi sugli ordini e sull’andamento degli affari si deteriorano, ma si stima un aumento delle attese sugli ordini.
Nel commercio al dettaglio, infine, la fiducia migliora, con l’indice che sale 100,1 a 103,4. Qui la dinamica negativa dei giudizi sulle vendite si contrappone ad un miglioramento deciso delle relative attese; le scorte di magazzino sono giudicate in decumulo.
Manifatturiero sugli scudi
Nell’industria manifatturiera l’indice di fiducia rimane sostanzialmente stabile (passa da 110,1 a 110,0). Tutte le variabili registrano un’evoluzione positiva ad eccezione dei giudizi sugli ordini.
In relazione alle domande sugli ostacoli all’attività rivolte alle imprese manifatturiere trimestralmente, si registra un aumento della quota di imprese che segnala ostacoli all’attività produttiva (dal 46,5% al 53,3%).
Scendendo nel dettaglio della situazione relativa all’industria manifatturiera, si può notare come a peggiorare siano i beni di consumo, mentre le variazioni di beni intermedi e beni strumentali siano minori.
Prospetto 2. Clima di fiducia delle imprese manufatturiere totale e per raggruppamenti principali di industrie
2021 | 2022 | |||||
dic | gen | feb | mar | apr | ||
INDUSTRIA MANIFATTURIERA | ||||||
INDICI | ||||||
Clima di fiducia | 114,4 | 113,2 | 112,8 | 110,1 | 110,0 | |
SALDI | ||||||
Giudizi sugli ordini | +9,9 | +8,9 | +7,8 | +7,3 | +5,8 | |
Giudizi sulle scorte di prodotti finiti | +0,5 | +1,2 | -0,4 | -0,4 | -0,9 | |
Attese di produzione | +16,9 | +15,1 | +13,5 | +6,4 | +6,9 | |
BENI DI CONSUMO | ||||||
INDICI | ||||||
Clima di fiducia | 108,2 | 106,5 | 106,5 | 105,2 | 104,2 | |
SALDI | ||||||
Giudizi sugli ordini | -3,9 | -4,3 | -4,8 | -5,0 | -4,3 | |
Giudizi sulle scorte di prodotti finiti | +0,3 | +0,4 | -0,7 | 0,0 | +1,0 | |
Attese di produzione | +19,2 | +14,9 | +14,1 | +11,2 | +8,8 | |
BENI INTERMEDI | ||||||
INDICI | ||||||
Clima di fiducia | 113,1 | 110,3 | 110,9 | 107,1 | 106,7 | |
SALDI | ||||||
Giudizi sugli ordini | +15,6 | +12,8 | +11,7 | +11,9 | +6,9 | |
Giudizi sulle scorte di prodotti finiti | -0,4 | +0,7 | -1,0 | -0,8 | -1,2 | |
Attese di produzione | +13,9 | +9,9 | +10,9 | -0,1 | +3,4 | |
BENI STRUMENTALI | ||||||
INDICI | ||||||
Clima di fiducia | 123,3 | 123,7 | 122,2 | 117,7 | 117,9 | |
SALDI | ||||||
Giudizi sugli ordini | +18,2 | +18,5 | +16,9 | +13,8 | +12,7 | |
Giudizi sulle scorte di prodotti finiti (a) | +1,8 | +2,7 | +0,3 | -0,6 | -1,8 | |
Attese di produzione | +20,1 | +21,8 | +16,9 | +6,7 | +7,1 | |
Dicembre 2021 – aprile 2022, indici destagionalizzati (base 2010=100) e saldi destagionalizzati
(a) Serie non affetta da stagionalità
La fiducia dei consumatori
Tutte le componenti dell’indice di fiducia dei consumatori fanno registrare un calo, ad eccezione del “clima futuro”.
In particolare, il clima economico scende da 98,2 a 97,3, il clima personale cala da 101,7 a 100,9 e il clima corrente registra la flessione più marcata, passando da 105,7 a 100,8.
In controtendenza rispetto alle altre componenti, come anticipato, il clima futuro aumenta di ben 5 punti passando da 93,5 a 98,9.