Per il mondo delle macchine, degli impianti, delle attrezzature e degli utensili per la lavorazione del legno e dei suoi derivati, il 2021 è stato un anno positivo, con gli ordini che hanno registrato una forte crescita rispetto al 2020 (+72%): è quanto riporta Acimall, l’Associazione che rappresenta i costruttori italiani di macchine e accessori per la lavorazione del legno.
I dati relativi all’ultimo trimestre dello scorso anno (ottobre-dicembre), diffusi dall’Associazione, parlano di risultati meno “brillanti” rispetto agli altri trimestri, ma pur sempre assolutamente eccellenti: gli ordini sono cresciuti del 41% sullo stesso periodo 2020, grazie alla spinta data dal mercato interno, che ha registrato una crescita del 60%, e di una buona dinamica della domanda estera (+36%).
Una situazione che ha un rovescio della medaglia sul fronte della produzione, condizionata da difficoltà di reperimento, rincari e ritardi nei rifornimenti di materie prime e componenti, che potrebbero interessare la prima parte dell’anno in corso.
L’indagine trimestrale realizzata dall’Ufficio studi di Acimall su un campione statistico significativo rivela che il carnet ordini è pari a 6,1 mesi, un dato che non si riscontrava nelle analisi periodiche da molto tempo.
La variazione dei prezzi nel 2021 è attestata al 5,2%. I dati relativi all’ultimo trimestre dell’anno permettono di avere una visione del 2021 nel suo insieme: secondo l’Ufficio studi Acimall, la raccolta degli ordini nei dodici mesi sarebbe cresciuta del 72% rispetto al 2020, l’anno in cui gli effetti della pandemia sono stati più devastanti.
La crescita rimane comunque “importante” anche se confrontata con gli ordini raccolti nel 2019 (più 44,1%). Se confrontiamo poi i dati “trimestre su trimestre” – ovvero il periodo ottobre-dicembre 2021 rispetto agli stessi tre mesi del 2019 – l’aumento degli ordini è stato del 46,1%, dunque perfettamente in linea con il risultato registrato per l’intero 2021.
Clima più che positivo anche per l’indagine qualitativa, elaborata grazie alle risposte degli intervistati, secondo i quali la produzione ha avuto un trend positivo (57% del campione) o stazionario (43%), mentre nessuno degli intervistati ha segnalato una contrazione.
Stessi dati per l’occupazione: in aumento per il 57% del campione, stabile per il restante 43%. Giacenze stabili per il 48% degli intervistati, in aumento per il 24% e in diminuzione per il 28%.
Dando uno sguardo al futuro, l’indagine previsionale conferma per il mercato estero una forte propensione alla stabilità (76% del campione), mentre il 24% vede una ulteriore crescita nei primi tre mesi di quest’anno.
Per quanto riguarda le attese per il mercato interno, il 66% degli intervistati prevede che rimarrà sui livelli attuali, mentre secondo il 29% continuerà a crescere e solamente per il 5% degli intervistati mostrerà segni di contrazione.