Il governo vara la Nadef e il ministro Franco assicura: “Politica di bilancio espansiva fino a tutto il 2023”

La ripresa dell’economia italiana dopo il durissimo colpo della pandemia procede più spedita del previsto. Nella Nadef approvata dal Consiglio dei Ministri la previsione di crescita del PIL per l’anno corrente passa dal 4,5% al 6%. E grazie alle migliori condizioni delle finanze pubbliche l’Italia si troverà nella condizione di sostenere una politica di bilancio espansiva “fino al recupero del PIL e della mancata crescita, fino quindi al 2023”, come ha sottolineato il ministro dell’Economia Daniele Franco.

Pubblicato il 29 Set 2021

107PalazzoChigi


La ripresa dell’economia italiana dopo il durissimo colpo della pandemia procede più spedita del previsto. Nella Nadef – la nota di aggiornamento del Documento di Economia e Finanza – approvata dal Consiglio dei Ministri, la previsione di crescita del PIL per l’anno corrente passa dal 4,5% al 6%.

E la ripresa proseguirà anche nel triennio 2022-2024, quando – come ha rilevato il ministro dell’economia Daniele Franco – si vedrà realmente la tenuta della ripresa. Al momento il Governo stima una crescita del 4,7% nel 2022, del 2,8% nel 2023 e dell’1,9% nel 2024.

I numeri della ripresa

Nel primo semestre 2021 l’Italia aveva già messo nel cassetto una crescita acquisita del 4,7%. Il terzo trimestre che si avvia a conclusione farà segnare un’ulteriore crescita di circa il 2% sul secondo trimestre. Di qui un numero – il 6% annuo – che non è considerato nemmeno troppo ottimistico.

Il vento che soffia in poppa all’economia italiana trova spiegazione in diversi fenomeni: il traino dell’export, gli effetti delle misure di sostegno in Europa e in Italia, il miglioramento del clima di fiducia di imprese e consumatori e – ultimo solo in ordine di esposizione – il miglioramento del quadro sanitario.

“L’ipotesi su cui stiamo lavorando è che non ci siano ulteriori restrizioni da pandemia”, ha detto il presidente del Consiglio Mario Draghi, che rimarca anche non solo la tenuta, ma la crescita dell’occupazione nel periodo gennaio-luglio 2021.

Migliora la salute delle casse dello Stato

Le notizie più positive arrivano dalla finanza pubblica. L’indebitamento netto passa dall’11,8% previsto nel Def al 9,4% della Nadef, grazie appunto alla crescita dell’economia (e quindi delle entrate tributarie), all’aumento delle entrate fiscali non legate al punto precedente e alle spese fiscali che sono risultate inferiori alle attese.

Il rapporto debito pubblico – PIL, di conseguenza, risulta migliorato. Se nel 2020 ha toccato il valore record del 155,6%, nel 2021 invece di peggiorare ulteriormente risulterà in miglioramento, rientrando al 153,5%.

Per quanto riguarda la programmazione delle finanze pubbliche, per il 2022 la Nadef fissa un obiettivo di deficit pari al 5,6% del PIL. Si delinea inoltre una progressiva e significativa riduzione dell’indebitamento netto, che si attesterà al 3,3% del PIL nel 2024.

Politica di bilancio espansiva

La prima conseguenza del miglioramento delle finanze dello Stato è che l’Italia si troverà nella condizione di sostenere una politica di bilancio espansiva “fino al recupero del PIL e della mancata crescita, fino quindi al 2023”, come ha sottolineato Franco.

In questo periodo “occorrerà stimolare investimenti pubblici e privati e implementare le riforme previste dal PNRR”.

Poi, dal 2024, si tornerà a un approccio più neutrale e si mirerà “a ridurre il disavanzo strutturale e all’abbattimento del rapporto debito-Pil”.

Come conseguenza della migliore situazione delle finanze pubbliche “ogni anno avremo circa l’1% di PIL a disposizione in più” – circa 19 miliardi – per fare cose nuove”. Per il 2022 intanto il totale delle risorse a disposizione sarà di 22,5 miliardi.

E così il percorso programmatico per il triennio 2022-2024 (76 miliardi in tutto) consentirà sia di coprire le esigenze per le politiche invariate sia di rinnovare diverse misure di rilievo economico e sociale, fra cui il Governo cita quelle relative al sistema sanitario, al Fondo di Garanzia per le PMI, all’efficientamento energetico degli edifici e agli investimenti innovativi.

Si interverrà inoltre sugli ammortizzatori sociali e sull’alleggerimento del carico fiscale. E sarà possibile gestire ulteriori interventi di sostegno alla crescita economica del Paese.

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Franco Canna
Franco Canna

Fondatore e direttore responsabile di Innovation Post. Grande appassionato di tecnologia, laureato in Economia, collabora dal 2001 con diverse testate B2B nel settore industriale scrivendo di automazione, elettronica, strumentazione, meccanica, ma anche economia e food & beverage, oltre che con organizzatori di eventi, fiere e aziende.

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