Nel tardo pomeriggio di mercoledì 30 giugno il Consiglio dei Ministri ha approvato il Decreto legge 30 giugno 2021, n. 99 contenente “misure urgenti in materia fiscale, di tutela del lavoro, dei consumatori e di sostegno alle imprese”.
Si tratta di un provvedimento che anticipa, per ragioni di urgenza, una serie di misure che sarebbero dovute arrivare con la legge di conversione del decreto Sostegni bis, il cui percorso parlamentare finirà però solo a fine luglio. Essendovi l’urgenza di approvare entro il 30 giugno alcune misure, si è quindi optato per un decreto legge ad hoc. Molto probabilmente però queste misure saranno fatte comunque confluire nella legge di conversione del Sostegni bis, in modo da non dover poi convertire anche questo decreto legge, che sarà lasciato decadere.
Nel decreto legge 30 giugno sono previste diverse misure. La più rilevante per le imprese è sicuramente lo sblocco dei licenziamenti per l’industria manifatturiera ed edilizia, con l’eccezione per il tessile e i settori ad esso collegati, sui quali in settimana si è trovato un accordo con le parti sociali.
C’è poi l’atteso provvedimento di rifinanziamento della nuova Sabatini, la misura di incentivo per l’acquisto di beni strumentali delle micro, piccole e medie imprese che a inizio giugno aveva dovuto registrare la chiusura dello sportello a causa, appunto, dell’esaurimento delle risorse.
Nel decreto trovano poi spazio (art. 1) la sospensione del programma cashback e supercashback per il secondo semestre del 2021 (come “contentino” viene però introdotto un credito d’imposta per l’acquisto, il noleggio e l’uso di POS e, per chi se ne avvale, per l’azzeramento delle commissioni da pagare per le transazioni), un nuovo differimento di ulteriori due mesi, fino al 31 agosto, dell’invio delle cartelle esattoriali (art. 2), l’istituzione di un fondo un fondo di oltre 1 miliardo di euro per contenere l’aumento delle tariffe dell’energia elettrica (art. 3) e di un altro fondo da 100 milioni di euro per il rimborso dei biglietti di Alitalia (art. 6).
Indice degli argomenti
Cade il blocco dei licenziamenti
Dal 1 luglio vengono sbloccati (art. 4) i licenziamenti per l’industria manifatturiera ed edilizia, con l’eccezione per il tessile e i settori ad esso collegati (delle industrie tessili, delle confezioni di articoli di abbigliamento e di articoli in pelle e pelliccia, e delle fabbricazioni di articoli in pelle e simili), così come concordato con le parti sociali.
Per i settori nei quali è superato il divieto di licenziamento, il decreto stabilisce che le imprese che non possano più fruire della Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria possano farlo in deroga per 13 settimane fino al 31 dicembre 2021 senza contributo addizionale e, qualora se ne avvalgano, con conseguente divieto di licenziare.
Per i settori esclusi dallo sblocco è prevista un’ulteriore proroga fino al 31 ottobre del divieto di licenziare e l’erogazione di ulteriori settimane di cassa COVID gratuita.
Vengono inoltre assicurate ulteriori 13 settimane, fino al 31 dicembre 2021, di cassa straordinaria per tutte le imprese che non hanno più a disposizione strumenti di integrazione salariale, senza contributi a carico del datore di lavoro. Le aziende si impegnano a utilizzare queste misure, a seguito anche dell’accordo politico raggiunto ieri tra Governo e parti sociali.
Infine si prevede l’istituzione di un Fondo per il finanziamento delle attività di formazione dei lavoratori in Cassa integrazione e per i percettori della Naspi.
Rifinanziamento e semplificazione della Nuova Sabatini
Il decreto legge 30 giugno 2021 n. 99 approvato dal Governo prevede, all’articolo 5, il rifinanziamento della Nuova Sabatini finalizzato al sostegno di investimenti produttivi delle piccole e medie imprese per acquisto di beni strumentali. La cifra messa a disposizione dell’incentivo è pari a 600 milioni: 425 milioni di euro per il 2021, a cui si aggiungono ulteriori 175 milioni che saranno finanziati con la prossima legge di assestamento di bilancio per l’anno 2021, il cui disegno di legge è stato approvato sempre il 30 giugno dal Consiglio dei Ministri.
La norma inserita nel decreto prevede che per le domande trasmesse in data antecedente al 1° gennaio 2021, per le quali sia stata già erogata in favore delle PMI beneficiarie almeno la prima quota di contributo, il Ministero può procedere ad erogare le successive quote di contributo.
Ricordiamo infatti che solo dal 2021 l’incentivo viene erogato in un’unica soluzione. La misura mira quindi ad equiparare il trattamento delle imprese beneficiarie della Nuova Sabatini, consentendo l’erogazione accelerata delle rimanenti quote di contributo in favore di tutte le PMI, indipendentemente dalla data di presentazione della domanda e dall’importo del finanziamento.
Il testo dell’articolo 5 recita
Semplificazione e rifinanziamento della misura Nuova Sabatini
1. Al fine di accelerare i processi di erogazione dei contributi agli investimenti produttivi delle micro, piccole e medie imprese previsti dall’articolo 2, comma 4, del decreto-legge 21 giugno 2013, n. 69, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 agosto 2013, n. 98, il Ministero dello sviluppo economico, con riferimento alle domande di agevolazione presentate in data antecedente al 1° gennaio 2021 per le quali sia stata gia’ erogata in favore delle imprese beneficiarie almeno la prima quota di contributo, procede, secondo criteri cronologici, nei limiti delle risorse autorizzate dal comma 2, ad erogare le successive quote di contributo spettanti in un’unica soluzione, anche se non espressamente richieste dalle imprese beneficiarie, previo positivo esito delle verifiche amministrative propedeutiche al pagamento.
2. Per le necessita’ derivanti dal comma 1 e al fine di assicurare continuita’ alle misure di sostegno agli investimenti produttivi delle micro, piccole e medie imprese attuate ai sensi dell’articolo 2 del decreto-legge 21 giugno 2013, n. 69, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 agosto 2013, n. 98, l’autorizzazione di spesa di cui al comma 8 del medesimo articolo 2 e’ integrata di 425 milioni di euro per l’anno 2021, cui si provvede ai sensi dell’articolo 7.
Ricordiamo che l’incentivo – introdotto originariamente con il decreto legge 69/2013 e successivamente modificato a più riprese – nasce con l’obiettivo di rimborsare alle micro, piccole e medie imprese una parte dei costi del finanziamento per acquistare beni strumentali.
La misura prevede, a fronte della concessione da parte di banche e intermediari finanziari di finanziamenti, l’erogazione di un contributo da parte del Ministero dello sviluppo economico pari al valore degli interessi calcolati, in via convenzionale, su un finanziamento della durata di cinque anni e di importo uguale all’investimento, ad un tasso d’interesse annuo pari al 2,75% per gli investimenti ordinari e al 3,575% per gli investimenti nelle tecnologie “industria 4.0”.
L’ultima legge di bilancio (178/2020) aveva messo a disposizione della Nuova Sabatini 370 milioni di euro per l’anno 2021, una somma sparita in soli cinque mesi grazie alla forte ripresa degli investimenti, motore della ripresa in atto. Con i nuovi 600 milioni che saranno complessivamente a disposizione della misura si dovrebbe riuscire a coprire senza particolari problemi il 2021.