Metalmeccanica, raggiunto l’accordo per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro

Dopo più di un anno di trattative si è giunti all’intesa per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale Per il Lavoro dei metalmeccanici e degli Installatori di Impianti. L’accordo, firmato da Federmeccanica e Assistal con Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil, si basa su due pilastri: l’aumento salariale di 112 euro in 4 anni e la riforma dell’inquadramento professionale, che era fermo al 1973. Nel contratto anche alfabetizzazione digitale e contrasto alla violenza contro le donne.

Pubblicato il 06 Feb 2021

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Aumento di 112 euro in 3 anni e mezzo, a cui si sommano 12 euro di adeguamento all’inflazione sui minimi da giugno 2020 per effetto dell’ultrattività dovuta alla struttura del CCNL precedente, 200 euro in più all’anno di flexible benefits e riforma dell’inquadramento professionale: questi i punti cardine del nuovo Contratto Collettivo Nazionale Per il Lavoro dei metalmeccanici e degli Installatori di Impianti.

La firma dell’intesa tra Federmeccanica e Assistal con Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil arriva dopo più di un anno di trattative e 4 giorni di mediazione non stop. Al cuore dell’accordo, che interessa circa 1 milione e mezzo di lavoratori, vi è l’aumento salariale e la riforma dell’inquadramento professionale, superando l’attuale sistema che era fermo al 1973.

L’accordo firmato conferma l’impianto del 2016 con sistema di calcolo dell’inflazione ex post (in gergo si chiama IPCA). L’aumento salariale previsto ammonta a 100 euro per il terzo livello e a 112 euro per il quinto livello sui minimi contrattuali per il periodo che va dal 1 gennaio 2021 al 30 giugno 2024. L’erogazione avverrà in 4 tranche: la prima a giugno 2021 per 25 euro, in seguito a giugno 2022 per 25 euro, a giugno 2023 per 27 euro e a giugno 2024 per 35 euro.

Un aumento con cui “si restituisce dignità a una delle categorie più importanti del nostro sistema industriale”, commenta Rocco Palombella, Segretario Generale della Uilm. “Quello che abbiamo firmato oggi – continua – è senza ombra di dubbio un contratto innovativo e coraggioso, un’iniezione di fiducia per 1 milione e 400mila lavoratori metalmeccanici che durante la pandemia hanno fatto la differenza e meritavano la giusta considerazione”.

Dello stesso tono i commenti del Segretario Generale Fim Cisl, Roberto Benaglia, che sottolinea: “È stato un contratto difficilissimo, forse uno dei più difficili degli ultimi decenni, tra pandemia, una crisi economica e sociale a cui si aggiunge oggi anche quella politica. I metalmeccanici con questo contratto danno una grande risposta di fiducia e stabilità al Paese intero”.

Il secondo pilastro del contratto è la riforma dell’inquadramento professionale. Una riforma “storica”, secondo Benaglia, che finalmente “rimette ordine e attualizza il sistema di classificazione, modernizzando e aggiornando i sistemi di valutazione della professionalità dei lavoratori”. Il nuovo sistema prevede 9 livelli di inquadramento ricompresi in 4 campi di responsabilità di ruolo. Sei i criteri di professionalità stabiliti: autonomia-responsabilità gerarchico funzionale, competenza tecnico-specifica, competenze trasversali, polivalenza, polifunzionalità, miglioramento continuo ed innovazione correlati ai nuovi sistemi integrati di gestione.

Una riforma che si è resa necessaria alla luce dell’avanzamento tecnologico, ma anche delle nuove competenze critiche che sono emerse negli ultimi anni, come spiega Angelo Carlini, Presidente Assistal. “Se fino a qualche anno fa le persone facevano operazioni specifiche ma circoscritte, oggi devono possedere capacità critica e competenze di problem solving, di controllo qualità, di gestione del processo. A tutto ciò, l’Inquadramento contrattuale vigente (in vigore dal 1973) non avrebbe potuto rispondere in maniera esaustiva”, commenta.

Un “lavoro straordinario”, lo definisce la Segretaria generale Fiom-Cgil, Francesca Re David, che esprime la sua soddisfazione anche per i punti dell’accordo che vanno nella direzione del rafforzamento di tutta la parte normativa riguardo alle relazioni sindacali, ai diritti di informazione e partecipazione, al diritto soggettivo alla formazione, al tema della salute e sicurezza e al contrasto alla violenza contro le donne.

Il nuovo contratto prevede, infatti, novità in materia di previdenza per i giovani, formazione e sicurezza: per i neo iscritti under 35 è stato previsto un aumento del contributo aziendale al Fondo Cometa dall’attuale 2% al 2,2% dei minimi contrattuali, mentre in materia di formazione l’accordo punta a incentivare interventi di alfabetizzazione digitale. Inoltre, per stimolare i servizi alle imprese in materia di formazione è stato previsto un contributo una tantum di 1,5 euro a carico delle aziende (es pillole formative on line, blockchain per registrare la formazione).

In materia di sicurezza il nuovo contratto prevede la promozione dei break formativi e delle “esperienze virtuose”, nonché un’attenzione maggiore alla prevenzione degli infortuni, attraverso l’analisi dei quasi infortuni, l’individuazione di buone pratiche di prevenzione e attraverso la root cause analysis.

Un “investimento per il futuro”, lo definisce Alberto Dal Poz, Presidente Federmeccanica, secondo i tempi sono maturi per scrivere un’altra pagina nella storia dell’industria e delle Relazioni Industriali italiane. Una pagina che ha inizio con questo contratto, un “Contratto per il Lavoro, per le persone e per le imprese”.

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Michelle Crisantemi

Giornalista bilingue laureata presso la Kingston University di Londra. Da sempre appassionata di politica internazionale, ho vissuto, lavorato e studiato in Spagna, Regno Unito e Belgio, dove ho avuto diverse esperienze nella gestione di redazioni multimediali e nella correzione di contenuti per il Web. Nel 2018 ho lavorato come addetta stampa presso il Parlamento europeo, occupandomi di diritti umani e affari esteri. Rientrata in Italia nel 2019, ora scrivo prevalentemente di tecnologia e innovazione.

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