I trend che influenzeranno il mercato del lavoro nei prossimi 5 anni: competenze digitali e green indispensabili per tutti

Secondo il bollettino del Sistema informativo Excelsior di Unioncamere, nei prossimi 5 anni le competenze green e digitali avranno un peso sempre maggiore sia nelle professioni già esistenti che nella creazione di nuovi profili professionali. Entro il 2024, Unioncamere prevede che le competenze in materia ambientale e di sostenibilità saranno cruciali per 1,6 milioni di lavoratori, mentre le competenze digitali (soprattutto quelle di base) saranno indispensabili per circa 1,5 milioni di lavoratori.

Pubblicato il 25 Nov 2020

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Nei prossimi 5 anni il mercato del lavoro richiederà 1,6 milioni di lavoratori che possano sviluppare soluzioni e strategie ecosostenibili e 1,5 milioni di lavoratori in grado di sapersi destreggiare con Internet in maniera più o meno professionale: queste sono le previsioni del Sistema informativo Excelsior di Unioncamere, sui trend che influenzeranno il mercato del lavoro nei prossimi anni.

Secondo il bollettino, saranno circa 2,7 milioni le persone che complessivamente entreranno nel mondo del lavoro nei prossimi 5 anni, il 62% di questi dovrà essere in possesso di competenze green e per il 38% dei lavoratori l’attitudine al risparmio energetico e alla sostenibilità ambientale sarà addirittura un fattore dirimente ai fini dell’assunzione.Un trend che sarà stimolato anche dagli investimenti legati al piano Next Generation Eu.

La pandemia, inoltre, ha determinato un’accelerazione della digitalizzazione di molte professioni e Unioncamere prevede che nei prossimi anni le competenze digitali, soprattutto quelle di base (che attualmente solo il 42% della popolazione possiede, stando all’ultimo rapporto DESI sulla digitalizzazione della società italiana), diventeranno ancora più cruciali per accedere al mercato del lavoro.

Le competenze green saranno richieste in tutte le professioni

Competenze che verranno richieste trasversalmente a tutti i professionisti e in particolare profili ad elevata specializzazione e tecnici: il 46% dei lavoratori con competenze “verdi” saranno, infatti, profili altamente qualificati (744mila professionisti). Per 452mila di questi la green skill è considerata addirittura determinante.

Maggiori competenze in questo campo verranno richieste ai lavoratori del settore delle costruzioni, come ingegneri civili, tecnici della gestione dei cantieri edili e i tecnici della sicurezza del lavoro. Infatti, questo settore (che già si distingue per una forte incidenza di figure con attitudine green elevata), potrà dare forte slancio alla domanda di occupati per soddisfare le esigenze di riqualificazione del  patrimonio immobiliare esistente e di una progettazione più attenta alla sostenibilità degli edifici, alla limitazione di consumi energetici e delle emissioni dannose.

La domanda di competenze green, inoltre, porterà alla nascita di nuove figure professionali (green jobs), come giurista ambientale, energy manager, specialista in contabilità verde, l’informatico ambientale, il promotore di nuovi materiali sostenibili.

Competenze digitali sempre più richieste

Crescerà notevolmente anche la richiesta di competenze digitali, anche sotto la spinta data dalla pandemia: le competenze digitali di base (quali l’uso di tecnologie internet e di strumenti di comunicazione visiva e multimediale), verranno richieste a circa 1,5 milioni dei lavoratori previsti in ingresso nei prossimi 5 anni, pari al 56% delle opportunità di lavoro che si creeranno, fra turnover e nuovi posti di lavoro.

Anche in questo caso, la domanda di competenze digitali interesserà figure professionali già esistenti e nuove professioni emergenti, come data scientist, big data analyst, cloud computing expert, cyber security expert, business intelligence analyst e artificial intelligence system engineer.

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Michelle Crisantemi

Giornalista bilingue laureata presso la Kingston University di Londra. Da sempre appassionata di politica internazionale, ho vissuto, lavorato e studiato in Spagna, Regno Unito e Belgio, dove ho avuto diverse esperienze nella gestione di redazioni multimediali e nella correzione di contenuti per il Web. Nel 2018 ho lavorato come addetta stampa presso il Parlamento europeo, occupandomi di diritti umani e affari esteri. Rientrata in Italia nel 2019, ora scrivo prevalentemente di tecnologia e innovazione.

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