Continua a migliorare il Purchasing Managers’ Index elaborato da IHS Markit: il dato relativo al settore manifatturiero italiano a ottobre ha toccato quota 53.8, migliorando i 53.2 di settembre e segnalando un forte miglioramento dello stato di salute del settore.
Ricordiamo che per questo particolare indice, che prende in esame nuovi ordini, produzione, livello d’impiego, tempi di consegna dei fornitori, giacenze degli acquisti e tempi di consegna e dà quindi in un numero la fotografia dello stato di salute del settore manifatturiero, un dato superiore a 50 significa che il mercato si attende un miglioramento complessivo.
La ripresa, spiegano gli analisti di IHS Markit, è frutto della crescita della produzione manifatturiera, ma anche i nuovi ordini sono aumentati significativamente. Il miglioramento della domanda nazionale è stato accompagnato da una tendenza simile relativa al mercato estero, con le esportazioni che infatti sono aumentate al tasso maggiore in quasi tre anni.
In linea con l’incremento delle vendite e delle esigenze produttive, ad ottobre i produttori di beni manifatturieri hanno aumentato le loro attività di acquisto. La maggiore domanda di beni, associata con le problematiche di natura logistica, hanno tuttavia posto messo pressione alle catene di fornitura. I tempi medi di consegna si sono allungati, anche se l’entità dei ritardi è stata minore rispetto a quella registrata durante il picco della pandemia in primavera.
“Con l’aumento dei casi di Covid-19 e con l’introduzione di nuove restrizioni, la ripresa del settore potrebbe bloccarsi se le fabbriche non saranno in grado di essere operative o se la domanda da parte dei clienti dovesse crollare considerevolmente come successo in primavera”, avverte Lewis Cooper, Economist di IHS Markit.
Nonostante la maggiore pressione sui costi, le imprese manifatturiere italiane hanno ricominciato a fare sconti per attrarre più clienti. Di conseguenza i prezzi di vendita sono diminuiti leggermente.
Allo stesso tempo, i dati di ottobre evidenziano la quarta diminuzione consecutiva delle giacenze delle materie prime e dei semilavorati che, dai commenti raccolti, sono state utilizzate per i processi produttivi.
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Clima positivo in tutta l’Eurozona
Il risultato italiano si inserisce in un contesto in cui il settore manifatturiero fa bene in tutta l’Eurozona. L’indice PMI è infatti salito dai 53.7 punti di settembre a 54.8 punti: si tratta dei dati migliori degli ultimi 27 mesi, proseguendo la sequenza di crescita iniziata a luglio.
L’espansione più veloce è stata osservata nel sottosettore dei beni di investimento, dove si è registrata la crescita maggiore in oltre due anni. Un forte incremento è stato riportato anche nel sottosettore dei beni intermedi, mentre quello dei beni di consumo ha registrato una crescita più debole.
Per quanto riguarda i vari paesi, i risultati migliori si sono ottenuti in Germania e in Austria. Sotto la “parità” di quota 50 la Grecia.
Classifica PMI Manifatturiero per paese di ottobre
Germania | 58.2 | massimo in 31 mesi |
Austria | 54.0 | massimo in 23 mesi |
Italia | 53.8 | massimo in 31 mesi |
Spagna | 52.5 | massimo in 3 mesi |
Francia | 51.3 | massimo in 3 mesi |
Paesi Bassi | 50.4 | minimo in 3 mesi |
Irlanda | 50.3 | massimo in 2 mesi |
Grecia | 48.7 | minimo in 3 mesi |