Digitalizzazione e sostenibilità saranno le leve su cui puntare oggi e nei prossimi anni per lo sviluppo del manifatturiero. Un settore che, nella delicata fase del rilancio dopo l’epidemia, è cruciale per la ripresa e la creazione di ricchezza economica e sociale. Il tema è emerso stamattina nel corso dell’evento di presentazione del piano strategico della World Manufacturing Foundation. La fondazione, che annovera tra i fondatori promotori Confindustria Lombardia, Politecnico di Milano e l’IMS, ha lo scopo di generare e diffondere cultura a livello globale sul settore manifatturiero, considerato un “generatore di ricchezza ed equilibratore sociale”. E’ l’ente che organizza il World Manufacturing Forum di Cernobbio.
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I driver dello sviluppo dopo la pandemia
L’analisi sull’importanza di sostenibilità e digital ben si ricollega anche ai pillar individuati dall’Unione Europea tra cui, ricordiamo, spiccano il “green deal” e la valorizzazione dell’innovazione come driver economico fondamentale. In questo particolare momento oltretutto, in cui in Italia si sta lavorando alla ripresa dell’economia dopo i duri mesi caratterizzati dall’epidemia di coronavirus, il trasferimento tecnologico, la ricerca e uno sguardo verde sulla produzione non sono più rimandabili nemmeno nel settore manifatturiero.
“Mai come ora il manifatturiero è cruciale per la ripartenza. In questa fase storica c’è un enorme bisogno della riscoperta della cultura di impresa. Senza libera impresa non si crea ricchezza, il manifatturiero è per sua natura resiliente”, ha spiegato Marco Bonometti, presidente di Confindustria Lombardia. Per supportare al meglio il comparto nel percorso però servono politiche industriali adeguate: “Non chiediamo sussidi, ma di essere messi nelle condizioni di competere al pari dei partner europei. Dobbiamo liberarci dei fardelli, reinventarci in funzione di nuovi scenari globali. La forza delle imprese da sola non basta, serve un supporto, la visione strategica di un Paese moderno attraverso investimenti mirati, capaci di promuovere l’innovazione. La digitalizzazione e sviluppo sostenibile saranno le linee guida dei prossimi decenni”, ha aggiunto Bonometti.
Marco Taisch, Scientific Chairman del World Manufacturing Forum, ha ribadito l’importanza di questi driver per il settore: “Siamo convinti che sostenibilità e tecnologie digitali siano gli unici due modi per lavorare nel prossimo futuro. Non sono trend in antitesi, il digital è in funzione della sostenibilità e il verde è basato sulla digitalizzazione”.
Alberto Ribolla, il presidente della World Manufacturing Foundation, ha puntualizzato riguardo ai fondi in arrivo per il rilancio: “I 209 miliardi di euro non solo dobbiamo spenderli bene, ma il più in fretta possibile perché se li spendiamo diciotto mesi dopo, muore il paziente. Il primo nemico è la burocrazia, le decisioni non solo vanno prese ma van prese bene e il prima possibile”. In quest’ottica “dobbiamo riuscire a far comprendere a tutti che il manifatturiero genera ricchezza. Ci auspichiamo che il comparto sia competitivo e resiliente”.
La situazione in Lombardia, sede del World Manufacturing Forum
Stefano Scaglia, presidente di Confindustria Bergamo, ha ribadito che “lo sviluppo industriale è la prima fonte di generazione di reddito. Senza industrializzazione non ci sarà sviluppo” e in questo senso il manifatturiero è protagonista: “Si stima che per ogni euro in più di produzione manifatturiera si genera 1,83 euro dell’output totale dell’economia”.
A Bergamo, il comparto “rappresenta il 30% del valore aggiunto”. Il territorio, tra i più colpiti dall’epidemia di coronavirus, “è molto competitivo e ha saputo crescere, la dimostrazione è l’export che ha raggiunto i 16 miliardi di euro”. La previsione è un ritorno ai livelli pre-pandemia intorno al 2023.
In generale in Lombardia si punta a investire “in ricerca, trasferimento tecnologico, relazioni internazionali”, spiega Fabrizio Sala, vice presidente e assessore per la Ricerca, innovazione, università, export e internazionalizzazione, di Regione Lombardia. Sala ha sottolineato: “Abbiamo investito 120 milioni euro su ricerca e trasferimento tecnologico in collaborazione con il sistema universitario, vogliamo creare le condizioni affinché le aziende possano combattere la battaglia sulla competitività resa complessa dalla pandemia”.
Il Piano strategico della World Manufacturing Foundation
Con questi presupposti e nell’ottica di analizzare la situazione con uno sguardo sul lungo periodo, la World Manufacturing Foundation ha redatto il proprio piano strategico, che delinea l’azione dell’ente nei prossimi cinque anni. Ci si concentrerà sulla diffusione di valori quali sostenibilità, apertura, eccellenza, approccio globale e mentalità orientata al futuro per promuovere cultura industriale e migliorare la competitività del settore manifatturiero.
Il Piano Strategico 2020-25 si avvale del contributo di 150 esperti che, da ogni parte del mondo, hanno inviato le proprie opinioni, contribuendo a delineare le azioni e le best practice per affrontare le sfide dei cambiamenti in atto nel settore manifatturiero.
Alla base dell’agire della World Manufacturing Foundation c’è un modello rodato di collaborazione aperta tra l’ambito industriale, accademico e di ricerca e il settore pubblico. Questo network globale, nell’ambito del progetto Back to the Future, ha consentito di costruire una visione più ampia sull’impatto che il New Normal avrà sul settore manifatturiero, oltre a poter individuare nuove dinamiche competitive sia dal punto di vista delle politiche industriali che delle catene del valore.
Il piano strategico completo è disponibile qui.
L’evento
La fondazione anche per quest’anno ha organizzato il World Manufacturing Forum di Cernobbio, ma in forma ibrida (online e dal vivo). L’evento si terrà l’11 e il 12 novembre 2020.
Al centro dell’edizione 2020 del Word Manufacturing Forum, arricchita da appuntamenti collaterali che andranno a comporre la Manufacturing Week, saranno il tema della Intelligenza Artificiale e la resilienza delle imprese del manifatturiero. Il titolo dell’evento è infatti Artificial Intelligence for the Manufacturing Renaissance. The resilience of companies in a New Normal society.
La prima giornata del Forum sarà interamente dedicata alle sfide e ai cambiamenti che la pandemia impone al settore manifatturiero. Tra gli ospiti della due giorni sono confermati, tra gli altri: Carlo Bonomi, Presidente di Confindustria, Pierre Gattaz, Presidente di Business Europe, Chandrakant Salunkhe, Presidente SME Chamber India, Linda Hasenfratz, CEO di Linamar, Paolo Benanti, francescano del Terzo Ordine Regolare, esperto di etica, bioetica ed etica delle tecnologie, John Polowczyk, Supply Chain Stabilization Task Force – Covid-19, FEMA / Health and Human Services (USA). Attesi a Cernobbio anche esponenti del Governo italiano e della Commissione Europea.