La produzione digitale per rispondere a un mercato sempre più in cerca di personalizzazione

Rilassarsi nella propria comfort zone può costare molto caro: vince chi spinge la propria azienda, e il proprio settore, a livelli tecnologici più evoluti. L’opinione di Andrea Cortese sulla produzione digitale in un mondo sempre più on-demand

Pubblicato il 01 Lug 2020

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Se siete curiosi di conoscere aziende leader nelle tecnologie rivoluzionarie, iniziate dal vostro smartphone. Ci sono buone probabilità che il vostro schermo del telefono contenga applicazioni di aziende che hanno trasformato il modo di consumare prodotti e servizi di uso quotidiano.

Uno dei leader più riconoscibili è senz’altro Amazon che ha costruito un mercato online in grado di consegnare prodotti direttamente a casa in un’ora, grazie ai droni. Il suo successo, restando nel mondo dello shopping online, deriva in parte dal fatto di poter ancora assicurare velocemente la gratificazione di acquistare e ricevere prodotti tangibili. Tutte le altre aziende e negozi per rimanere competitivi e non rischiare di diventare irrilevanti cercano di adattarsi a questa nuova domanda del mercato.

Guardando poi al mondo della mobilità, Lyft e Uber permettono con pochi passi direttamente dalla propria app di localizzare un veicolo, ottenere prezzi in tempo reale, confermare una corsa e tracciarla; le tradizionali compagnie di taxi cercano di tenere il passo con la tecnologia, lottando per non fallire.

Passando ai supporti fisici, nonostante una certa rinascita nelle vendite di dischi in vinile, CD e DVD hanno da tempo lasciato il posto ai servizi di streaming digitale. I fruitori di musica e film chiedono canzoni, film e programmi televisivi a portata di click, sia da casa che in viaggio. Spotify e Netflix hanno anticipato questa esigenza, lasciando ai giganti di lunga data dell’industria musicale, cinematografica e televisiva il compito di ricalibrare la loro offerta ad un nuovo modo di usufruire i media.

Siamo immersi in un continuo flusso mediatico di notizie e aggiornamenti che spaziano dalle ultime attività dei leader mondiali a ciò che il collega ha realizzato di recente: mai come prima abbiamo accesso a informazioni e dati così immediati, riuscendo a guardare on line in diretta lo svolgersi di avvenimenti mentre accadono.

I consumatori, i clienti, ormai in realtà la maggioranza delle persone, vogliono – e si aspettano – un accesso immediato a prodotti e servizi, e le aziende che hanno digitalizzato i modelli di business tradizionali sono quelle che stanno vincendo la partita: lasciano che la tecnologia funga da catalizzatore per l’innovazione e, cosa ancora più rivoluzionaria, stanno cambiando il modo di vivere di tanti di noi.

Una lezione che da questi esempi si può apprendere è che rilassarsi nella propria comfort zone può costare molto caro: vince chi spinge la propria azienda, e il proprio settore, a livelli tecnologici più evoluti. Un mantra fondamentale è “pensare come una startup”. La velocità, l’innovazione, la volontà di sperimentare nuove soluzioni, la voglia di costruire un team che sia entusiasta dell’azienda per cui lavora – sono tutti aspetti che non dovrebbero mai essere abbandonati, non importa quanto grande diventi l’azienda.

Quando si guarda all’industria manifatturiera, si vede come sia stata tradizionalmente dominata dall’hardware e dai processi manuali. La programmazione del software, l’automazione e l’analisi hanno cambiato le cose. I produttori che non sfruttano queste tecnologie faranno fatica a rimanere nel mercato. Quelli che lo fanno, raccoglieranno i benefici della rapidità dei processi, della migliore efficienza di produzione, del controllo della qualità in tempo reale e dell’accesso ai dati che, a loro volta, li aiuteranno a soddisfare meglio le esigenze dei clienti.

Gli sforzi combinati sulla digitalizzazione industriale equivalgono a quello che è stato definito Manufacturing 4.0. Ingegneri, progettisti di prodotti o dirigenti d’azienda (e tanti tra noi) si chiedono dove porterà il Manufacturing 4.0. Ebbene, molto probabilmente sarà il collettore di  tendenze su larga scala già in atto e che stanno sconvolgendo i modelli di crescita tradizionali, come la transizione che stiamo vedendo nell’industria aerospaziale europea. In parte grazie alle sfide lanciate dal coronavirus, gli innovatori aerospaziali stanno cercando nuovi modi per rimodellare l’industria, in particolare nell’orbita terrestre bassa, dove lo sviluppo di droni potrebbe contribuire a mitigare i problemi nati con la pandemia. Questa tendenza emerge chiaramente su Horizon Shifts, indagine sul settore aerospaziale commissionata da Protolabs, dove emerge che il 50% dei leader aziendali del settore aerospaziale europeo vede i droni diventare di uso comune entro tre anni, il che rappresenta un cambiamento epocale per il settore. L’agilità del Manufacturing 4.0 contribuirà a modellare questa nuova realtà.

Customizzazione di massa, un ulteriore trend in notevole espansione: i clienti vogliono prodotti e servizi personalizzati che rispondano alle loro personali esigenze. E le aziende che li forniscono – dai prodotti di consumo e dispositivi medici ai veicoli a guida autonoma come i droni per le consegne – devono adattarsi a questo nuovo ambiente.

Ma quali aspetti devono tenere in considerazione per crescere e prosperare? Accorciando i cicli di vita del prodotto attraverso la personalizzazione di massa, rendendo facile il processo di acquisto tenendo sotto controllo il rapporto tra grande differenziazione e minori volumi di produzione. Come possono le aziende raggiungere questo obiettivo? Con la produzione digitale di parti su richiesta.

Accorciamento del ciclo di vita dei prodotti

La prima macro tendenza è il fatto inevitabile che i cicli di vita dei prodotti si stanno riducendo. Parallelamente, l’introduzione di nuovi prodotti è in crescita, dimostrando come queste due tendenze siano intrinsecamente legate tra loro. Con un accesso quasi istantaneo al feedback del mercato, i team di progettazione e di ingegneria possono rispondere a ciò che il mercato sta chiedendo loro. Inoltre, possono avere tra le mani in pochi giorni le varie versioni dopo le modifiche al design e, successivamente, reintrodurre rapidamente sul mercato gli aggiornamenti dei prodotti. E non si tratta di piccole modifiche a prodotti esistenti, ma di prodotti completamente nuovi che vengono sviluppati e lanciati sul mercato: è questa continua iterazione che porta all’innovazione, mentre una catena di fornitura on-demand la riesce a supportare.

Personalizzazione di massa contro produzione di massa

Le persone vogliono esperienze personalizzate quando lo desiderano, ma per farlo l’azienda deve essere agile, e i suoi fornitori devono essere altrettanto agili. Un esempio è lo sviluppo di soluzioni nel campo medico e sanitario: la personalizzazione in ortopedia porta a dispositivi specifici per il paziente in base alle condizioni individuali, sta creando nuove opportunità di mercato e migliorando allo stesso tempo i risultati per i pazienti. O ancora, la tecnologia degli apparecchi acustici può ora essere modellata sulla forma personalizzata dell’orecchio per migliorare il comfort del paziente. Abbiamo visto la seconda rivoluzione industriale definita dalla produzione di massa, ma vediamo nella personalizzazione di massa il motore della quarta rivoluzione.

Reattività della catena di fornitura

Tale aspetto è incentrato sulla salvaguardia della catena di fornitura dopo il lancio di un prodotto. Un modo per farlo è con un costante controllo tra grande differenziazione dell’offerta e minori volumi di produzione. Se la domanda del mercato diminuisce per una linea di prodotti, i costi fissi  rimangono minimi, con l’ulteriore vantaggio di non dover stoccare milioni di unità immagazzinate. Al contrario, se la domanda di un prodotto aumenta, una catena di fornitura reattiva con capacità produttiva flessibile può rapidamente eseguire più parti per soddisfare la domanda. È come se si disponesse di un inventario virtuale di parti che può contribuire a ridurre drasticamente il rischio e i costi complessivi della catena di fornitura.

Aggiungete la pandemia da Covid-19 – un evento insolito ed estremo – che sta impegnando i vertici di tutti i settori industriali e che ha portato ad un’intelligente rotazione per soddisfare le nuove richieste. Un grande cambiamento, imprevisto e inatteso, è spesso il catalizzatore dell’innovazione.

L’indagine Horizon Shift sull’industria aerospaziale europea, che è stata condotta sia prima che durante la pandemia, fornisce una visione unica di come le opinioni possano cambiare. Da essa emerge che il 42% degli intervistati che hanno risposto prima del 19 febbraio riteneva che le consegne di droni commerciali sarebbero state all’ordine del giorno nell’arco di tre anni. Percentuale che aumenta significativamente al 53% per coloro che hanno risposto tra il 5 e il 20 marzo – quando l’epidemia era ormai evidente. Il modo in cui le aziende e le industrie riemergeranno da questo periodo definirà in molti casi il loro futuro.

Per le aziende e i produttori, la sfida, ovviamente, è quella rimanere nel mercato. Per farlo, non si possono ignorare le tendenze in atto, e non si può ignorare la tecnologia che aiuterà ad affrontare tali tendenze, favorendo lo sviluppo di nuove entrate.

Le opportunità nel settore industriale esistono ancora – sia che si tratti di sviluppare una tecnologia medica all’avanguardia o di aggiornare le versioni dei dispositivi elettronici in continua evoluzione – e per farle proprie, le aziende e i produttori che collaborano con loro devono sfidare se stessi a rompere modelli di business antiquati digitalizzando i loro processi. Amazon lo ha fatto, così come Lyft, Uber, Spotify e Netflix. Man mano che i prodotti e i servizi diventano sempre più richiesti, dimostreranno quanto sono in grado di tenere il passo dell’evoluzione tecnologica.

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Andrea Cortese
Andrea Cortese

Media Contact per l'Italia di Protolabs Innovation Manager

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