Tra le misure di “Progettiamo il rilancio”, il documento di lavoro che in questi giorni verrà sottoposto dal Governo alle parti sociali per condividere un piano di riforme in grado di spingere la ripresa del Paese, c’è anche la “conferma per il prossimo triennio” e il “potenziamento del piano Transizione 4.0”, con un “rafforzamento dei sistemi di incentivo agli investimenti”.
Ma non solo: come già anticipato dallo stesso Presidente del Consiglio Giuseppe Conte durante un’intervista, accanto a questa misura si pensa ad un piano Impresa 4.0 Plus che incentivi “i grandi progetti di automazione, intelligenza artificiale, blockchain e per la transizione green dei sistemi produttivi”.
Le due proposte (che saranno appunto sottoposte al confronto con sindacati, associazioni di categoria, amministratori locali ecc., durante gli incontri di Villa Pamphili di questi giorni) sono contenute nel documento che fissa in nove punti le riforme e gli interventi necessari per il rilancio del sistema Paese.
In attesa di scoprire nel dettaglio in quali termini il Governo intenda incentivare “i grandi progetti” che riguardano robotica, IA ecc., per quanto riguarda la proroga e il rafforzamento del Piano Transizione 4.0 sappiamo che il Ministero dello Sviluppo Economico è già al lavoro sulla triennalizzazione degli incentivi e sull’aumento delle aliquote e dei tetti di spesa per gli investimenti (ne abbiamo parlato nel dettaglio in questo articolo).
Nel paragrafo dedicato all’Innovazione del documento di lavoro vi sono poi altri tre spunti: la “promozione di una community del venture capital italiano con la creazione di una piattaforma digitale di matching e formazione”, la “formazione permanente e riqualificazione professionale dei lavoratori” e i “fondi strutturali per i grandi progetti europei”.
Ma andiamo con ordine. Come si è detto, il piano “Progettiamo il Rilancio” stilato dal Governo si divide in 9 punti:
- Un Paese completamente digitale
- Un tessuto economico più competitivo e resiliente (imprese e lavoro)
- Piano integrato di sostegno alle filiere produttive italiane
- Investiamo nella formazione e nella ricerca
- Un Paese più verde e sostenibile
- Un Paese con infrastrutture più sicure ed efficienti
- Una Pubblica Amministrazione al servizio dei cittadini e delle imprese
- Un’Italia più equa e inclusiva
- Un ordinamento giuridico più equo e attraente
Indice degli argomenti
Le misure per imprese e lavoratori del piano “Progettiamo il Rilancio”
Questi nove punti programmatici saranno sottoposti al confronto tra istituzioni e parti sociali a partire da lunedì, giornata dedicata all’incontro con Vittorio Colao (a capo della task force che ha formulato un articolato piano di riforme per il rilancio del Paese), con i sindacati e con le istituzioni locali (Conferenza delle Regioni, Anci e Upi). Seguiranno nei prossimi giorni i confronti con le associazioni delle imprese (Confindustria, ConfApi, Confimi, Confersercenti, Confartigianato, Confagricoltura, Confcommercio, Coldiretti, Confagricoltura, Federalberghi, Unioncamere, Rete-imprese, Alleanza per le cooperative, Confcooperative), le sigle della scuola, della sanità, l’Ance e, infine, i rappresentanti delle società controllate dallo Stato: Cassa Depositi e Prestiti, Eni, Enel, Finmeccanica, Leonardo e Terna.
Vediamo ora quali sono i contenuti di ogni punto programmatico, partendo dalle principali misure per le imprese e i lavoratori (con un occhio di riguardo alla digitalizzazione).
Digitalizzazione
Il primo punto del piano “Progettiamo il rilancio” è dedicato alla digitalizzazione, con l’obiettivo dichiarato di “connettere tutti”. Un obiettivo che passa inevitabilmente dalla “rete nazionale unica in fibra ottica” e dal 5G.
Particolare attenzione è poi dedicata, ancora una volta, all’Intelligenza Artificiale e alla robotica, con l’aggiunta del cloud, per il “rafforzamento degli investimenti digitali nel Paese”.
Risorse dovrebbero poi essere dedicate alla cybersecurity, ai pagamenti digitali e piano cashless, fino al superamento del Digital Divide attraverso “voucher per famiglie e imprese”, la rete unica per le aree bianche e “internet ultraveloce nelle aree rurali per sviluppare l’Agricoltura 4.0”.
Imprese e Lavoro
A imprese e lavoratori è dedicato un ampio elenco di misure. Si va dal rafforzamento delle imprese (favorendone ricapitalizzazione e aggregazione) al sostegno all’export. Di questo punto, sul quale è appena stato siglato il Patto per l’Export, fanno parte: piano straordinario di comunicazione per rilanciare l’immagine del Paese (territori, prodotti, eccellenze italiane); E-book (guida alle PMI per partire) e portale unico per l’internazionalizzazione; selezione e rafforzamento dei Temporary Export Manager e formazione digitale per le PMI; attivazione di servizi di intermediazione digitale; sostegno al sistema fieristico; promozione integrata 3D: cultura, economia, innovazione; finanza agevolata (Fondo 394/81); lotta al falso e all’Italian sounding.
Si passa poi alle misure per attrarre gli investimenti in Italia: dal reshoring (a cui ha dedicato una scheda anche il Piano Colao, proponendo tra le altre cose un “iperammortamento per i beni che rientrano in Italia”) al potenziamento del ruolo di Invitalia nell’attrazione degli investimenti, fino al rafforzamento dell’attrattività nelle Zes (Zone Economiche Speciali).
Le misure per i lavoratori sono: una riforma e semplificazione degli ammortizzatori sociali (su cui tra l’altro è in arrivo un decreto legge che “permetterà alle aziende che hanno esaurito le 14 settimane di Cig previste dai decreti finora approvati dal Governo di anticipare le ulteriori 4 settimane previste”), la rimodulazione in chiave di politica attiva degli strumenti di sostegno e il rinnovo della disciplina della Naspi. Sul tema è intervenuto lo stesso Conte nell’intervento introduttivo alla seconda giornata degli Stati Generali, confermando che nel corso della stessa sarà firmato il decreto legge che permetterà alle aziende e ai lavoratori che hanno esaurito le prime 14 settimane di Cassa Integrazione di richiedere da subito le ulteriori 4 settimane approvate con il decreto Rilancio (senza aspettare il prossimo 31 agosto).
Per tutelare il reddito dei lavoratori si prevede di intervenire su: salario minimo; lotta alla contrattazione pirata; detassazione dei rinnovi contrattuali; Durc di congruità su appalti e su subappalti per il costo del lavoro; contrasto al caporalato e al lavoro nero; incentivi al welfare contrattuale; promozione della contrattazione di secondo.
Infine, per migliorare la qualità del lavoro: rimodulazione dell’orario di lavoro e smart working; contratti di espansione e staffetta generazionale; inserimento lavorativo dei giovani; contrasto al part-time involontario; modulare i contratti di lavoro eliminando le fattispecie più precarie; incentivare la partecipazione e la cogestione dei lavoratori in azienda; grande piano di salute e sicurezza sul lavoro che permetta regole certe per affrontare il rischio Covid; rafforzare il ruolo dell’Inail nella consulenza alle imprese; promozione di sistemi premiali di prevenzione; osservatorio sul mercato del lavoro; promozione della responsabilità sociale d’impresa anche tramite sistemi premiali incentrati su indicatori europei.
Sostegno alle filiere produttive italiane
Per il turismo le misure allo studio riguardano: sviluppo e modernizzazione dell’offerta turistica con un percorso di aggregazione dei principali operatori del turismo in Italia; ammodernamento delle strutture alberghiere (Fondo Nazionale Turismo – Tax credit alberghi); progetto di riqualificazione dei borghi e delle aree montane – “Agriturismo 4.0”; Piano di sviluppo e digitalizzazione della ricezione nelle aree interne.
Per i beni culturali l’idea è di realizzare un piano per attrarre capitali e investimenti privati; sostenere il cinema e lo spettacolo; provvedere alla riforestazione con un fondo pluriennale da 1 miliardo.
Per la filiera dell’Automotive: passaggio più rapido a veicoli meno inquinanti con incentivi e regolamenti; sostenere la ricerca su batterie e propulsioni alternative (in questo punto si fa riferimento al polo di eccellenza per la ricerca, l’innovazione e il trasferimento tecnologico nel settore Automotive nell’area di crisi industriale complessa di Torino previsto e finanziato dal decreto Rilancio).
Per la filiera dell’agroalimentare e della pesca: attuazione del Green Deal e della Nuova Politica Agricola Comune; potenziamento della competitività di aziende e filiere; rifinanziamento dei contratti di filiera e di distretto; piano per la logistica dell’agroalimentare; miglioramento delle performance climatiche e ambientali delle produzioni; sviluppo dell’agricoltura di precisione, ricerca e digital transformation; legalità e correttezza sui mercati attraverso il contrasto alle pratiche sleali e il rafforzamento del sistema dei controlli; competitività delle imprese di pesca marittima e acquacoltura e incentivi alla “crescita blu” come approccio di sistema all’economia del mare; efficientamento del sistema di governance e rafforzamento della struttura ministeriale.
Si propone infine un piano nazionale per l’acciaio.
Formazione e ricerca
Per “innovare i sistemi di istruzione e ricerca”: innovare il dottorato di ricerca; “costruire” la formazione professionalizzante (valorizzazione degli Istituti Tecnici Superiori e delle lauree professionalizzanti); piano straordinario di reclutamento dei ricercatori; incentivare gli scambi europei, anche per le scuole superiori (progetto European Classroom); ecosistemi dell’innovazione al Sud.
Una parte di questo punto è dedicata al diritto allo studio e si pone come obiettivi: contrastare più efficacemente la dispersione scolastica; introdurre misure per ridurre il sovraffollamento delle classi; rafforzamento del “tempo scuola”; incrementare le borse di studio; ampliare l’offerta di residenze universitarie.
Sul rapporto tra imprese e formazione/istruzione le misure riguardano due esigenze da tempo al centro del dibattito: “adeguare le competenze alle esigenze dell’economia e della società” e “avvicinare la ricerca alle imprese”. Per perseguire questi obiettivi, il Governo pensa a: accrescere le competenze digitali e ambientali; rafforzare la dimensione internazionale della formazione; favorire la nascita di poli di innovazione tecnologica; creazione di un sistema nazionale di open innovation; sostegno ai principali programmi di investimento con significativo impatto sulle filiere industriali nazionali, a partire dalla fase di ricerca, con particolare attenzione per quelli con possibile ricaduta tecnologica in ambito civile.
Per “avvicinare la ricerca alla società”: divulgazione e contaminazione scientifica della società; cooperazione tra ricerca e Terzo Settore.
Per la “cooperazione internazionale nella formazione e nella ricerca”: collaborazione tra università italiane e università del Nord Africa per formare la classe dirigente del Mediterraneo.
“Modernizzazione delle infrastrutture scolastiche” in chiave energetica ed antisismica, con l’adeguamento all’e-learning e la formazione del personale scolastico.
Transizione green, infrastrutture, fisco, riforma della PA
Gli altri punti del piano “Progettiamo il Rilancio” toccano temi da tempo oggetto di proposte di riforma, come la giustizia o il sistema fiscale, passando per la sburocratizzazione del Paese con uno snellimento delle procedure della Pubblica Amministrazione.
Vediamo cosa prevede il testo per questi ambiti.
Infrastrutture
Rete ferroviaria e stradale: completamento dell’Alta velocità (Genova-Roma, direttrice adriatica, Roma-Ancona, Roma-Pescara, estensione in Calabria, Basilicata, Puglia e Sicilia); Nord-Sud, Est-Ovest: integrazione tra reti; opere prioritarie: potenziamento infrastrutturale dei nodi ferroviari, 13 direttrici ferroviarie, 39 opere stradali; potenziamento del trasporto regionale.
Porti, aeroporti, ferrovie: creazione di Smart Districts distribuiti sul territorio, interconnettendo i principali poli infrastrutturali esistenti (porti, aeroporti, grandi basi, arsenali, stabilimenti/poli manutentivi); programma prioritario per i porti: manutenzione, digitalizzazione, aumento della capacità portuale; potenziamento dei collegamenti su ferro agli aeroporti dei principali nodi urbani.
Rete idrica: intervenire su accumuli e pompaggi per uso idroelettrico e irriguo; realizzazione del “Piano dighe”; potenziare il “Piano Acqua per l’agricoltura” con manutenzione straordinaria del reticolo idraulico e interventi sui bacini di raccolta.
Edilizia urbana e rurale: realizzazione del “Progetto rinascita urbana” (legge di bilancio 2020); rafforzamento del bonus per il verde urbano privato; ammodernamento e potenziamento dell’edilizia penitenziaria e giudiziaria, anche attraverso la creazione di “cittadelle della giustizia”.
Impiantistica sportiva: interventi di riqualificazione delle strutture in vista delle Olimpiadi invernali 2026; incremento del fondo “Sport e periferie” con specifico riferimento alle aree del Paese che denotano un particolare indice di vulnerabilità sociale.
Verde e sostenibilità
Transizione energetica: implementazione dei progetti per le energie rinnovabili; accelerare la decarbonizzazione; attuare il Piano integrato energia e clima e velocizzazione delle procedure di autorizzazione; creazione del “Parco solare Italia” con incentivi all’installazione di pannelli fotovoltaici sugli edifici produttivi agricoli.
Economia circolare e green economy: progetto “Indicatori per la finanza sostenibile”; progetto “Bioeconomia”; creazione del marchio Italia Sostenibile (Made Green in Italy); attuazione delle direttive europee sull’economia circolare; attuazione della strategia europea “Farm to fork” in campo agroalimentare; progetto “End of Waste” e “Zero Waste” (zero rifiuti in discarica e possibilità di dare nuova vita ai rifiuti tradizionali usandoli come materia prima per altre produzioni); Green Public Procurement; lotta agli sprechi alimentari e aumento del recupero delle eccedenze come strumento di inclusione sociale.
Risanamento ambientale: bonifiche; risanamento siti di interessi nazionale (SIN); progetto “Aria pulita” (attuazione del Clean Air Dialogue); progetto acque interne e mari puliti.
Trasporti e logistica verde: un Trasporto Pubblico Locale più sostenibile (bus elettrici e a metano); aumento della possibilità di ricarica in tutto il Paese (misura che sarà inserita nel decreto legge “Semplificazioni”); rete metropolitana e nuovi sistemi urbani; incremento delle ciclovie e delle piste ciclabili.
Mobilità dolce: progetto “Italia in Bici” e Sentiero dei Parchi.
Capitale naturale: sostegno alle zone economiche ambientali (parchi e aree marine protette); azione di contrasto al consumo del suolo; intervenire sul rischio idrogeologico, anche semplificando i relativi procedimenti amministrativi; piano straordinario di manutenzione del territorio forestale e montano.
Efficientamento energetico di tutto il patrimonio pubblico.
Pubblica Amministrazione
Sburocratizzazione: rafforzamento delle competenze organizzative del personale, nell’ottica del risultato, anche tramite co-working e smart working (Osservatorio dell’impatto economico del lavoro agile); progetto a supporto delle Amministrazioni per la gestione delle procedure complesse rivolto alla riduzione dei tempi di adozione dei provvedimenti, alla misurazione e alla pubblicazione dei tempi (costituzione di un Osservatorio con le associazioni imprenditoriali su oneri e tempi).
Digitalizzazione: garantire l’interoperabilità delle banche dati della Pubblica Amministrazione secondo il principio “once only”; razionalizzazione dei data center e ampliamento dell’uso del cloud computing per le pubbliche amministrazioni che non ne dispongono, garantendo la titolarità del dato in mano pubblica; creazione di un portale unico dell’impresa; progetto “sistema conoscitivo aperto” che raccolga, sistematizzi e finalizzi i dati già disponibili presso le diverse pubbliche amministrazioni per consentire il monitoraggio delle politiche pubbliche; realizzazione di un polo strategico nazionale per le infrastrutture digitali (dati e servizi critici); sviluppo di un sistema di API nelle amministrazioni per consentire l’accesso alle banche dati di interesse nazionale; rendere vincolante l’obbligatorietà dell’adesione delle pubbliche amministrazioni e dei concessionari di servizi pubblici alle infrastrutture abilitanti (ANPR, I0, PagoPa, Spid, Domicilio digitale); obbligo di offrire tutti i servizi all’utente finale in digitale; connettere con banda ultralarga le pubbliche amministrazioni e i concessionari di servizi pubblici.
E-Procurement: centrale di acquisto di beni e servizi ICT delle pubbliche amministrazioni presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Formazione del personale: piano di rafforzamento e formazione della classe manageriale pubblica; formazione permanente del personale; potenziamento delle competenze digitali dei dipendenti pubblici; costituzione di un nucleo o di una struttura di supporto alla predisposizione e diffusione di modelli per la rilevazione e l’analisi dei fabbisogni e l’individuazione delle nuove competenze necessarie; valorizzazione della SNA sul modello “Business School” che coinvolga profili sia giuridici, sia economia, provvedendo a compensare la formazione con approccio manageriale; implementazione delle modalità di selezione del personale secondo modelli già adottati dalle istituzioni europee; piano di rigenerazione amministrativa per le politiche di coesione.
Salute e famiglia
Salute: rafforzamento delle reti sanitarie del territorio e della prossimità delle strutture del Servizio Sanitario Nazionale ai cittadini; rafforzamento dei servizi di prevenzione; rinnovata integrazione tra politiche sanitarie e politiche sociali; valorizzazione delle politiche per il personale sanitario; potenziamento della Sanità Militare (presìdi ospedalieri e rete interforze di laboratori di analisi chimico-cliniche, in sinergia con il Servizio Sanitario Nazionale).
Famiglia: istituzione dell’assegno universale; riordino delle misure di sostegno all’educazione dei figli e delle figlie; disciplina dei congedi parentali e di paternità.
Garanzia bambini: contrasto alla povertà educativa minorile; potenziamento dei servizi per l’infanzia.
Giovani: potenziamento del servizio civile universale; piattaforma “orientamento giovani”; progetto “Fermenti” (finanziamenti per i giovani).
Inclusione delle persone con disabilità: codice delle persone con disabilità (potenziamento e semplificazione degli strumenti per i progetti di vita indipendente; percorsi di accompagnamento di uscita dal nucleo familiare di origine; deistituzionalizzazione delle persone con disabilità e non autosufficienti; definizione di un quadro normativo di riferimento e di tutela per i Care giver); Aumento delle pensioni di invalidità.
Empowerment femminile: incentivare la formazione tecnologica delle donne e l’accesso delle donne alle discipline STEM; incentivare l’occupazione e l’imprenditoria femminile; trasparenza su inquadramenti contrattuali e retribuzioni; revisione degli indici di produttività in chiave gender oriented; promozione di strumenti di armonizzazione e condivisione della vita familiare e lavorativa: rafforzamento della protezione economica per le donne vittime di violenza.
Piano Sud 2030 e coesione territoriale: fiscalità di vantaggio per il Sud; rafforzamento della strategia nazionale delle aree interne; incentivo al lavoro femminile al Sud.
Giustizia
Riforma della giustizia attraverso il disegno di legge di delega presentato il 19 marzo 2019, all’esame della Commissione giustizia del Senato. Per il processo civile si rimanda invece al disegno di legge di delega presentato il 9 gennaio 2020, all’esame della Commissione giustizia del Senato, mentre per il processo penale vi è il disegno di legge di delega presentato il 13 marzo 2020, all’esame della Commissione giustizia della Camera. Si pensa poi di intervenire sul processo tributario.
Stato veloce: accelerazione e armonizzazione delle autorizzazioni Stato-regioni-enti locali; trasformare i termini ordinatori in termini perentori condivisi da tutte le regioni; ogni impresa deve conoscere i tempi di risposta per le autorizzazioni rilasciate da Comuni e Regioni (accordo unitario Regioni).
Riforma del diritto societario.
Innovazione (riorganizzazione della disciplina) del Codice dello Sport.
Linee di intervento non ancora definite saranno dedicate a: riforma fiscale e lotta all’evasione fiscale; riforma delle procedure di amministrazione straordinaria delle grandi imprese.