Si va definendo la struttura del Decreto Rilancio, che dovrebbe essere approvato dal Consiglio dei Ministri nella prima parte di questa settimana. Tra le misure che non sembrano in discussione c’è il rinvio al 2021 di Plastic tax e Sugar tax.
Anche l’ultima bozza del DL Rilancio, infatti, contiene un articolo che sancisce il differimento al 1° gennaio 2021 dell’entrata in vigore delle disposizioni relative all’imposta sul consumo dei manufatti con singolo impiego (MACSI) e all’imposta sul consumo delle bevande edulcorate.
Si tratta di due tasse introdotte con l’ultima legge di bilancio e che avrebbero dovuto entrare in vigore quest’estate.
Plastic tax e Sugar tax avevano suscitato un nugolo di polemiche legate proprio alle tempistiche dell’introduzione, al principio punitivo prevalente rispetto agli aspetti incentivanti e agli effetti sull’economia reale (avrebbe danneggiato consumi e conti di parecchie aziende manifatturiere).
Ricordiamo infatti che la plastic tax si applica a tutti gli oggetti in materiale plastico progettati e realizzati per avere un singolo utilizzo, da cui il nome di manufatti con singolo impiego o MACSI. Originariamente fissata a 1,00 euro al kg, la versione finale della norma ha invece stabilito che l’imposta è pari a 0,45 euro per chilogrammo di materia plastica contenuta nei MACSI.
La cosiddetta Sugar Tax invece è un’imposta pensata per limitare, attraverso la penalizzazione fiscale, il consumo di bevande che hanno un elevato contenuto di sostanze edulcoranti aggiunte.
La misura dell’imposta è di 10 euro per ettolitro, per i prodotti finiti, e di 0,25 euro al kg per i prodotti predisposti ad essere utilizzati previa diluizione.