Una “coalizione” tra il mondo della ricerca e quello dell’innovazione fatto di aziende e maker. Lo scopo? Mettere in contatto la capacità di innovare delle community di esperti nelle nuove tecnologie con le necessità stringenti di medici, infermieri e di tutti gli operatori impegnati nell’emergenza Covid-19. Una piattaforma open source voluta fortemente da I-Rim, l’Istituto per la Robotica e le Macchine Intelligenti, e Maker Faire Rome – The European Edition a cui è stato dato il nome di TechForCare.
Negli ultimi giorni sono emerse molte soluzioni, creative e inaspettate, per aiutare chi si trova, in prima linea, a fronteggiare una situazione difficilmente immaginabile. Il movimento maker, il mondo accademico, i centri di ricerca hanno reagito con cuore, idee e tecnologie. Ora serve organizzare, coordinare e condividere progetti e prototipi. Questo l’obiettivo principale della piattaforma.
TechForCare vuole offrire soluzioni concrete e verificate, replicabili in molte realtà locali per i tanti problemi reali che hanno necessità di essere risolti in tempi brevi. Un hub, in stile open innovation, in costante ricerca di nuove idee per allargare il numero di progetti offerti e tracciare nuovi modelli di produzione e cooperazione sociale.
La piattaforma conterrà una selezione di risorse, tecnologie, macchine intelligenti e robot per contrastare la pandemia da Covid-19 e contenere i suoi effetti pesanti sulle strutture sanitarie e su quelle a supporto. Il fuoco non è su quanto “si potrebbe fare”, ma su ciò che si può già fare oggi e che si può replicare ovunque serva.
I progetti saranno accessibili e disponibili a tutti: gli operatori potranno segnalare le loro esigenze; i centri di ricerca, i maker, gli sviluppatori, gli ingegneri e i professori che vorranno contribuire potranno caricare i progetti e sarà poi possibile, grazie alla piattaforma, realizzare il matchmaking con i produttori ed i fablab nei diversi territori per la realizzazione dei prototipi e la successiva stampa e produzione. Il tutto all’insegna della sussidiarietà.
La piattaforma TechForCare, attraverso i promotori I-Rim e Maker Faire Rome, ha subito raccolto l’adesione entusiasta delle comunità di maker e ricercatori e si avvale della collaborazione attiva del fablab di Milano Opendot coordinato da Enrico Bassi; del fablab Medaarch di Cava de’ Tirreni (Sa) guidato da Amleto Picerno; del fablab Napoli coordinato da Antonio Grillo; delle realtà Graphid3a e DroniLab srl di Cosenza che fanno capo a Paolo Mirabelli; della piattaforma di sviluppo di dispositivi medici open source Ubora – che ha il suo quartier generale nel Centro di Ricerca E.Piaggio dell’Università di Pisa – e consente di progettare dispositivi medici open source conformi agli standard di sicurezza ed efficacia; della piattaforma Careables, nata da un progetto H2020, che raccoglie soluzioni open per la cura e la salute realizzate da makers, utenti e medici, e dell’associazione Make in Italy, che sta lavorando in questo periodo proprio per coordinare gli sforzi di makers e laboratori.
Sul lato accademico tutte le realtà di punta della ricerca robotica italiana sono coinvolte, tra le quali l’Istituto Italiano di Tecnologia – IIT, l’Università di Pisa, il Politecnico di Milano, l’Università Politecnica delle Marche, l’Università di Padova, la Scuola S. Anna e l’Università di Roma-Tre.
La coalizione TechForCare è aperta a chiunque voglia proporre idee e soluzioni utili a fronteggiare l’emergenza sanitaria.