Supera abbondantemente il milione il numero di società, imprese e professionisti che hanno fruito di super e iperammortamento nel 2017, per un importo che supera i sei miliardi di euro. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha reso disponibili i dati delle dichiarazioni 2018 relative all’anno 2017, il primo anno di piena vigenza dell’iperammortamento al 250% e in cui c’è anche il superammortamento al 140%.
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Un milione di fruitori solo per il superammortamento
Nel 2017 il superammortamento è stato utilizzato da 258.126 società di capitali (+20% rispetto al 2016) per un ammontare di 4,7 miliardi di euro, una cifra pari a 2,3 volte quella registrata nel 2016 (fanno parte del conto anche le seconde quote di ammortamento di chi ha iniziato la fruizione nel 2016).
Oltre il 53% dei fruitori si concentra nelle classi di ricavo comprese tra 200.000 euro e 2.500.000 euro. L’ammontare dell’agevolazione è concentrato nelle seguenti regioni: Lombardia (30%), Lazio (12%) e Piemonte (11,7%).
In termini di ammontare, la maggiore deduzione è concentrata (76%) nei seguenti settori: “manifatturiero” (35,6%), “noleggio, agenzie viaggio e servizi di supporto alle imprese” (21,5%), “commercio all’ingrosso e al dettaglio” (10,2%) e “servizi di informazione e comunicazione” (9,1%).
Il superammortamento è però stato fruito anche da 219.000 società di persone per un ammontare di 337,8 milioni, da 391.556 ditte individuali per 344 milioni e da 183.300 lavoratori autonomi per 86,3 milioni di euro.
Sommando l’insieme delle categorie si ha un totale di oltre un milione di fruitori (1.051.982) per importo pari a 5,468 miliardi di euro.
L’iperammortamento
Nel 2017 entra poi a pieno regime l’iperammortamento per gli investimenti in beni 4.0.
I dati attestano che l’incentivo è stato utilizzato da oltre 8.300 società di capitali, per un ammontare di circa 418 milioni di euro.
L’utilizzo (siamo nel primo vero anno dell’incentivo, prima della trasformazione nel piano Impresa 4.0) è concentrato prevalentemente nel settore manifatturiero (84% dell’ammontare dell’agevolazione).
L’incentivo sul software
L’incentivo sui beni immateriali (140%) è stato utilizzato da oltre 18.700 società per un ammontare di 221 milioni di euro ed è concentrato per il 40% nel settore “manifatturiero”, seguito dal settore “commercio all’ingrosso e dettaglio” (14%).
Si conferma l’anomalia già registrata lo scorso anno che vede un numero di fruitori dell’incentivo sui software superiore a chi ha fruito dell’iperammortamento: un dato “malato”, incompatibile con le previsioni della legge, che prevedeva la possibilità di fruire dell’agevolazione sui beni immateriali solo a chi avesse effettuato almeno un investimento in iperammortamento. Detta più semplicemente, oltre 10 mila soggetti rischiano sanzioni.
La “preview” sul 2018
Nelle dichiarazioni delle società di capitali trovano inoltre specifica evidenza anche i primi investimenti effettuati nel 2018 dalle società con esercizio non coincidente con l’anno solare. Ricordiamo che da quell’anno il superammortamento scende al 130%. Le prime risultanze vedono fruitori
- oltre 510 soggetti per un ammontare di 15,2 milioni di euro per l’iperammortamento di beni materiali strumentali;
- circa 2.800 soggetti per un ammontare di 24,3 milioni di euro per il superammortamento di beni immateriali strumentali rientranti nel modello “4.0”;
- oltre 3.100 soggetti per un ammontare di 27,5 milioni di euro per il superammortamento di beni materiali strumentali.
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