La commissione bilancio del Senato ha dato ieri il via libera alla manovra finanziaria, dopo una seduta interminabile di ben 14 ore. L’iter parlamentare non si è concluso, ma nel passaggio in aula al Senato e poi alla Camera non dovrebbero esserci ulteriori significative modifiche alle misure.
Tante le novità per le imprese, a partire dal piano industria 4.0 che cambia veste: l’iper ammortamento e il super ammortamento lasceranno il posto a nuovi crediti d’imposta per l’acquisto di beni strumentali.
Non solo, il credito per le attività di Ricerca e Sviluppo si estende alle attività legate a innovazione e design. Una maggiorazione è prevista per le attività di innovazione legate a Industria 4.0 e progetti Green.
Prorogato per altri 3 anni il credito d’imposta per la formazione 4.0 dei lavoratori dipendenti. Per il 2020 sono stati stanziati 150 milioni di euro ed è stato eliminato il vincolo della sottoscrizione di un accordo sindacale.
Trovato l’accordo su Plastic Tax e Sugar Tax, ma c’è anche un passo indietro inaspettato: la cedolare secca al 21% sugli affitti di immobili commerciali, introdotta lo scorso anno, non sarà confermata per il 2020.
Vediamo dunque, tutti i dettagli, in questa mini guida alla Manovra 2020, dedicata alle imprese.
Indice degli argomenti
Plastic Tax
La Plastic Tax, si attesta a 0,45 centesimi al chilo (dall’iniziale 1 euro al kg era stata ridotta a 0,50 al kg). Tra i materiali esclusi dal pagamento dell’imposta era stato aggiunto il Tetrapack, che nel corso dell’ultima modifica è stato invece reinserito nella schiera dei tassabili. Rimangono invece esentati i prodotti in plastica riciclata o che abbiano una componente in plastica inferiore al 40%. Resta inoltre confermato il rinvio dell’applicazione dell’imposta a luglio 2020.
Sugar Tax
La Sugar Tax viene fissata a 10 centesimi al litro sulle bevande analcoliche zuccherate. La tassa verrà applicata a partire dal primo ottobre 2020, anziché da gennaio. Lo slittamento comporterà un minor gettito di 175,3 milioni di euro.
Crediti d’imposta Industria 4.0
Le novità più importanti riguardano il piano Industria 4.0: dal 2020 super e iper ammortamenti si trasformano in crediti d’imposta. L’iper ammortamento sarà rimpiazzato da un credito d’imposta per gli investimenti in beni 4.0, che sarà così suddiviso:
- Nella misura del 40% del costo di acquisto per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro;
- Nella misura del 20% per la quota di investimenti oltre 2,5 milioni di euro e fino al limite massimo dei costi ammissibili, pari a 10 milioni di euro.
Il super ammortamento per gli investimenti in beni strumentali sarà sostituito da un credito d’imposta del 6% valido per l’acquisto di beni strumentali effettuato dal 1 gennaio 2020 fino al 31 dicembre 2020, ovvero entro il 30 giugno 2021, a condizione che entro la data del 31 dicembre 2020 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20% del costo di acquisizione.
Ad essere esclusi, oltre ai mezzi di trasporto e ai beni con coefficienti di ammortamento inferiori al 6,5% che erano già esclusi dal super ammortamento, sono anche i “beni gratuitamente devolvibili delle imprese operanti in concessione e a tariffa nei settori dell’energia, dell’acqua, dei trasporti, delle infrastrutture, delle poste, delle telecomunicazioni, della raccolta e depurazione delle acque di scarico e della raccolta e smaltimento rifiuti”.
Il limite per la fruizione del beneficio è di 2 milioni di euro. Il credito d’imposta può essere fruito in cinque anni “a decorrere dall’anno successivo a quello di entrata in funzione dei beni”.
Credito d’imposta per attività di Ricerca e Sviluppo
Il credito per le attività di Ricerca e Sviluppo si estende alle attività legate a innovazione e design. Inoltre è prevista una maggiorazione per attività di innovazione legate a Industria 4.0 e progetti Green. Vediamo di seguito il dettaglio:
- Ricerca e sviluppo: il credito d’imposta è riconosciuto in misura pari al 12%, nel limite massimo di 3 milioni di euro per periodo d’imposta.
- Design e ideazione estetica: il credito d’imposta è riconosciuto in misura pari al 6% nel limite massimo di 1,5 milioni di euro per periodo d’imposta.
- Innovazione tecnologica: il credito d’imposta è riconosciuto in misura pari al 6%, nel limite massimo di 1,5 milioni di euro per periodo d’imposta.
- Maggiorazione dell’aliquota del credito d’imposta dal 6% al 10% per le attività di innovazione tecnologica che puntano a realizzare processi o prodotti con finalità di innovazione digitale 4.0 oppure ecologiche. Il tetto fissato per questo ulteriore punto del credito d’imposta è di 1,5 milioni di euro.
Nuova Sabatini
Iniezione di 540 milioni per la Nuova Sabatini, alla quale vengono apportati alcuni ritocchi. Viene confermata la maggiorazione della misura dal 2,75% al 3,575% per i beni 4.0 e l’apposita riserva del 30% delle risorse; viene poi introdotta una maggiorazione al 5,5% per rafforzare il sostegno agli investimenti innovativi realizzati dalle micro e piccole imprese nelle Mezzogiorno.
Anche la Sabatini viene poi declinata in chiave green: il 25% delle risorse è infatti riservato alle micro, piccole e medie imprese che operino acquisti di macchinari, impianti e attrezzature nuovi di fabbrica ad uso produttivo, a basso impatto ambientale, nell’ambito di programmi finalizzati a migliorare l’ecosostenibilità dei prodotti e dei processi produttivi. Anche in questo caso l’aliquota è maggiorata al 3,575%.
Credito d’imposta per Formazione 4.0
Il credito d’imposta per la formazione 4.0 dei lavoratori dipendenti verrà prorogato per 3 anni. Stanziati a copertura della misura per il 2021, 150 milioni di euro. Vediamo di seguito le condizioni:
- Credito al 50% alle piccole imprese (tetto massimo 300 mila euro);
- Credito al 40% per le medie (tetto a 250 mila);
- Credito al 30% per le grandi (tetto a 250 mila);
- Credito aumentato al 60% in caso di lavoratori svantaggiati o ultra svantaggiati, per un solo anno e per tutte le imprese, nel rispetto dei limiti annuali di spesa;
- Fruibile in due quote e solo in compensazione con debiti di natura tributaria.
Cedolare sui affitti commerciali
L’ultimo colpo di scena della Manovra di Bilancio riguarda la cedolare secca al 21%. Introdotta lo scorso anno, sugli affitti di immobili commerciali, non sarà confermata per il 2020, nonostante le diverse proposte di maggioranza e opposizione. “Senza la proroga del regime agevolato, sui contratti stipulati dal 2020 si tornerebbe alla tassazione secondo le normali aliquote Irpef, più le addizionali locali e l’imposta di registro, per un carico totale che può superare il 48%del canone”, protesta il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa.