L’Italia sarà tra i Paesi che ospiteranno un computer di classe pre-exascale, un supercomputer con elevatissime capacità di calcolo, nell’ambito delle azioni che l’Europa sta mettendo in campo per sostenere la diffusione dell’high performance computing come volano di crescita e innovazione.
La nomina dell’Italia quale Paese ospitante è avvenuta nell’ultimo ‘Governing Board dell’European High Performance Computing Joint Undertaking’, realtà voluta dalla Commissione europea per promuovere lo sviluppo di una rete di supercomputer, che ha avuto il compito di scegliere le sedi di questo progetto internazionale.
Il nostro Paese si è proposto lo scorso 21 gennaio, grazie a un Consorzio congiunto con la Slovenia guidato dal Consorzio Interuniversitario CINECA, insieme all’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) e alla Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA). La sede prevista è Bologna.
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Bussetti: “Orgoglio per il nostro Paese”
“Per l’Italia questa notizia è motivo di orgoglio. È il frutto di un importante lavoro di squadra”, sottolinea il Ministro Marco Bussetti che esprime grande soddisfazione per il risultato raggiunto. “Si tratta di un’iniziativa in cui ho fortemente creduto sin dal primo momento in cui mi sono insediato al Ministero, ritenendola strategica per il nostro Paese, tanto da destinarvi risorse specifiche, 120 milioni di euro”, prosegue Bussetti .
“Da un lato, ci viene riconosciuta un’indiscussa leadership nel campo dell’high perfomance computing e delle tecnologie abilitanti in Europa, consentendo di sfruttare appieno le potenzialità dei big data, dei data analytics e dell’Intelligenza artificiale, solo per citarne alcune”.
“Dall’altro, l’implementazione di questa infrastruttura avrà ricadute molto positive sia nell’ambito dello sviluppo delle attività di ricerca di base e applicate delle Università e dei centri di ricerca pubblici e privati, sia a livello delle imprese private, creando un ecosistema digitale adeguato ad accogliere nuovi investimenti pubblici e privati nei settori più avanzati”.
I dettagli dell’operazione e le sue ricadute saranno illustrati lunedì prossimo alle ore 16.00, in una conferenza stampa presso il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, la cui agenda sarà diffusa nelle prossime ore con le modalità di accredito.
Il supercalcolo: fondamentale per la crescita e l’occupazione
Nel mondo odierno le capacità di calcolo ad alte prestazioni sono fondamentali per generare crescita e occupazione, ma anche per l’autonomia strategica e l’innovazione in qualsiasi settore. Il supercalcolo può essere utilizzato in un’ampia gamma di settori.
Può, ad esempio, prevedere l’evoluzione dei modelli meteorologici locali e regionali e le dimensioni e i percorsi di tempeste e inondazioni, consentendo di attivare sistemi di allerta precoce per fenomeni meteorologici estremi. È utilizzato anche nella progettazione di nuovi medicinali, per risolvere complesse equazioni fisiche che modellano i processi molecolari e le interazioni di un nuovo farmaco con i tessuti umani.
Anche le industrie del trasporto aereo e automobilistico utilizzano il supercalcolo per effettuare simulazioni complesse e testare singoli componenti, interi aeromobili e autoveicoli.
Inoltre, essendo fondamentali per realizzare simulazioni su vasta scala e per l’analisi dei dati, i supercomputer sono un elemento estremamente importante nello sviluppo dell’intelligenza artificiale e per rafforzare la posizione europea in ambito di cybersicurezza e blockchain.
Otto siti per centri di supercalcolo
Con un grande passo avanti per rendere l’Europa una regione di supercalcolo all’avanguardia a livello mondiale, l’impresa comune europea per il calcolo ad alte prestazioni (EuroHPC) ha selezionato in 8 Stati membri, gli 8 siti per centri di supercalcolo che ospiteranno le nuove macchine per l’elaborazione automatica dell’informazione ad alte prestazioni.
I siti ospitanti saranno ubicati a Sofia (Bulgaria), Ostrava (Cechia), Kajaani (Finlandia), Bologna (Italia), Bissen (Lussemburgo), Minho (Portogallo), Maribor (Slovenia) e Barcellona (Spagna).
Sosterranno lo sviluppo di applicazioni importanti in ambiti quali la medicina personalizzata, la progettazione di farmaci e materiali, la bioingegneria, le previsioni meteorologiche e i cambiamenti climatici.
In totale, 19 dei 28 paesi partecipanti all’impresa comune faranno parte dei consorzi che gestiranno i centri e il bilancio complessivo, con i fondi dell’UE, che sarà pari a 840 milioni di euro. Le modalità precise di finanziamento dei nuovi supercomputer saranno integrate nelle convenzioni di accoglienza che verranno firmate a breve.
Prossime tappe
L’impresa comune, insieme ai siti ospitanti selezionati, prevede di acquisire 8 supercomputer: 3 precursori di macchine a esascala (in grado di eseguire oltre 150 petaflop, ovvero 150 milioni di miliardi di calcoli al secondo), che saranno tra i 5 migliori al mondo, e 5 macchine a petascala (in grado di eseguire almeno 4 petaflop, ovvero 4 milioni di miliardi di operazioni al secondo).
Si prevede che i precursori dei sistemi a esascala avranno una potenza di calcolo 4-5 volte maggiore rispetto agli attuali sistemi di supercalcolo di punta del partenariato per l’informatica avanzata in Europa (PRACE). Insieme ai sistemi a petascala, permetteranno di raddoppiare le risorse disponibili per il supercalcolo a livello europeo, il che significa che molti più utenti potranno accedervi.
Nei prossimi mesi l’impresa comune firmerà convenzioni con i soggetti ospitanti selezionati e con i rispettivi consorzi ospitanti. Tali convenzioni rispecchieranno il funzionamento della procedura di appalto per l’acquisizione delle macchine e gli impegni di bilancio della Commissione e dei paesi membri.
I supercomputer dovrebbero diventare operativi nella seconda metà del 2020 per gli utenti europei provenienti dal mondo accademico, dall’industria e dal settore pubblico. Tutti i nuovi supercomputer saranno collegati alla rete paneuropea ad alta velocità GEANT, come i supercomputer esistenti che fanno parte di PRACE.
Nei prossimi giorni alti funzionari della Commissione incontreranno i rappresentanti dei governi nazionali e dei centri di supercalcolo coinvolti per presentare questo importante traguardo per il supercalcolo europeo.
A lungo termine la Commissione ha proposto di investire 2,7 miliardi di euro, nell’impresa comune per rafforzare il supercalcolo e l’elaborazione dei dati in Europa nell’ambito del programma Europa digitale, per il periodo 2021-2027.
Tali finanziamenti aggiuntivi garantiranno la disponibilità di supercomputer all’avanguardia a livello mondiale e il loro ampio utilizzo nel settore pubblico e privato, comprese le piccole e medie imprese.