Rientro dei cervelli: le agevolazioni previste dal Decreto Crescita

Le misure per favorire il rientro dei cervelli in Italia e agevolare i lavoratori impatriati sono elencate nell’articolo 5 del provvedimento

Pubblicato il 26 Apr 2019

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Agevolazioni per i lavoratori cosiddetti impatriati, cioè che trasferiscono la residenza in Italia, e misure per il rientro dei cervelli. Il Decreto Crescita illustra quali sono le scelte del Governo nell’articolo 5, tutto dedicato a queste particolari categorie.

L’obiettivo in questo caso è attrarre menti e imprenditori attraverso incentivi, per puntare alla crescita del Paese.

Agevolazioni per i lavoratori impatriati

L’articolo 5 del DL (di cui attendiamo a giorni la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale) prevede che i soggetti che trasferiscono in Italia la loro residenza a partire dal periodo d’imposta successivo a quello in corso alla data di entrata in vigore del provvedimento godranno di una riduzione dell’imponibile che aumenta dall’attuale 50% al 70%.

Viene altresì garantita la semplificazione delle condizioni per accedere al regime fiscale di favore, il quale viene esteso anche alle persone che avviano un’impresa a partire dal periodo d’imposta successivo a quello in corso alla data del 31 dicembre 2019. Agevolazioni per ulteriori cinque periodi di imposta vengono garantite in base a:

  • Numero di figli minorenni
  • Se si compra casa in Italia
  • Se si trasferisce la residenza al Sud: le regioni citate sono Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sardegna, Sicilia.

Ai benefici possono accedere anche i cittadini italiani non iscritti all’Aire – Anagrafe degli italiani residenti all’estero che sono rientrati in Italia a partire dal periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2019, purché – spiega il decreto – “abbiano avuto la residenza in un altro Stato ai sensi di una convenzione contro le doppie imposizioni sui redditi nei due periodi d’imposta precedenti il trasferimento in Italia”.

Il rientro dei cervelli

Il contrasto alla fuga dei cervelli viene affrontata nei commi 4 e 5 della nuova norma. I docenti e ricercatori che  non sono iscritti all’Anagrafe degli italiani residenti all’estero e trasferiscono la residenza in Italia a partire dal periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2019 avranno diversi benefici:

  • Sale da 4 a 6 anni la durata del regime di favore fiscale;
  • si prolunga la durata dell’agevolazione fiscale a 8, 11 e 13 anni, in presenza di specifiche condizioni quali l’acquisto di una casa in Italia e in base al numero di figli minorenni.

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P
Nicoletta Pisanu

Giornalista, collabora da anni con testate nazionali e locali. Laureata in Linguaggi dei Media e in Scienze sociali applicate all'Università Cattolica di Milano, è specializzata in cronaca.

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