Blockchain, IoT e Intelligenza artificiale sono stati i protagonisti dell’incontro organizzato da agendadigitale.eu, testata del gruppo Digital 360, che si è tenuto questa mattina nella Nuova aula del Palazzo dei Gruppi parlamentari a Roma. Fulcro del convegno, che ha visto la partecipazione di numerose personalità del mondo politico e dell’innovazione, come l’Italia sta affrontando la quarta rivoluzione industriale, in particolare alla luce dell’accelerazione sulle tecnologie emergenti dimostrata con il DL Semplificazioni.
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Cioffi: “Abbiamo grandi potenzialità”
Dopo l’introduzione del direttore della testata, Alessandro Longo, è stato il turno dell’intervento di Andrea Cioffi, Sottosegretario di Stato al Mise. Cioffi ha spiegato che “in Italia abbiamo grandi potenzialità, abbiamo grandissimi ricercatori. Dobbiamo cercare di mettere tutto ciò a sistema ed è una grande sfida. Moltissime persone andranno in pensione e ci sarà più offerta di lavoro c’è una grande possibilità se si è al passo con la tecnologia”.
Riguardo a cosa si sta facendo per il settore, Cioffi ha sottolineato: “Il Governo sta lavorando a un piano che abbiamo chiamato Smarter Italy. Uno dei temi che possiamo mettere in campo è quello dei supercalcolatori, un altro è quello di data center e cloud”. Le idee su come supportare le imprese non mancano: “Possiamo dare un voucher per stoccare dati in un cloud che sia governato da un sistema stato che può garantire quello che non possono garantire altri. Siamo in grado di essere portatori in Europa di una visione d’avanguardia”.
Il difficile rapporto tra politica e innovazione
Andrea Rangone, CEO di Digital360, ha fotografato la situazione attuale: “Sono ventuno anni che mi occupo di digitale da quando ho fondato gli Osservatori al Politecnico e ho sempre puntato a coinvolgere la politica in queste tematiche. Siamo nel mezzo della quarta rivoluzione industriale, digitale, è il driver dei prossimi cinquant’anni”.
L’obiettivo secondo Rangone è chiaro: “Dobbiamo occuparcene tutti, compresa la politica. Sono in ballo sconvolgimenti economici. Oggi ogni comparto è soggetto a disruption. I grandi driver sono mobile, multi device e omni canalità, cloud, big data IoT, AI, blockchain. Il turbine della quarta rivoluzione è l’insieme di tutto ciò, in logica sistemica”.
Blockchain e AI: le tavole rotonde Digital 360
Due le tavole rotonde che si sono tenute in mattinata. La prima, dedicata alla blockchain, è stata moderata da Fulvio Sarzana di Sant’Ippolito, avvocato e professore straordinario di diritto dell’amministrazione digitale presso l’Università telematica internazionale UNINettuno di Roma. Hanno partecipato Gianluca Comandini, imprenditore, Francesco Bruschi, Co-Diretore dell’Osservatorio blockchain e Distributed Ledger del Politecnico di Milano, Mirella Liuzzi, segretaria di presidenza della Camera dei Deputati, M5S, Elena Murelli, deputata della Lega, Massimo Nicotra, docente universitario, Antonio Palmieri e Angelo Tofalo.
La seconda tavola rotonda dedicata all’Intelligenza artificiale è stata moderata da Alessandro Longo. Hanno partecipato Andrea Bianchi di Confindustria, Vincenza Bruno Bossio, Deputata PD, Luca Carabetta, vicepresidente della Commissione attività produttive della Camera dei deputati, Mattia Fantinati, Sottosegretario di Stato, M5S, Carlo Medaglia pro rettore Unilink, Marco Pierani di Altroconsumo e Claudio Telmon di P4I.
Bellezza: “Puntare sulle specificità”
Ha chiuso gli interventi Marco Bellezza, Consigliere per l’innovazione del vicepresidente del Consiglio dei ministri Luigi Di Maio: “La sfida del Governo è quello di vedere avanti”. L’Italia sta puntando a valorizzare “le proprie specificità. Ci sono eccellenze come la robotica, così come sulla blockchain stiamo lavorando per capire a cosa possa essere utile. Per esempio per certificare certe filiere di prodotti, e capire quale sia il lavoro del Ministero in questo processo”.
Bellezza ha spiegato: “L’ambizione dev’essere quella di parlare di nuove tecnologie al cittadino, far capire a cosa possono servire e quali rischi pone. Il sistema universitario e il servizio pubblico televisivo può giocare un ruolo importante, ma anche valorizzare esperienze di formazione informali”.